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Vince Renzi, ma con metà votanti. L'atmosfera in casa Pd dopo le primarie

Ha vinto Renzi, ad Arezzo città, in provincia, in Italia. Ha vinto tra chi ha partecipato alle Primarie del Partito Democratico per eleggere il segretario nazionale. L'ex premier ha preso l'81,93% dei voti nel capoluogo, l'80% in provincia...

Ha vinto Renzi, ad Arezzo città, in provincia, in Italia. Ha vinto tra chi ha partecipato alle Primarie del Partito Democratico per eleggere il segretario nazionale. L'ex premier ha preso l'81,93% dei voti nel capoluogo, l'80% in provincia, lasciando il resto a Andrea Orlando eterno secondo, tranne che a Castiglion Fiorentino dove è arrivato terzo, visto che Michele Emiliano sotto la spinta ancora influente di Paolo Brandi, ha totalizzato il 29% dei voti. Castiglion Fiorentino è anche il Comune dove Renzi ha vinto con la percentuale più bassa, il 61%, seguito da Talla dove Orlando ha fatto la prestazione migliore con il 37,4, Renzi 61,11% e Emiliano 1,85%.

L'affluenza si è dimezzata all'incirca. Passando da 35.266 votanti nel 2013 (lo scontro Renzi-Bersani) a 17.600 votanti definitivi del 30 aprile 2017. Chi non è andato a votare? Da una prima analisi che si affinerà nelle prossime ore metà degli iscritti al Pd non è andato a votare, ci sono andate le persone abbastanza avanti con l'età. Dai seggi allestiti appare in netta minoranza la partecipazione dei giovani. Di certo a votare non c'è andato chi pur riconoscendosi nel centro sinistra non apprezza Matteo Renzi e non si è fatto convincere né da Orlando né da Emiliano e questo risultato, che consegna la maggioranza dell'assemblea nazionale a Renzi, non potrà che aumentare questa distanza tra gli elettori delusi del centro sinistra e il Pd che fino a poco tempo fa era il loro riferimento politico.

Ovviamente a votare convintamente ci sono sono andati soprattutto i renziani, sapevamo ormai da giorni che un'affluenza alle urne bassa avrebbe favorito l'affermazione con percentuali più alte dell'ex premier, adesso di nuovo segretario in pectore del Partito Democratico.

La giornata, dal risultato scontato, ma forse non con queste percentuali, è stata seguita dagli uomini e dalle donne del Pd aretino nei seggi allestiti in città e in tutta la provincia. In due casi, due assessori di giunte di centro destra non hanno potuto votare, nonostante si siano recati nei loro seggi di riferimento. Poi tutti hanno atteso i risultati nella sede di Sant'Agostino. Da una parte la segreteria comunale guidata da Alessandro Caneschi affiancato da uno dei candidati della lista Renzi che è entrato di diritto nell'assemblea nazionale come Enrico Casini, poi l'onorevole Marco Donati, la vice presidente della Regione Lucia De Robertis. Poi gli altri fedelissimi che hanno lavorato in questi mesi per la mozione Renzi. Festeggiano con strette di mano, abbracci e un applauso dopo pochi minuti dalla chiusura delle votazioni alle 20:00, i dati arrivano veloci dai 16 seggi di Arezzo, l'affluenza è di circa il 49%, in netto calo, ma che, come detto, consegna un risultato nettissimo. Passa per fare i complimenti Filippo Gallo che aveva sostenuto Orlando, arriva anche Matteo Bracciali di ritorno da Londra per motivi di lavoro, ha partecipato comunque alle primarie esercitando il voto all'estero.

Nell'altra stanza con il segretario provinciale Massimiliano Dindalini c'è la senatrice Donella Mattesini che per il momento non rilascia dichiarazioni, c'è Gianni Sarrini e via via fanno capolino gli altri per confrontare i dati che arrivano dagli altri comuni della provincia e commentare. Dindalini aveva auspicato una partecipazione maggiore alle primarie, ma la soglia dei 20 mila che aveva indicato non è stata raggiunta. Orlando non è andato bene, ma "io sono già stato segretario del Pd con Matteo Renzi, adesso continuerò a farlo, poi ci sarà il momento dei congressi territoriali e gli iscritti al Pd saranno chiamati a votare tra i candidati aretini che si presenteranno."

E adesso? Chi e quanti lasceranno il Pd? Qualcuno già mormora e i messaggi nelle chat cominciano a girare. Vedremo nelle prossime ore se, ad esempio, le fila di Articolo Uno ad Arezzo si ingrosseranno. Se chi tra i delusi di vecchia data prevarrà la voglia di mettersi da parte senza però aderire alla scissione.

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