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Redazione

farsi spezzare gli arti per truffare l'assicurazione...

E' di questi giorni la notizia che esiste un certo numero di italiani che si fanno volontariamente spezzare gli arti (per cifre di qualche centinaio di euro) allo scopo di truffare le assicurazioni per conto di altri. E' allucinante solo...

E' di questi giorni la notizia che esiste un certo numero di italiani che si fanno volontariamente spezzare gli arti (per cifre di qualche centinaio di euro) allo scopo di truffare le assicurazioni per conto di altri.

E' allucinante solo pensarlo, eppure si verifica. E' la disperazione che produce certi fenomeni e le testimonianze ce lo dicono senza mezzi termini. "l'ho fatto per mio figlio" è la frase ricorrente.

Non è accettabile che accadano certe cose, come non è accettabile che nei campi pugliesi, calabresi o campani lavorino per 3,50 euro l'ora (e nessuna garanzia) migliaia di schiavi che a sera tornano alle loro baracche stipati in furgoncini chiusi. Sono appunto schiavi e bisogna chiamarli con il loro nome, non semplicemente sfruttati o sottopagati.

In una nazione civile certe cose non devono essere sopportate. Abbiamo il dovere di organizzare uno stato sociale capace di sostenere chi è alla disperazione o all'estremo più basso della precarietà. E dobbiamo sapere/volere fare in modo che le condizioni di lavoro siano dignitose per tutti.

Ma anche noi singoli cittadini dobbiamo cominciare a essere selettivi anche quando semplicemente facciamo la spesa e compriamo prodotti alla base della cui filiera c'è lo schiavismo.

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