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Sanità. Risorse per il San Donato e sblocco concorsi. Tanti: “Bene. Ora via le aslone"

"La battaglia circa le politiche sanitarie della Regione Toscana è ancora tutta aperta"

"Né il sindaco né io rinunciamo all’obiettivo politico di superare le aslone che rimangono il peccato originale di ogni stortura successiva".

Ad esserne convinta è l'assessore alla sanità del comune di Arezzo Lucia Tanti che, il giorno seguente all'inaugurazione della terza tac entrata in forza all'ospedale San Donato, interviene facendo il punto circa le ultime novità in materia sì di salute ma, soprattutto, sulle strategie legate allo sviluppo delle strutture cittadini e non. 

"Proprio in queste ore si consolida la nuova strategia in merito alle scelte sanitarie che vede protagonisti la città di Arezzo e il San Donato. Oltre ad alcune centinaia di migliaia di euro già investiti per migliorie del presidio ospedaliero, sono in arrivo 22 milioni di euro che cambieranno decisamente in meglio il volto dell’ospedale, iniziando a recuperare una parte del tempo perduto in questi anni circa gli investimenti e le risorse dedicate ad Arezzo. Parimenti marciano a tappe forzate i concorsi per scegliere i primari che erano andati o via o in congedo e la cui assenza dava incertezza a tutto il sistema sanitario territoriale.

“Leggiamo questi elementi come segni importantissimi che vengono dal livello regionale e che hanno trovato nella persona del nuovo direttore un punto di riferimento decisamente positivo. Rimane certo il vulnus di anni a due velocità, come sempre ha sostenuto e dimostrato il sindaco Alessandro Ghinelli, dove la città ha pagato un prezzo molto alto, ma è altrettanto vero che l’azione robusta che abbiamo fatto in questi anni ha trovato interlocutori pronti a comprendere che le nostre ragioni erano del tutto fondate. La battaglia circa le politiche sanitarie della Regione Toscana è ancora tutta aperta: né il sindaco né io rinunciamo all’obiettivo politico di superare le aslone che rimangono il peccato originale di ogni stortura successiva, ma diamo atto al lavoro di tutti nel prendere coscienza del fatto che una prima battaglia l’abbiamo evidentemente vinta nel solo interesse della città e nonostante il silenzio degli anni bui di chi supinamente ha accettato ogni mortificazione che politicamente veniva da Firenze”.

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