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Rifondazione Comunista: "Autonomia differenziata, disegno di legge cinico che attacca la Carta"

Il partito contro la proposta Gelmini: "Il Governo e i partiti che lo sostengono vogliono spaccare l’Italia attaccando i diritti universali e l’uguaglianza"

Riceviamo e pubblichiamo dal Partito della Rifondazione Comunista di Arezzo.

"La ministra Gelmini ha presentato il disegno di legge quadro per l’attuazione dell’autonomia differenziata, un testo peggiore delle previsioni più pessimistiche, con cui si ignorano cinicamente le già intollerabili diseguaglianze sociali e territoriali che esistono nel nostro Paese. E ciò viene fatto non prendendo in considerazione le grida di allarme della cittadinanza attiva, di autorevoli economisti, delle aggregazioni politiche democratiche, di numerosi rappresentanti istituzionali.

Si accelera fra l’altro verso il disastro della sanità pubblica, nonostante la pandemia abbia rese evidenti le conseguenze del regionalismo spinto. Il disegno di legge cosiddetto dell’autonomia differenziata, che determinerà una revisione dell’articolo 116 della Costituzione, costituisce l’ennesimo attacco alla Carta fondamentale repubblicana, varata dopo la Liberazione dal fascismo. E lo scempio sarà ancora una volta perpetrato trasversalmente dai partiti di destra, centro e pseudo-sinistra.

La riforma che sarà approvata

• esautora il Parlamento, riducendolo ulteriormente a luogo di sola consultazione e ratifica;

• consente la regionalizzazione differenziata di tutte le 23 materie, compresa scuola e trasporti;

• prevede un avvio della regionalizzazione dei servizi calcolato sulla “spesa storica”, aberrazione che ha consentito la sottrazione di risorse e di diritti a danno dei territori del Sud e più svantaggiati;

• a regime, prefigura tasse regionali e il trattenimento dei tributi su base territoriale, rompendo ogni idea di perequazione;

• ricalca lo schema delle sciagurate intese stipulate da Lombardia, Veneto, Emilia Romagna con l’allora governo Gentiloni in scadenza, prefigurando un sistema di staterelli in lotta fra loro per l’accaparramento di poteri e disponibilità finanziarie.

Il Partito della Rifondazione Comunista considera urgente contrastare questa deriva che rischia di devastare il già compromesso equilibrio democratico, negando definitivamente l’uguaglianza di diritti tra le cittadine e i cittadini che vivono sul suolo della Repubblica, indipendentemente dal luogo di nascita e residenza".

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