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Scapecchi: "Finalmente la Fraternita torna ad occuparsi degli aretini in difficoltà"

Ieri è stato il primo giorno del nuovo corso della Fraternita dei Laici. Stop all'assistenza diretta dei migranti e nuovi servizi all'orizzonte. Il primo Rettore Pier Luigi Rossi ha spiegato ieri i contorni del cambiamento che è stato imposto...

Ieri è stato il primo giorno del nuovo corso della Fraternita dei Laici. Stop all'assistenza diretta dei migranti e nuovi servizi all'orizzonte. Il primo Rettore Pier Luigi Rossi ha spiegato ieri i contorni del cambiamento che è stato imposto dalla maggioranza in Comune (non senza polemiche interne). E oggi arriva la reazione del consigliere di Forza Italia Federico Scapecchi.

Finalmente si è concretizzata l'uscita definitiva di Fraternita dei Laici dal sistema di accoglienza dei migranti. Sono infatti passati alcuni mesi dalla decisione del Magistrato di non partecipare al nuovo bando, con la conseguenza che con il 30 giugno scorso si sarebbe conclusa questa esperienza, ma una disposizione prefettizia aveva prolungato, di fatto, gli effetti del vecchio bando oltre la naturale scadenza. Voglio ringraziare il Primo Rettore Pierluigi Rossi, per il quale nutro da sempre grande stima, e i lavoratori di Fraternita per aver gestito con professionalità, competenza e correttezza tutta questa fase, con la certezza che sarà così anche per l'avvenire. Adesso infatti, liberati locali e personale, sarà possibile per il Comune di Arezzo dare attuazione alla delibera approvata dal Consiglio Comunale lo scorso maggio, come sollecitato da una mia interrogazione nella scorsa seduta del Consiglio Comunale, che prevede l'affidamento di molti servizi sociali a Fraternita dei Laici che così tornerà al suo principale, nobile e più antico scopo: occuparsi degli aretini in difficoltà.

Conclude Scapecchi:

Ritengo che negli ultimi anni si fosse snaturata la funzione della più antica ed autorevole Istituzione aretina: un'Amministrazione di centrodestra non poteva più tollerare che Fraternita, autonoma ma soggetta all'indirizzo e al controllo del Comune, rispondesse "presente" al sistema creato a livello nazionale dai governi di sinistra che hanno disseminato in tutto il Paese molti migranti economici e pochi, pochissimi profughi di guerra. Il dibattito sui proventi dai servizi di accoglienza non mi ha mai appassionato e spero che ben presto in Italia nessuno possa più guadagnare soldi dal business dell'immigrazione. Nel frattempo è necessario che il Comune di Arezzo e le forze dell'ordine intensifichino i controlli, sia nei confronti delle strutture di accoglienza del territorio, sia nei posti "caldi" della città, perché è innegabile che un certo tipo di criminalità sia strettamente legato alla presenza di migranti. In quest'ottica è da vedersi con grande favore la richiesta del sindaco Ghinelli inoltrata alla Prefettura per includere Arezzo nel programma Strade Sicure.

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