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Cittadini stranieri, sindaco e polizia...

Di fronte ai volantini razzisti di via Arno, alla reazione del Sindaco Ghinelli che li ha definiti "formalmente sbagliati" e ha parlato di una emergenza Saione tale da giustificare, forse, un'intervento dell'esercito; il Questore di Arezzo ha...

Di fronte ai volantini razzisti di via Arno, alla reazione del Sindaco Ghinelli che li ha definiti "formalmente sbagliati" e ha parlato di una emergenza Saione tale da giustificare, forse, un'intervento dell'esercito; il Questore di Arezzo ha risposto dicendo che non c'è alcuna emergenza e che i reati a Saione sono sensibilmente in diminuzione, furti compresi.

Chi ha ragione?

Esiste certo un disagio da parte di alcuni aretini che abitano a Saione, perché negli anni le attività commerciali del quartiere hanno cambiato veste e nazionalità; gli odori provenienti dalle cucine sono diventati i più vari e girando qua e là per le strade si incontrano cittadini delle etnie più varie. Saione nel dopoguerra è sempre stato un quartiere di edilizia popolare, con abitanti dai bassi redditi, ma aretini. Oggi non è più così. Saione è un quartiere multietnico in piena regola, ma tutto sommato un quartiere tranquillo, o almeno più di quando intorno a certi bar si radunava la peggior rappresentanza di cittadini del luogo.

Quello che manca a Saione, che ha una ricchezza enorme da scoprire giorno per giorno, è l'integrazione corretta tra cittadini delle varie etnie; un approccio all'altro meno diffidente. Episodi come quelli dei volantini di via Piave non fanno altro che rallentare questa integrazione e ricordare agli ex stranieri che una quota di aretini non li vuole e anzi li definisce "di merda".

Certo il Sindaco non aiuta il dialogo quando nomina l'esercito. Non lo aiuta nemmeno il Questore quando cita i numeri. La questione non è di numeri e non si risolve con l'esercito.

Occorre molta buona volontà da parte di tutti, e la capacità di accettare di convivere con nuovi cittadini pacifici. Se poi ci sono delle teste calde sono le forze dell'ordine a dovere intervenire; ma in linea di massima non succede granché.

Saione non è un'isola felice, non lo è mai stata, ma può essere un buon cantiere per la sperimentazione sana della convivenza integrata tra italiani e stranieri aretini.

Sotto traccia, ma nemmeno tanto, da parte dei residenti italiani si lascia trapelare che il problema forse principale riguarda la valutazione degli immobili, che in presenza di un quartiere multiertnico perdono valore in maniera consistente. A questo problema non esiste soluzione a breve ed è il mercato che regola i prezzi. Ma presto Saione potrebbe diventare un quartiere di moda, e allora...

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