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Saione: il giorno dopo la maxi rissa. Dalla politica l'appello: "Prefetto e Questore intervengano"

"Intervengano subito Prefetto e Questore. Il problema c'è e va risolto". L'appello è quello lanciato a pieni polmoni dalla politica aretina che, il giorno dopo i sanguinosi fatti che ieri hanno riguardato la zona di Campo Marte e via Piave...

"Intervengano subito Prefetto e Questore. Il problema c'è e va risolto".

L'appello è quello lanciato a pieni polmoni dalla politica aretina che, il giorno dopo i sanguinosi fatti che ieri hanno riguardato la zona di Campo Marte e via Piave, tornano a fare il punto sulla situazione in cui versa Arezzo.
Uno dei primi è stato Angelo Rossi, consigliere comunale di OraGhinelli oltre che residente del quartiere.
"Scene come quelle che abbiamo visto ieri sera - spiega - non sono certo la normalità. Ma non possiamo fare di tutta un'erba un fascio. Ci sono stranieri che in città si sono integrati da tempo. Ma c'è una fetta di questi che invece non ha alcun interesse ad inserirsi ed anzi, viene qui con l'intenzione di delinquere. Non possiamo sottovalutare questa criticità perché i toni e gli animi si stanno esasperando come non mai".

L'appello da ultimo lanciato direttamente da Rossi è quello alle autorità, Prefetto e Questore in primo luogo affinché possano adoperarsi per risolvere i disagi questa situazione che "sta generando odio e violenza".



Ma le reazioni alla notte di sangue e bottigliate a Saione non sono finite qui.
Il deputato di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Achille Totaro, in accordo con i vertici aretini del partito, ha deciso di presentare un'interrogazione parlamentare "per denunciare il totale fallimento del meccanismo di accoglienza diffusa portato avanti dai governi di centrosinistra, che sta provocando la distruzione del tessuto connettivo della nostra città e delle nostre comunità".

Così come sottolineato da FdI in una nota stampa "Totaro porterà in Parlamento la voce di Arezzo, chiedendo un cambio netto delle politiche migratorie e di sicurezza del Pd e dei suoi illegittimi governi, che stanno creando costi sociali pazzeschi e rendendo la nostra quotidianità sempre più insicura ed invivibile. Politiche che hanno trasformato anche Arezzo in una terra di nessuno, un territorio di conquista tra diverse etnie. Siamo arrivati persino ad accordare agli stranieri ciò che non è consentito agli italiani e questo far west ne è il risultato. Arezzo sta vivendo una emergenza senza precedenti, che non è preparata ad affrontare ed alla quale la politica deve dare una risposta decisa e concreta. Chiediamo con fermezza che gli organi preposti al controllo, lo facciano con sempre maggiore decisione e determinazione e, se necessario, anche maggiori poteri. Fenomeni di degrado come i recenti fatti di Saione non possono più essere giustificati, né umanamente, né politicamente. E’ finito il tempo delle chiacchiere. E’ necessario agire in tutti modi possibili per porre fine a questa anarchia.
Una Destra di governo deve agire, dare risposte concrete ai cittadini e non aver paura di affrontare con forza problemi gravi come questi. E’ in gioco il presente ed il futuro del nostro Paese. Vietato tirarsi indietro".

E sempre dall'interno del parlamento è l'onorevole Maurizio Bianconi che in una sua dichiarazione esprime tutta la propria amarezza nei confronti delle istituzioni cittadine e lancia un appello diretto alle "forze buone dentro alla maggioranza di governo" e agli aretini affinché lavorino insieme per riportare Arezzo alla normalità


"Adesso aspettiamo che il signor questore ci illustri le statistiche favorevoli e chiuda per due settimane un esercizio in via Trasimeno a dimostrazione del pugno duro (come dare l'aspirina ad un terminale). E il signor Prefetto che ci dia qualche lezioncina, utilizzando internet come fonte, di sociologia avanzata e di filosofia dell'accoglienza. E l'amministrazione che si richiami alla lealtà istituzionale, alla sua estraneità ex lege dalle decisioni sull'accoglienza, alle proposte di destinare i fondi lucrati dalla Fraternita sui migranti a percorsi turistici o alla sicurezza, così lodati dai cattocomunisti di casa nostra e anche da autorevoli maestri del pensiero cittadino.

E tutti coloro che si riempiono la bocca con la solidarietà e i più deboli, che finalmente capiscano che i più deboli sono i cittadini e gli stranieri che qui si sono insediati nella legalità e nel lavoro. Ma aspetto anche tutti quelli che affittano a questa masnada case al nero, che li assumono senza garanzie, che vanno a prostitute o frequentano i locali pieni di mala gente, a quelli che consentono piccole e grandi illegalità per denaro e utile proprio sparsi per tutta la città. E aspetto anche la classe dirigente di questa città che organizzi una difesa di comunità, non fatta di discorsi e belle avventure solidali, ma di investimenti in sicurezza di uomini e mezzi. Non dico nulla della Chiesa: alimenterei solo inutili polemiche. Potrebbe fare la sua parte se non fosse per vocazione ed interesse la prima amica del giaguaro.

Ma mi appello alle forze buone che ci sono in maggioranza e nelle opposizioni, perché reagiscano in tempo a tutti gli errori, le insicurezze, le complicità anche involontarie. E soprattutto agli aretini. Fare fronte per tornare quantomeno a una similnormalità, che permetta di vivere non in un campo di battaglia, ma in una media città della Toscana culla di sapere, civiltà, lavoro".

Dall'altra parte del consiglio comunale invece, è Francesco Romizi di Arezzo in Comune a commentare la vicenda sostenendo che: "Non si può che esprimere condanna e disappunto. Ma i cittadini devono avere delle soluzioni chiare e decise dal Sindaco che ha l'onere e l'onore di guidare la nostra città. Cosa intende fare? Quali politiche amministrative intende mettere in atto? O dobbiamo aspettarci il solito comunicato stampa pieno di slogan e che scarica ogni responsabilità su Prefetto, Questore e terzo settore?".


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