Esposto di Terranuova in Comune al Prefetto: "Non rispettati i tempi di risposta alle interrogazioni"
"Costretti a farlo perché non vengono rispettati i tempi di risposta alle interrogazioni a risposta scritta e i tempi di risposta all'accesso agli atti".
I consiglieri del gruppo consiliare Terranuova in Comune hanno inoltrato un esposto al Prefetto di Arezzo nei confronti dell'amministrazione comunale.
Si sono visti costretti a farlo perché non vengono rispettati i tempi di risposta alle interrogazioni a risposta scritta (30 giorni) e i tempi di risposta all'accesso agli atti (3 giorni).
"Anche in passato si sono verificati casi analoghi - scrivono in una nota stampa - per i quali abbiamo sempre cercato, nonostante le rituali interrogazioni, di sollecitare, in modo costruttivo e propositivo, il sindaco e gli uffici competenti, affinché siano rispettate le norme generali e i regolamenti interni. Ci siamo decisi, dopo che, avendo protocollato in data 11/09/2018 un'interrogazione a risposta scritta e un accesso agli atti per chiedere alcune informazioni su Publiacqua spa, abbiamo ricevuto in data 29/10/2018 (con 18 giorni di ritardo) la risposta del vicesindaco con la quale ci informava che aveva inoltrato le richieste alla società stessa. Abbiamo chiesto di fornirci la mail o quant'altro per verificare l'inoltro della richiesta ma ad oggi l'ufficio non ha fornito documentazione (sono 3 i giorni per la risposta). In data avevamo protocollato un'altra interrogazione a risposta scritta con la quale si segnalava l'interruzione dell'energia elettrica nel cimitero di Piantravigne e contemporaneamente si chiedeva se il periodo scoperto di fornitura sarebbe stato rimborsato.
Sono passati 80 giorni e non c'è risposta sull'eventuale restituzione monetaria della mancata fruizione del servizio. Nessuno obbliga l'amministrazione a rispondere sì, ma c'è l'obbligo della risposta. Questo atteggiamento denota una superficialità di comportamento e manifesta una grave mancanza di rispetto sia nei nostri confronti che nei confronti della popolazione, oltre il disprezzo per le norme esistenti. I consiglieri di minoranza non sono stati previsti dall'ordinamento nazionale per occupare le sedie in un consiglio comunale, o per garantire talvolta il numero legale nelle sedute del consiglio ma hanno un compito specifico che è il controllo dell'attività amministrativa oltre ad essere portatori delle istanze dei cittadini che non vedono risolti i loro problemi, problemi piccoli o grandi ma sempre problemi a cui devono essere date risposte. La superficialità di comportamento è grave. Gli assessori, i dirigenti, i collaboratori del sindaco devono ricordarsi che non sono piccoli feudatari che amministrano il loro feudo, sono operatori eletti per gestire il bene pubblico, seguendo le regole che la comunità si è data. Non è polemica è correttezza amministrativa".