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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Olmo-San Zeno / Strada Vicinale dei Mori

“Il raddoppio dell’inceneritore che non serve per i rifiuti aretini, ma per quelli di Firenze”

La presa di posizione di Italia in Comune Arezzo con il suo coordinatore Daniele Farsetti

Italia in Comune Arezzo prende di nuovo posizione in merito al progetto di ampliamento dell'impianto dei rifiuti di San Zeno e spiega come nei mesi scorsi abbia presentato ben tre osservazioni, redatte dall’ingegnere Franco Romagnoli, "che contestano nel merito la proposta di ampliamento, quasi raddoppio, dell’impianto di incenerimento di S.Zeno. Secondo il modello proposto da Aisa impianti, società completamente di proprietà del Comune di Arezzo, da cui riceve quindi l’indirizzo gestionale, si vorrebbero bruciare, aumentando la capacità, dalle attuali 46.500 tonnellate passare a 75.000, ed aumentare la potenza termica fino a 22,5Mw come richiesto dall’azienda."

Secondo Daniele Farsetti coordinatore aretino di Italia in Comune:

“L’ampliamento di S.Zeno non è necessario perché, calcoli alla mano, i rifiuti dell’intera provincia, secondo i modelli previsionali dello stesso Comune di Arezzo che pensa di arrivare nel capoluogo al 60% di raccolta differenziata nel 2024, obiettivo comunque ben lontano dagli obiettivi di legge e dalle ambizioni di una amministrazione virtuosa, porterà ad una significativa diminuzione delle quantità da trattare”.

Aggiunge Farsetti 

“E’ vero che portare in casa la selezione del multimateriale, risparmiando costi ambientali ed economici, aumenterà il potere calorifico del residuo, ma la diminuzione delle quantità in gioco rende non necessario l’aumento “monstre” dei 22,5Mwt richiesti. Inoltre quello che stupisce è che prima si chiede di raddoppiare l’inceneritore e solo poi di realizzare la nuova linea di selezione. Aggiungo che nelle risposte date da Aisa si adduce la necessità di assolvere anche alle necessità di Sienambiente per l’impianto delle Foci prossimo alla saturazione. Questo appare risibile in quanto la provincia senese ha impiantistica, nello specifico Poggibonsi, che sarà ancora capiente nel futuro”.

Conclude il rappresentante di Italia in Comune Arezzo 

“Quello di cui molti non si rendono conto, e che per ora è rimasto fuori dal dibattito pubblico su questa materia, è che quando venisse autorizzata l’accensione della nuova “caldaia”, quasi doppia rispetto all’attuale, questa non è come un’automobile, in cui è possibile regolare la velocità, ma per poter funzionare deve essere sempre spinta alla sua potenza nominale. Il Sindaco di Arezzo ha la responsabilità della salute dei propri concittadini, inutile ricordare la delicatissima situazione ambientale dell’area di S.Zeno. Considerando quindi che i rifiuti aretini del prossimo futuro non saranno sufficienti per tali potenze è evidente che il progetto di Ghinelli, noi ipotizziamo, sia quello di importarli da fuori provincia, probabilmente da Firenze che ha invece una situazione impiantistica deficitaria. E’ questa l’idea di difesa dell’ambiente, il centro destra lo scriverà nel suo programma elettorale?”

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