L'incredibile bottega di Figaro ad Arezzo
In viale Mecenate, accanto al forno di Santa Maria, c'è una bottega di barbiere il cui titolare è per tutti Figaro (e per qualcuno semplicemente Figa...). Figaro è un barbiere tristemente vedovo che sbarca il lunario tagliando barba e capelli a...
In viale Mecenate, accanto al forno di Santa Maria, c'è una bottega di barbiere il cui titolare è per tutti Figaro (e per qualcuno semplicemente Figa...). Figaro è un barbiere tristemente vedovo che sbarca il lunario tagliando barba e capelli a clienti abituali di ogni nazionalità. Cinque euro e lui ti modella lo scalpo come vuoi, purché non si parli di tagli all'ultima moda... la bottega di Figaro è una specie di bazar dove si può trovare di tutto: dalle immagini degli ultimi tre papi a quella della Madonna e al crocifisso, da coppe e trofei vinti chissà quando durante una carriera giovanile da ciclista a magliette e giubbotti appesi qua e là. C'è una zona dedicata all'Arezzo di fine anni settanta con le immagini di Castronaro e del povero Giuliani, di un bue e di personaggi persi nel tempo.
Dietro l'immagine della Madonna c'è anche un calendario, nella bottega di Figaro; è del 2004 e porta il marchio inconfondibile di Arezzo Notizie, con una foto della Sputaci (vecchio personaggio aretino tra i più pittoreschi del dopoguerra) che compare anche in altre due immagini appese alle pareti. In giro non mancano un piccolo pozzo in legno con su scritto "Romania", scatole e borse di ogni tipo contenenti chissà che cosa, peperoncini secchi appesi in ogni dove, biglietti del Lotto, cornici da foto senza foto, il lavabo per la testa (poco utilizzato), altre immagini dell'Arezzo che fu, una bottiglia di vino AC Milan, una della Juventus, un listino prezzi di chissà quando che indica in 11000 lire il costo di un taglio di capelli, un cartello che riporta scritto "aperto per ferie" (perché Figaro le ferie dice di non averle mai fatte) e le foto dei suoi ex clienti morti. Sì, perché lui li amava i suoi clienti e ora dice che son tutti morti... Cinque auro a testa per poche teste non gli danno certo da vivere, ma il Figa se la cava (a malapena) con la misera pensione da artigiano.
- Non ce la faccio ad andare avanti; ho chiesto una casa popolare, ma in graduatoria mi danno un punto... - mi dice - Ho dormito anche qui... ora dormo con un 'briaco...
- E questo tapiro d'oro perché è qui?
- Me l'hanno dato, forse per tutti i soldi che mi sono sputtanato...
Seduto in un angolo, da Figaro, puoi trovare un filippino malinconicamente sorridente, titolare di un'impresa di pulizie; dietro al barbiere, al lavoro su una testa orientale, è probabile invece che non manchino il fruttivendolo (che legge la cronaca) e il Tennico, che litiga col cellulare vecchio modello perché non riesce a usare la calcolatrice. A un certo punto può far capolino anche il fornaio, che con gli occhi di chi ha dormito poco chiede di farsi la barba...
Un mondo in una bomboniera.