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Venerdì, 19 Aprile 2024

Striscioni pronti per la prima manifestazione delle Sardine ad Arezzo

Sabato pomeriggio dalle 18,00 l'appuntamento è in piazza San Jacopo. L'appello: "Uscite dai social e dialoghiamo di persona, senza violenza"

"Sono una studentessa del liceo classico, ma ho sedici anni, alle prossime elezioni non potrò votare purtroppo, però ho sentito dentro di me il bisogno di dare una mano, perché il futuro è nostro e non è giusto che ci chiedano un parere politico solo a diciotto anni, ho voluto inziare prima il mio impegno." A parlare così è Elena, la più giovane del gruppo di Sardine aretine che ieri pomeriggio ha steso teli, usato spray e vernici per preparare gli striscioni per la prima manifestazione di questo movimento, ormai nazionale, che si terrà ad Arezzo. L'atteso appuntamento è per sabato prossimo 25 gennaio in piazza San Jacopo dalle 18,00.

Non ci sarà un vero e proprio palco, ma una postazione da dove poter fare interventi, degli organizzatori e di coloro che vorranno parlare. Sarà una piazza colorata, allegra, sicuramente antirazzista, antifascista e non violenta.

La parte più ingombrante della preparazione, quella della realizzazione degli striscioni, si è svolta in piazza Zucchi, nel cuore di Saione, un quartiere scelto non a caso, simbolo per chi, come questi ragazzi vede nel riappropriarsi del dialogo tra le persone la soluzione a molti atteggiamenti violenti che partono dai social e a volte sfociano nella reltà.

"Spero che venga tanta gente" si augura Teresa studentessa appena maggiorenne che con la compagna di scuola del Liceo Classico, Margherita, ha realizzato lo striscione con le sardine in mare.

Poi c'è l'amico writer che con le bombolette ne realizza una gigante in pochi istanti. Una foto di una sardine nel cellulare gli è bastata per prendere le proporzioni e qualche dettaglio, poi lo spray ha fatto il resto. 

Le Sardine preparano la manifestazione di Arezzo

"Perché sono una Sardina? Perché finalmente ho trovato qualcosa dal quale mi sento rappresentata, cosa che finora non c'era - spiega Margherita - qui ci sono i valori che dovrebbero muovere la vita di tutti noi."

Con loro c'è Umberto Bertocci, lavoratore trentenne, un organizzatore, che racconta:

"Le Sardine aretine sono nate da coloro che si sono ritrovate a partecipare alla manifestazione nazionale con 40mila persone a Firenze il 30 noevmbre scorso, da lì ci siamo organizzati per portare anche ad Arezzo la manifestazione."

La preparazione della manifestazione è ormai a buon punto, ci sono alcuni interventi da scalettare e magari stendere una play list musicale adeguata per accompagnare il motto tipico delle Sardine "Arezzo non si Lega", oppure "Arezzo si slega" se si considera l'attuale governo locale in mano al centro destra. L'obiettivo è quello di portare più gente possibile fuori, in piazza, lontano dalla violenza dei social, come spiega Umberto:

"Anche da Arezzo vogliamo dire che la politica non è fatta di slogan, né di urla, né di ricerche di nemici, è fatta di educazione, di ragionamento, di intelligenza e di soluzioni concrete, mi ha mosso questo clima piuttosto pesante, soprattuttoo nei social media dove è diventato quasi impossibile avere un dialogo senza che sia macchiato da offese o da parole di odio verso chi ha opinioni diverse. Mi aspetto una partecipazione spontanea, con persone che abbiamo voglia di dire la oro, uscire dai socil, per guardarci in faccia e parlare e magari così viene fuori qualche bella idea."

Accanto ai ragazzi c'è anche la signora Gabriella, una residente di Saione, l'abbiamo vista presente all'ultimo consiglio comunale, difende il suo quartiere e si pone a sostegno del movimento:

"In un momento così grave in cui la politica è così degenerata da parte soprattutto delle destre, ritengo importante che ci sia un movimento che sa parlare all gente e vuole discutere con tranquillità dei problemi del paese, sono qui per questo, per sostenere questo movimento."

Il doppio significato del nome del movimento 

Perché Sardine? Stare stretti come sardine significa riempire la piazza e magari svuotare di odio le agorà virtuali dei social. Ma c'è anche il silenzio dei pesci da contrapporre agli urlatori della politicia attuale.

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