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Tenti (Prc): "Grazie a Renzi verso un’altra ecatombe per la sanità pubblica"

Ulteriori tagli al sistema sanitario nazionale, tagli che saranno insostenibili. Ne parla il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Fausto Tenti, analizzando il documento economico finanziario che sta preparando il governo. Renzi e il...

Ulteriori tagli al sistema sanitario nazionale, tagli che saranno insostenibili. Ne parla il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Fausto Tenti, analizzando il documento economico finanziario che sta preparando il governo.

Renzi e il suo (S)Governo stanno preparando il documento economico finanziario 2016. La Corte dei Conti ha partecipato all’audizione presso le commissioni bilancio di Camera e Senato e in quella sede, per quanto riguarda la spesa sanitaria, ne ha rilevato un aumento imprevisto nel 2015, ma ha sottolineato che il DEF non precisa quali ne siano le cause: se l’incremento sia riconducibile alle difficoltà di strumenti come pay back e ticket, o alla non attuazione di misure di controllo della spesa, a nuovi farmaci...

“Una valutazione indispensabile per poter riorientare le scelte in tema di strumenti da porre a disposizione delle regioni per la gestione della spesa sanitaria”. Osserva la Corte dei Conti. Sarebbe come dire che, nonostante i molti tagli degli ultimi anni e l’evidente diminuzione dei servizi ai cittadini (liste d’attesa bibliche, diminuzione di posti letto, tagli al personale...) la spesa complessiva aumenta e non si sa bene come mai!

Alla faccia della capacità del Governo del “fare”.

Ma quello che risulta assolutamente chiaro dal documento dell’audizione sono i tagli per i prossimi anni: “alla revisione della spesa per 2.352 milioni - già considerata nel quadro del DEF 2015 - sono seguite le ulteriori riduzioni previste per il 2016 (per oltre 2 miliardi, con corrispondente riduzione del fabbisogno sanitario nazionale standard) e la decisione, maturata in occasione dell’approvazione dell’Intesa Stato Regioni dello scorso 11 febbraio, di prevedere che - dei risparmi richiesti alle Regioni dalla legge di stabilità 2016 - gravino sul settore sanitario 3.500 milioni (dei 3.980 milioni) nel 2017 e 5.000 milioni (sui 5.468 milioni) nel 2018”. Si prevede, infatti, che nel Documento di Economia e Finanza la spesa sanitaria in percentuale sul PIL scenderà dall’attuale 6,8% – quota già inferiore rispetto alla media dei Paesi Ocse – al 6,7% del 2017 e addirittura al 6,5% nel 2018: un’ecatombe per la sanità...

Si prepara in sostanza un nuovo pesantissimo taglio al SSN, pari a 3,5 miliardi nel 2017, che nel 2018 arriverà a 5 miliardi. È una prospettiva che non lascia dubbi sulla volontà di abbandonare la questione primaria della tutela della salute dei cittadini (“fondamentale”, la definisce la Costituzione nell’art. 32) e di continuare ad usare le risorse da destinare alla sanità per altri scopi, a copertura della politica economica del Governo che fa acqua da tutte le parti.

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