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Back in Time non decolla

Chi l'ha organizzato parla di successo e di numeri simili a quelli dello scorso anno, ma chi scrive (e non solo) si è aggirato per le strade del centro di Arezzo durante la manifestazione e ha assistito a una seria diminuzione delle presenze. E'...

Chi l'ha organizzato parla di successo e di numeri simili a quelli dello scorso anno, ma chi scrive (e non solo) si è aggirato per le strade del centro di Arezzo durante la manifestazione e ha assistito a una seria diminuzione delle presenze. E' chiaro che chi ha vissuto la manifestazione lo scorso anno (principalmente gli aretini che abitano in città e nel circondario) ha avuto qualche difficoltà a ripetere l'esperienza nel 2017; un po' perché quest'anno qualche aretino in più è partito per il mare e la montagna, ma anche perché Back in Time non è più una novità e la prima non è stata un'edizione da ricordare.

Per quanto riguarda le presenza di stranieri, cosa che l'assessore Comanducci sottolinea, vorrei far sommessamente notare che probabilmente si trattava dei normali turisti presenti in città in questo periodo; gente che si è avvicinata curiosa agli accampamenti o alle performance dei gruppi in costume durante il giorno. Di sera gli stranieri ad Arezzo non ci sono, o meglio, ci sono solo i residenti nei nostri agriturismi; e Back in Time, sia detto con tutto il rispetto, al momento non pare una manifestazione in grado di attrarne di per sé. Ne ho notati di più venerdì scorso al camping di Tuoro, sul Lago Trasimeno (mica a Capri...).

Su un aspetto ha di certo ragione Comanducci, che segnala con dispiacere la chiusura dei negozi del centro cittadino durante la manifestazione clou dell'estate aretina. Effettivamente il 90% dei negozi erano chiusi, ma Comanducci dovrebbe chiedersi perché, e forse rispondersi che le aperture straordinarie alla fine non aumentano i soldi nelle tasche degli aretini e che evidentemente Back in Time non è stato considerato dai commercianti un evento tale da fare la differenza.

Note positive arrivano dalle visite al Palazzo di Fraternita e ai cunicoli dell'acquedotto Vasariano, ma anche dagli eventi dedicati ai bambini, quelli con più senso dell'intera manifastazione. Ecco, magari concentrare gli eventi di Back in Time in Fortezza, all'Anfiteatro Romano e al museo Archeologico, dedicando il tutto in particolare ai bambini, potrebbe essere una scelta in grado di pagare, se ben pubblicizzata.

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