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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Revisione zone distretto. De Robertis: "In aula un atteggiamento da clausula valutativa”

La vicepresidente e consigliera regionale aretina spiega la scelta di non votare il provvedimento, attivando una vigilanza sulla sua attuazione, con l’impegno a verificarne gli effetti e i risultati prodotti nel territorio, da qui ad un anno...

La vicepresidente e consigliera regionale aretina spiega la scelta di non votare il provvedimento, attivando una vigilanza sulla sua attuazione, con l’impegno a verificarne gli effetti e i risultati prodotti nel territorio, da qui ad un anno.

“La riorganizzazione delle zone distretto – interviene la vicepresidente e consigliera regionale aretina Lucia De Robertis - è un processo di natura organizzativa, visto come necessario per garantire il mantenimento e l’implementazione dei servizi ai cittadini, con lo spostamento di risorse dai costi della burocrazia al finanziamento dei servizi. Un processo inevitabile in un sistema riorganizzato su tre macroaziende sanitarie, in luogo delle preesistenti dodici. La revisione delle zone, col passaggio da 34 a 26, è stato un lavoro svolto nel constante confronto con il sistema degli enti locali. Prima tramite l’ANCI e poi coi sindaci territorialmente interessati, particolarmente con quelli coinvolti negli accorpamenti”.

“Proprio con loro il confronto è stato più serrato, - prosegue De Robertis - per superare quelle loro riserve verso il processo aggregativo dettate dal timore che un ampliamento dei territori, con un maggior numero di comuni coinvolti, indebolisse la loro capacità di incidere sulle scelte anche legate all’erogazione dei servizi. A loro abbiamo spiegato come la riorganizzazione rafforzasse i territori e non li indebolisse, consentendo la creazione di migliori condizioni, anche in termini gestionali, per rafforzare qualità e volume dei servizi territoriali. Da loro abbiamo ricevuto anche idee, alcune delle quali capaci di migliorare il disegno riorganizzativo ipotizzato”.

“In aula giunge un testo – continua la consigliera Pd - che ha saputo aprirsi agli esiti di un confronto coi territori, recependo importanti suggerimenti in ordine, ad esempio, alla partecipazione degli enti locali alle attività di programmazione sociosanitaria o alla presenza di rappresentanti aggiuntivi delle zone in aggregazione negli organi collegiali o, infine, ai benefici economici riconosciuti per gli accorpamenti. Ho condiviso fin dall’inizio obiettivi e finalità del processo di revisione delle zone. Ritenendolo necessario al processo di revisione complessiva dell’organizzazione del Sistema Sanitario Regionale assunto con la riforma del dicembre 2015. Un processo organizzativo, che nulla pregiudica in termini di quantità e qualità dei servizi offerti al cittadino. Capace, altresì, di creare gli spazi, come detto, per un incremento di risorse a vantaggio dei bisogni del cittadino. E che, nel passaggio di commissione, si è arricchito di elementi ad ulteriore garanzia delle istanze dei territori. Grazie ai colleghi della commissione per questo risultato”.

“Registro, però, che non tutti i timori sono ancora fugati. Permangono perplessità, dubbi, anche contrarietà al processo, che solo il tempo, io credo, dissiperà. Penso soprattutto alle realtà del mio territorio, interessate dall’aggregazione zona Aretina – Casentino – Valtiberina. Realtà con cui abbiamo parlato. Ripetutamente. Senza riuscire completamente a convincerle. Ne prendo atto.

E offro, all’onestà intellettuale di quanti continuano a nutrire dubbi e timori, una scelta di rispetto nei loro confronti. Quella di non votare il provvedimento, attivando una vigilanza sulla sua attuazione, con l’impegno a verificarne gli effetti e i risultati prodotti nel territorio, da qui ad un anno.

Non un disconoscimento del lavoro svolto, per il quale ringrazio l'Assessore Saccardi, che mi convince e che condivido, nel merito e nel metodo che lo ha prodotto. Ma un impegno a realizzare, sulla legge, una sorta di ‘clausola valutativa’ non scritta. Per accompagnare il territorio nella verifica degli effetti di questo percorso aggregativo. Senza alcun preconcetto.

Un atteggiamento che si manifesta certo in un’azione simbolica, che no pregiudica il varo del provvedimento. Ma che vuole farsi mano distensiva verso certe tensioni che non hanno ragion d’essere, se non per ragioni preconcette che nulla hanno a che vedere con l’interesse per la salute dei cittadini. Ma alle quali volgiamo togliere ogni pretesto, con il puntuale monitoraggio sugli effetti della riforma, nell’assenza di ogni impostazione dogmatica, ma con la convinzione di aver fatto la scelta giusta.

Mi sia consentito, infine – conclude De Robertis - ringraziare i colleghi del Partito Democratico e l’Assessore Saccardi per la piena comprensione mostrata verso questa mia scelta”.

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