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Segreteria Pd. Ruscelli rompe gli indugi: "Candidatura per il rilancio del partito e della provincia di Arezzo"

"Un confronto aperto per creare una nuova, democratica e solidale visione del futuro"

"Penso ci sia bisogno di un Partito Democratico, solidale, che metta le persone, l’ambiente e il lavoro al centro non solo della sua azione politica ma dell’agenda politica locale e nazionale. Questo è l’impegno che si è assunto anche il nuovo Segretario nazionale Nicola Zingaretti".

E' Francesco Ruscelli, ex assessore provinciale, ad uscire allo scoperto e rompere gli indugi riguardo alla propria candidatura come futura guida provinciale del Pd. 

Il Pd di Arezzo sceglie il segretario del futuro: Ruscelli contro Bracciali

"C’è bisogno del Pd. Per questo ritengo che il confronto  sul nuovo Segretario provinciale non debba essere  un semplice dibattito interno ma l’occasione, ovviamente con il congresso, per riaprire un dialogo con la comunità provinciale aretina. Sono convinto che potremmo utilizzare il congresso per  affinare la capacità di analisi e di confronto dell’intero partito, per aprirsi alla società, per riorganizzare il partito e per lavorare, finalmente, tutti insieme con una visione condivisa e con piena lealtà anche se non siamo arrivati ad una candidatura unitaria”.

“I problemi economici e sociali di questo territorio sono ben lontani dall’essere risolti. Le crisi aziendali, dalla Valdichiana al Valdarno, hanno creato nuova disoccupazione. La condizione del territorio è stata evidenziata dalle ultime piogge e dagli allagamenti. I problemi degli anziani, delle persone con disabilità, delle famiglie in difficoltà continuano a rimanere irrisolti è c’è un’ emergenza giovani per quanto riguarda opportunità di affermarsi e costruirsi un percorso autonomo di vita. Il Governo nazionale non solo non offre risposte ma mette in discussione i principi basilari della nostra democrazia. Il centro destra nella provincia di Arezzo è di nuovo alla prese con guai giudiziari e con divisioni politiche. Oggi più che mai il  Partito Democratico deve tornare ad essere protagonista nel nostro territorio. Il rischio di una sua emarginazione politica e culturale è un pericolo reale per il futuro di una comunità che ha diritto ad una visione del futuro diversa da quella che sta attuando la destra. I valori della democrazia, della solidarietà, della coesione sociale, del confronto culturale, della trasparenza e correttezza politica e amministrativa sono valori senza i quali non si costruisce alcun futuro”.

“Gli iscritti al PD del nostro territorio con la loro partecipazione al congresso e con il loro contributo politico saranno i protagonisti del cambiamento del Partito e della sua rinascita. Vogliamo, però,  dialogare anche con le persone, i sindacati, le categorie economiche, le associazioni del volontariato.  Non intendo né una semplice informazione sui programmi del PD né un altrettanto semplice ascolto dei nostri interlocutori. Il mio obiettivo è un confronto vero, capace di far emergere un programma che sia condiviso non solo da un’area politica ma da una molto più vasta area sociale, quella che ha la vita delle persone, soprattutto quelle più fragili, al centro delle sue attività. Le nostre priorità sono chiare e penso possano interpretare i bisogni delle persone: dal lavoro all’ambiente, dalla sanità alla sicurezza sociale. Per affermarle c’è bisogno di un Pd che lavori con maggiore umiltà e che si senta parte di uno schieramento politico e sociale più ampio. C’è bisogno di un Pd provinciale più organizzato ed orgoglioso della sua identità culturale e politica”.

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