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L'Arezzo fallisce la scommessa dell'Arena Garibaldi

Nel giorno in cui ha provato a dare una svolta al proprio campionato, l'Arezzo è arrivato all'Arena Garibaldi di Pisa con un atteggiamento tattico spregiudicato cercando di imporre il proprio gioco. Il progetto non ha pagato e fin dall'inizio è...

Nel giorno in cui ha provato a dare una svolta al proprio campionato, l'Arezzo è arrivato all'Arena Garibaldi di Pisa con un atteggiamento tattico spregiudicato cercando di imporre il proprio gioco. Il progetto non ha pagato e fin dall'inizio è parso chiaro che i tre attaccanti (Greco, Mendicino e Tremolada) erano un lusso che l'Arezzo non poteva permettersi. Greco e Mendicino partecipano poco al gioco di squadra e Tremolada in questo senso fa quel che può, così in campo è parso di vedere una situazione tipica dei campetti da oratorio, quando i due chiaramente più forti giocano contro i sei più piccoli e scarsi.

In questo caso, però, quelli che venivano da tre vittorie e un pareggio (l'Arezzo) non erano così manifestamente superiori a coloro che avevano perso le ultime due partite (quelli del Pisa, comunque secondo in classifica) e giocando con tre attaccanti veri hanno messo il resto della truppa esageratamente sotto pressione. In certi momenti pareva proprio che gli uomini di Gattuso fossero molti di più degli avversari in amaranto.

Poi si sa, nel calcio anche gli episodi hanno la loro importanza e un palese errore del portiere aretino Baiocco prima, un gol in probabile fuorigioco poi, hanno mandato Capuano e i suoi negli spogliatoi con due reti sul groppone.

Partita virtualmente chiusa, a quel punto, anche se l'Arezzo non si è dato per vinto e nel secondo tempo ha provato a fare la partita, anche rinunciando sia a Mendicino (già nell'intervallo) che a Greco (poco più tardi) in favore di Defendi e Mariani. Ma dopo un paio di guizzi iniziali degli amaranto, il Pisa ha tenuto bene botta e la superiorità territoriale amaranto è apparsa chiara quanto sterile.

all'ottantanovesimo Panariello si è trovato tra i piedi la palla buona per dimezzare lo svantaggio, ma l'ha giocata da difensore in attacco, mettendola tristemente a lato.

Quella di Pisa era un'occasione per cambiare gli obiettivi di un campionato fin qui piuttosto anonimo dell'Arezzo; campionato che invece proseguirà con l'unico obiettivo della salvezza, per fortuna ampiamente alla portata degli uomini di Capuano.

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