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Sanità, resta la zonona, ma le aree avranno autonomia operativa. Tanti: "Un rimedio molto parziale"

L'assessore del Comune di Arezzo: "La valutazione sul nuovo assetto della zona socio sanitaria Arezzo-Valtiberina-Casentino ha necessariamente due chiavi di lettura." 

"La valutazione sul nuovo assetto della zona socio sanitaria Arezzo-Valtiberina-Casentino ha necessariamente due chiavi di lettura." La zonona adesso è legge regionale, ma qualcosa di diverso è stato inserito dal consiglio regionale. L'organizzazione in zonona resta infatti, ma all'interno, le tre vecchie aree distretto, quella aretina, quella della Valtiberina e quella del Casentino, avranno una maggiore autonomia operativa. Una via di mezzo insomma rispetto a quello che chiedevano i comuni. Da qui il doppio commento dell'assessore del Comune di Arezzo con delega alla sanità Lucia Tanti.

Politicamente siamo dinnanzi ad una sconfitta delle ragioni di tutti i sindaci che fin da subito hanno chiesto di disegnare le zone, lasciandole autonome tutte e tre per garantire migliori servizi. Su questo punto non c'è stato nulla da fare: il disegno non cambia e continua ad essere un disegno sbagliato, ed è mortificante che il parere di 23 sindaci e la promessa dell'assessore regionale Stefania Saccardi di ridare autonomia alle zone siano di fatto da considerarsi acqua fresca. Questo di certo apre una ferita nei rapporti istituzionali tra i Comuni, almeno quello di Arezzo, e la Giunta regionale Toscana. 

Di contro l'analisi su cosa invece la zona aretina potrà fare:

Amministrativamente dobbiamo dare atto che con l’approvazione della proposta di legge del vicepresidente del Consiglio regionale, Lucia De Robertis, si è oggettivamente fatto un passo avanti che, se da una parte non risolve completamente il problema, dall’altra certamente permetterà di essere operativi in maniera più efficace nel solo interesse dei cittadini. Oggi, con la nuova organizzazione, ci troviamo certamente meno in difficoltà e alcuni punti sono stati sciolti e anche in parte risolti. Se quindi la cornice rimane pessima - e dobbiamo cambiarla, in ogni caso - il quadro è obiettivamente migliorato. Il Consiglio regionale, quindi, ha in parte rimediato al disastro della Giunta regionale e siamo consapevoli che questo passo è molto importante e politicamente anche molto significativo. Il Comune di Arezzo non interromperà la sua battaglia per separarsi da Valtiberina e Casentino, perché sappiamo che ciò è utile a dare servizi migliori, risposte più efficienti e più opportunità ai nostri cittadini. A fronte di questo, siamo tuttavia parzialmente rincuorati, perché il blocco operativo e lo stallo nel quale eravamo costretti, di fatto lo possiamo ritenere superato quanto basta per garantire una minima ripresa funzionale, che è di certo il minimo sindacale, ma che tuttavia rimette in moto la macchina e di questo ne avevamo assolutamente bisogno.

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