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Banca Etruria - Guerrini e le sue verità

Ex consigliere di amministrazione e vicepresidente vicario di Banca Etruria, Giorgio Guerrini, ascoltato dai magistrati aretini che indagano sul fallimento di Banca Etruria, ha raccontato la sua verità ufficiale. Leggendo quanto comparso su...

Ex consigliere di amministrazione e vicepresidente vicario di Banca Etruria, Giorgio Guerrini, ascoltato dai magistrati aretini che indagano sul fallimento di Banca Etruria, ha raccontato la sua verità ufficiale.

Leggendo quanto comparso su vari organi di comunicazione si viene a sapere che secondo Guerrini i milioni prestati alla Sacci o alla società che avrebbe dovuto realizzare lo yacht di Civitavecchia (non si sa bene per chi) e molti altri casi di prestiti che definirò controversi, sono stati figli di operazioni normali, almeno per una banca, che per sua natura presta denari.

Dimentica, Guerrini, che Banca Etruria non era più da tempo una banca normale, ma sull'orlo del fallimento; e che per questo, se non altro, avrebbe dovuto evitare operazioni che comportavano il forte rischio di essere fallimentari per l'istituto stesso.

Ci sono un certo numero di artigiani e commercianti senza "amici" che vista la crisi hanno chiesto a Banca Etruria cinquantamila o anche solo diecimila euro e non li hanno ottenuti perché ritenuti inaffidabili...

Cos'è che invece faceva ritenere "gigliati" certi soggetti sull'orlo della chiusura richiedenti finanziamenti milionari? Forse la loro affidabilità?

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