Alcuni organi di stampa citano l'assoluzione di Fornasari, Bronchi e Canestri dall'accusa di aver ostacolato la Banca d'Italia nel suo lavoro di controllo della regolarità delle azioni e dei conti della vecchia Banca Etruria come se fosse un'assoluzione in toto per il loro operato.

Addirittura anche dagli obbligazionisti e piccoli azionisti raggirati giungono voci del tipo "allora chi è colpevole?".

ma è giusto rimarcare, senza alcun pregiudizio né spirito forcaiolo, che questa sentenza, peraltro appellabile da parte dei procuratori Rossi e Maggiore, non riguarda le accuse di truffa e bancarotta, che sono ancora in piedi.

Ecco di seguito alcune parole tratte dalla dichiarazione del procuratore Rossi (che ha già annunciato appello) dopo la sentenza del GUP.

"...questa sentenza non c’entra niente con le inchieste per bancarotta e truffa, non ha alcun riflesso sulle altre indagini che riguardano i danni subiti dagli obbligazionisti e dai risparmiatori, inchieste sulle quali stiamo alacremente lavorando."

Va comunque sottolineato che questo pronunciamento del GUP serve se non altro a ricordare a tutti noi che le chiacchiere e le "sentenze" a mezzo stampa e TV devono poi fare i conti con le leggi e i regolamenti. Per fortuna.