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Sindaci del Casentino contro Agostini: "Ad un mese dal reintegro messi nelle condizioni di non poter lavorare"

"Agostini, da quando è stato reinsediato, non ha pensato ad altro che proseguire il suo personale contenzioso con alcuni dipendenti, rei di avere osato fargli causa per comportamenti da lui messi in atto e che il Tribunale, dando ragione ai...

"Agostini, da quando è stato reinsediato, non ha pensato ad altro che proseguire il suo personale contenzioso con alcuni dipendenti, rei di avere osato fargli causa per comportamenti da lui messi in atto e che il Tribunale, dando ragione ai dipendenti in sede cautelare , ha ritenuto ingiustificabili in quanto connotati da “valenza lesiva e denigratoria”.

Per noi Sindaci era impossibile seguirlo su questa strada. Durante questo mese di presidenza Agostini, l’Ente non è stato fermo, è stato messo da lui nelle condizioni di non poter lavorare. Se è andata avanti l’ordinaria amministrazione lo si deve soprattutto al senso del dovere ed alla collaborazione della struttura".

E' questo lo sfogo dei sindaci del Casentino che fanno parte della Giunta dell'Unione dei Comuni. In una nota ripercorrono questo ultimo mese, nel quale Paolo Agostini, dopo il responso del Tar, è stato reintegrato in qualità di presidente.

"Questo “paladino dei poveri” - scrivono i sindaci in una nota - ha pensato bene, fra tutte le priorità della vallata, di ritenere indifferibile proporre una transazione ad un ex dirigente ora in pensione ed in causa con l’Unione (causa persa dal dirigente in primo grado): l’Agostini ha firmato un decreto nel quale riconosce all’ex dirigente ben 210.000,00 euro, senza aver acquisito i pareri di legge e senza un parere del legale che ha difeso l’Ente sulla opportunità e congruità della transazione.

Mentre ogni giorno produceva decreti con i quali si intrometteva nelle competenze della Giunta e della struttura, avocandosi anche il potere di stabilire lui quali atti fossero urgenti e quali no, per discutere la mozione di sfiducia ha resistito fino all’ultimo giorno utile, attaccato a quella poltrona con il mastice. E questo sarebbe il “nuovo che avanza”?

Per noi amministrare è un dovere che presuppone correttezza, serietà, cura dell’interesse pubblico e rispetto delle regole. Concetti che Agostini ha dimostrato, con i suoi atti e comportamenti, di non avere chiari".

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