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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Redazione

le "nuove" strategie della "nuova" amministrazione aretina

Non sono stato tenero con le nomine fatte dai partiti quando Arezzo era governata dal centrosinistra (più centro che sinistra, per la verità) e non lo sono stato non tanto per il modus operandi in sé, quanto per la scarsa corrispondenza tra...

Non sono stato tenero con le nomine fatte dai partiti quando Arezzo era governata dal centrosinistra (più centro che sinistra, per la verità) e non lo sono stato non tanto per il modus operandi in sé, quanto per la scarsa corrispondenza tra attitudini richieste e compito ricoperto. C'era un politico da sistemare prima della pensione? Si metteva là dove c'era un posto vuoto o qualche ribelle da buttare fuori a calci (in questo senso il vertice più alto lo si toccò con la cacciata del presidente Ciolfi da Estra e la nomina al suo posto dell'ex sindaco di Castiglion Fiorentino Brandi. Naturalmente meno di tre mesi dopo Brandi fu cacciato per via della bancarotta del suo comune...

per Estra si era trovato, infine, un presidente adatto al ruolo, Roberto Banchetti. Oggi, nonostante che sotto la sua presidenza Estra sia andata più che bene, a Banchetti viene fatto fare un passo di lato per far posto a chi? Ma al designato della "nuova" amministrazione comunale di Arezzo; quella composta da coloro che insieme a me e a pochi altri stigmatizzava un giorno sì e l'altro pure le nomine fatte dal PD aretino.

Il designato è Francesco Macrì del quale non conosciamo le attitudini al ruolo di presidente, mentre siamo perfettamente a conoscenza della sua collocazione politico amministrativa. E' la stessa persona che il sindaco di Arezzo Gainelli (ricordate? Si chiama così da quando si è vestito da poliziotto a New York con tanto di foto di gruppo) aveva letteralmente cacciato dalla maggioranza per ignominia (cacciata ad personam...), ma non aveva potuto estromettere dal consiglio comunale. Oggi il furbo Gainelli prende due piccioni con una fava e sposta Macrì a Estra con un bellissimo stipendio (si dice più alto di quello dei più pagati funzionari comunali, che non scherzano) e installa al suo posto in consiglio comunale colui che avrebbe voluto al suo fianco (anche in giunta, come assessore allo sport) fin dall'inizio, quel Paolo Bertini primo dei non eletti e successore naturale di F. Macrì.

Non è detto, però, che Bertini abbia digerito bene l'esclusione dalla giunta per colpa di Macrì (che voleva a tutti i costi ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio comunale e alla fine non ottenne né quello né l'assessorato), così è probabile che Bertini non entri come rappresentante di Fratelli d'Italia, ma come indipendente al fianco di Ora Ghinelli e maggioranza varia.

"Bingo!" Pensa Gainelli, "con un solo colpo ho reso inoffensivo, anzi riconoscente, un ex nemico giurato e recuperato un amico cui tenevo molto..." Ma così facendo il nostro sindaco si è dimostrato peggiore del peggior PD.

Qualcuno parlerà di realpolitik, ma è roba più difficile da digerire del cinghiale che si ferma sullo stomaco nella notissima pubblicità televisiva...

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