Referendum trivelle. Scanzi lancia l'appello: "Andate a votare. Se raggiungeremo il quorum canterò Gelato al cioccolato"
"Se arriveremo al 50% più uno vi prometto che - dalla gioia - posterò un video in cui canterò Gelato al cioccolato di Pupo, aretino come me". La promessa è quella fatta da Andrea Scanzi direttamente da piazza del Praticino nel cuore della sua...
"Se arriveremo al 50% più uno vi prometto che - dalla gioia - posterò un video in cui canterò Gelato al cioccolato di Pupo, aretino come me".
La promessa è quella fatta da Andrea Scanzi direttamente da piazza del Praticino nel cuore della sua città natale. Arezzo.
Qui, a tre giorni di distanza dall'apertura delle urne, il giornalista aretino ha scelto di lanciare un appello ai propri fan facebook e invitarli ad andare a votare per il referendum. Domenica 17 aprile infatti, dalle 7 alle 23, gli italiani saranno chiamati alle urne per decidere se dire sì o no alle trivellazioni nei mari italiani (solo quelle entro le 12 miglia dalla costa). "Andate a votare - dice Scanzi nel video - non è importante come vi esprimerete ma è necessario che ognuno si rechi alle urne e metta una X su uno dei due quadratini. Un paese evoluto va a votare, e quindi domenica dobbiamo andare a votare. Esortare all'astensione, come fa Renzi, è indecente. Poi io voterò "sì", ma voi fate come volete: l'importante è votare. Al momento secondo me siamo sul 35% di affluenza, ma se arriveremo al 50% più uno vi prometto che - dalla gioia - posterò un video in cui canterò Gelato al cioccolato di Pupo, aretino come me e come la Boschi (e come il Petrarca). Daje ragazzi: domenica tutti a votare. Non ci sono scuse". Nel frattempo è di ieri il contro appello lanciato dal premier Matteo Renzi che ha nuovamente invitato gli italiani all'astensione."Non c'è nessun referendum sulle trivelle - riporta Repubblica.it - Non c'è una sola trivella in discussione: solo la scelta se continuare a estrarre carbone e gas fino all'esaurimento del giacimento senza sprecare ciò che già stiamo utilizzando oppure fermarsi a metà alla scadenza della concessione. Il referendum voluto dai consigli regionali, non dai cittadini, non vieta nuovi impianti: rende solo impossibile continuare a sfruttare quelli che già ci sono, alla scadenza. La bufala è questa: dicono che si voti sulle rinnovabili, su un nuovo modello di sviluppo, sull'alternativa alle energie fossili. In realtà si chiudono impianti che funzionano, facendo perdere undicimila posti di lavoro e aumentando l'importazione di gas dai paesi arabi o dalla Russia". E ribadisce: "Sia chiaro: ogni scelta è legittima. Chi vuole che il referendum passi deve votare sì, chi vuole che il referendum non passi può scegliere tra votare no o non andare a votare".