rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
ArezzoNotizie

ArezzoNotizie

Redazione

Laudato si' - l'enciclica di Papa Francesco

La Chiesa cattolica è una delle ultime istituzioni che pensa al mondo in termini globali e integrali. Uno è il pianeta, una è l'umanità che lo popola, una è la missione salvifica affidata alla Chiesa, una è la barca che gli eredi di Simon Pietro...

La Chiesa cattolica è una delle ultime istituzioni che pensa al mondo in termini globali e integrali. Uno è il pianeta, una è l'umanità che lo popola, una è la missione salvifica affidata alla Chiesa, una è la barca che gli eredi di Simon Pietro debbono condurre tra le onde e le correnti di questa terra. E se Papa Francesco decide di affrontare i temi dell'ecologia e dell'ambiente in una lettera enciclica, lo fa pensando a tutto il pianeta. Il pensiero e la riflessione non può correre solo ai curati e freschi giardini del mondo ricco: ben più esteso e ben più drammatico è il degrado ambientale nel quale versano i paesi poveri, dove vivono gli “esclusi” del pianeta, miliardi di persone di cui si parla nei dibattiti politici ed economici, “ma per lo più sembra che i loro problemi si pongano come un'appendice, come una questione che si aggiunga quasi per obbligo o in maniera periferica, se non li si considera un mero danno collaterale”.

Il titolo dell'enciclica ci indica la strada corretta per affrontarne la lettura: Laudato si', sulla cura della casa comune. Il pianeta è la casa comune, perché una è l'umanità e una è la sua casa. E l'immagine evocata è quella tratta dal Cantico delle Creature di San Francesco, in cui la natura e l'ambiente sono famiglia con gli uomini che vivono il creato: il sole è fratello, come lo è il vento e il fuoco, e la luna è sorella, come lo sono le stelle del firmamento.

Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta” scrive Papa Francesco. Si pensa ad una ecologia integrale, dove natura e umanità vivono lo stesso creato: non può esistere una difesa dell'ambiente indifferente ai problemi degli uomini, e non esistono soluzioni utili per gli uomini che comportino la distruzione della natura nella quale operano. Insomma “un'ecologia che, nelle sue diverse dimensioni, integri il posto specifico che l'essere umano occupa in questo mondo e le sue relazioni con la realtà che lo circonda”.

Lo stato della casa comune descritto ripercorre osservazioni e considerazioni che dovrebbero essere già patrimonio comune: inquinamento, i rifiuti e la “cultura dello scarto”, i cambiamenti climatici, la questione dell'acqua, la perdita delle biodiversità. Ma in esse si inserisce lo stato degli uomini che vivono questa casa comune, la situazione delle creature che stanno dentro il creato: l'esclusione sociale, la “disuguaglianza nella disponibilità e nel consumo dell'energia”, la frammentazione sociale, l'aumento della violenza e “il sorgere di nuove forme di aggressività sociale”.

Lo snodo concettuale è semplice: “l'ambiente umano e l'ambiente naturale si degradano insieme, e non potremo affrontare adeguatamente il degrado ambientale, se non prestiamo attenzione alle cause che hanno attinenza con il degrado umano e sociale”. Ecco dunque il “grido dei poveri” che si aggiunge al “grido della terra”. Ecco “l'ecologia integrale”, dove le tre dimensioni ambientale, economica e sociale si integrano nell'unità del creato.

Un'enciclica non è un programma di governo. Un'enciclica ammonisce, ricorda, invita alla riflessione e all'educazione, insegna. E' affidata sempre alla responsabilità degli uomini la ricerca delle soluzioni concrete di governo ai grandi problemi che l'umanità incontra nel suo cammino. Ma come non avvertire, nella lettura dell'enciclica, l'ansia di ricomporre una coscienza comune intorno alla salvaguardia ecologica e sociale del mondo in cui viviamo? L'ansia di riportare all'attenzione di tutti la vastità a volte impressionante degli “esclusi” che vivono anch'essi la stessa casa comune, con la stessa dignità di tutti. Ma non con le stesse opportunità?

O Dio dei poveri” scrive il Papa nella conclusiva Preghiera per la nostra terra “aiutaci a riscattare gli abbandonati e i dimenticati di questa terra che tanto valgono ai tuoi occhi”. Gli abbandonati e i dimenticati. Questa è l'ecologia integrale.

Laudato si' - l'enciclica di Papa Francesco

ArezzoNotizie è in caricamento