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Scissione Pd. Dindalini: "E' contro i nostri valori", e le donne del partito lanciano la petizione online

"La scissione è contro i valori del Pd". Ad esserne convinto è il segretario provinciale del Partito Democratico, Massimiliano Dindalini. Se a livello nazionale, dopo la batosta del risultato referendario e le conseguenti dimissioni di Matteo...

"La scissione è contro i valori del Pd".

Ad esserne convinto è il segretario provinciale del Partito Democratico, Massimiliano Dindalini.

Se a livello nazionale, dopo la batosta del risultato referendario e le conseguenti dimissioni di Matteo Renzi dall'incarico di primo ministro, si è aperto un duro e acceso confronto sulla leadership e sull'unità del partito Dem, ad Arezzo gli umori sembrano tutti improntati verso la massima cautela.

Gli esponenti politici del Pd locale, fino ad oggi, si sono detti pronti a mantenere ben salda la coesione del loro gruppo e hanno lanciato appelli all'unità. Ultimo per ordine cronologico il segretario provinciale.

La nascita del Pd aveva rappresentato una novità nella storia della sinistra italiana. Per molti motivi. Uno lo vorrei ricordare oggi: fine delle continue divisioni ed inizio di una nuova politica di coesione tra forze e culture capaci di costruire sintesi più avanzate.

Il mio impegno, oggi, è perché non si torni indietro. Sono contrario alla scissione: sarebbe l'ammissione di una generale impotenza. Di tutti: di chi se ne va e di chi resta. Tutti insieme dovremmo ammettere che il progetto di un grande partito capace di avere una visione generale, un progetto politico, una capacità di relazione con tutti i cittadini è finito. E avremo difficoltà a difenderci quando qualcuno ci dirà che non era mai esistito.

Un partito è fatto di donne e di uomini. Persone in carne e ossa che hanno idee, programmi e sogni. Sono convinto che quelle che hanno scelto il Pd lo hanno fatto in nome di progetti e valori. Uno di questi è l'unità. Di fronte alla disgregazione sociale, alla conflittualità diffusa ad ogni livello, può il Pd fare la scelta della divisione?

Certo ci sono stati errori: la partecipazione e l'azione collettiva sono valori fondanti del Pd. Forse non sono stati pienamente rispettati. Ma la reazione può essere quella di violare un altro valore fondante che è quello dell'unità?

Mi rivolgo ai componenti aretini dell'Assemblea nazionale del Pd, a tutti gli amministratori pubblici, ai dirigenti del partito affinchè tutti quanti si possa continuare a lavorare insieme per rendere migliore questo partito. In caso contrario chi privilegia ragionamenti di potere rimarrà presto deluso: ci penseranno gli elettori. Ma tutti gli altri, cioè i cittadini che ci hanno dato fiducia fino ad oggi, avranno ricevuto l'ennesima delusione dalla politica. E sarà difficile tornare da loro per ottenerla di nuovo.

Rinnova il proprio appello all'unità anche la senatrice Donella Mattesini che ha sottoscritto una petizione online lanciata proprio dalle donne del Pd.

"Siamo donne del Pd e assistiamo sgomente al rischio di dispersione di un patrimonio costruito faticosamente in tanti anni di battaglie, di idee condivise, di sacrifici.

Il passato ci ha insegnato che le divisioni interne hanno sempre portato allo smarrimento dei nostri valori e a pesanti sconfitte, al contrario, i risultati migliori sono arrivati quando abbiamo trovato la forza di dare vita a grandi aggregazioni in grado di mostrare al paese e agli elettori la nostra forza propositiva per la società italiana. Del resto solo un Partito Democratico unito e forte rappresenta lo spazio per continuare il cammino di battaglie e conquiste della libertà femminile.

Ci appelliamo al buon senso e alla responsabilità di tutti, a partire dai leader, per trovare un punto di incontro che vada oltre personalismi e interessi di parte. Chiediamo alle donne e agli uomini del Pd, ai suoi simpatizzanti, al suo popolo di farsi sentire per rilanciare lo spirito costitutivo del Partito Democratico. Il futuro del PD è anche nelle nostre mani. Viva il Partito Democratico, viva l'Italia".

L'appello lè stato sottoscritto dalle parlamentari Annamaria Parente, Donella Mattesini, Emilia Grazia De Biasi, Marina Sereni, Marialuisa Gnecchi, Stefania Pezzopane, Erica D'Adda, Rosa Maria Di Giorgi, Magda Angela Zanoni, Angelica Saggese, Nicoletta Favero, Annalisa Silvestro, Elena Ferrara, Rosanna Filippin, Silvana Amati, Daniela Valentini, Venera Padua, Pamela Giacoma Giovanna Orrù, Monica Cirinnà, Maria Spilabotte, Valeria Cardinali, Leana Pignedoli, Emma Fattorini, Maria Teresa Bertuzzi, Manuela Granaiola, Albano Donatella, Flavia Nardelli, Mariapia Garavaglia, Chiara Braga, Raffaella Mariani, Susanna Cenni, Maria Coscia, Giovanna Sanna, Anna Rossomando, Antonella Incerti, Sandra Zampa, Teresa Armato, Chiara Gribaudo, Manuela Ghizzoni, Teresa Piccione, Floriana Casellato, Patrizia Maestri, Silvia Costa, Carla Cantone.

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