rotate-mobile
Politica

Saione, il Pd: "Ghinelli non giustifichi l'odio razziale e trovi una soluzione all'emarginazione del quartiere"

Dura presa di posizione del gruppo consiliare di Arezzo del Partito Democratico. “Negri di m...a” non è una frase “sbagliata nella forma”, come ha dichiarato il sindaco Ghinelli. E’ un orrore morale capace di riaprire porte che pensavamo chiuse...

Dura presa di posizione del gruppo consiliare di Arezzo del Partito Democratico.

“Negri di m...a” non è una frase “sbagliata nella forma”, come ha dichiarato il sindaco Ghinelli. E’ un orrore morale capace di riaprire porte che pensavamo chiuse. Non è una bella stagione politica quella nella quale tornano argomento di dibattito sui media e quindi nel senso comune terribili parole quali razzismo e fascismo. Qualcuno prova a giustificare il secondo con la libertà di pensiero. Qualcuno, come il sindaco di Arezzo, prova a giustificare il primo con una “pesante, comprensibile, insofferenza”. Esiste un piano etico e morale sul quale alcuni orrori non possono trovare né posto né giustificazione. Quando si parla di razzismo non devono avere spazio ragionamenti che lo negano “formalmente” ma arrivare a far capire che, in fondo in fondo, qualche motivo di esistere lo hanno. Distinguiamo quindi i piani: nessuno ha il diritto di scrivere “negri di m...a”. Una frase del genere non rientra nella libertà di pensiero ma nella casistica dell’odio razziale che la legge italiana punisce. Dal punto di vista politico riteniamo gravissimo che un sindaco arrivi a dichiarare sbagliata nella “forma” una frase del genere. Qual è quella giusta: africano maleodorante? Limitarsi ad un commento del genere su un reato penale è ingiustificabile ed è un chiaro segnale da parte di un politico di destra al suo elettorato. Non è la valutazione di un sindaco su persone che in molti casi sono anche suoi cittadini. Se passiamo dal piano etico a quello amministrativo, ci saremmo aspettati qualcosa di più dal sindaco della città. E il qualcosa di più non possono essere altre riunioni per organizzare ulteriori riunioni, scaricando possibilmente il problema sulla Prefettura. Di questo sembra essersi accorto lo stesso Ghinelli che, dopo una prima uscita dai toni generici, ne ha fatto seguire una seconda, ricca di dettagli ma ancora povera di proposte se non per una, assolutamente nuova e in grado di accentuare il senso di insicurezza dei residenti: l’intervento dell’esercito Saione vive un serio problema di sicurezza: la soluzione non può essere né l’odio razziale né la militarizzazione di un quartiere. E' L'insieme delle forze dell’ordine che deve lavorare in modo coordinato e intenso in questo quartiere. Gli obiettivi sono gli spacciatori e chi delinque, indipendentemente da colore della pelle e paese di origine. Una dichiarazione, quella del sindaco, che non fornisce risposte, se non assolvere il tentativo di scontentare meno persone possibile senza però fornire una qualche tipo di risposta politico-amministrativa come, invece, sta tentando di mettere in campo, proprio in questi giorni, il sindaco di Firenze, Dario Nardella. Adesso siamo ad un bivio. Una strada è quella aperta dai volantini sui “negri di m...a”: porta all’emarginazione e quindi ai rischi della criminalità e della radicalizzazione. L’altra strada è quella del confronto e della costruzione di un percorso insieme alle associazioni dei migranti e a quanti di essi sono interessati ad una città che sentono ormai loro. Noi non abbiamo dubbi su quale strada scegliere. Vorremmo sapere quale strada sceglierà l’Amministrazione comunale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Saione, il Pd: "Ghinelli non giustifichi l'odio razziale e trovi una soluzione all'emarginazione del quartiere"

ArezzoNotizie è in caricamento