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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Processi ex amministratori Banca Etruria? Comune di Arezzo sarà parte civile, approvata delibera di Possibile

Per la prima volta, una proposta di delibera di iniziativa popolare arriva alla discussione in consiglio comunale. Prima ci avevano provato altri comitati tra cui quello delle magliette gialle, senza però riuscire a superare il vaglio degli uffici...

Per la prima volta, una proposta di delibera di iniziativa popolare arriva alla discussione in consiglio comunale. Prima ci avevano provato altri comitati tra cui quello delle magliette gialle, senza però riuscire a superare il vaglio degli uffici tecnici. E' Banca Etruria l'oggetto della proposta discussa in aula dai consiglieri comunali, portata all'attenzione dall'attività di elaborazione e di raccolta delle 400 firme effettuata da Possibile, la formazione politica che ha come riferimento nazionale Giuseppe Civati. La proposta, lanciata il 15 marzo scorso, chiedeva al Comune di Arezzo l'impegno a costituirsi parte civile negli eventuali processi a carico di amministratori coinvolti nel fallimento di Banca Etruria. Alla fine del confronto in aula la proposta è stata approvata con il voto unanime dei venti consiglieri presenti. Giovanni Bonacci, Federico Scapecchi e Cesare Bircolotti hanno abbandonato l'aula prima del dibattito in virtù del loro status di dipendenti di Nuova Banca Etruria, i primi due, e di ex dipendente del vecchio istituto di credito, il terzo.

È stato il presidente del Consiglio Comunale, Alessio Mattesini, a illustrare la proposta di delibera che nella premessa fa riferimento alle note vicende che hanno coinvolto l’'istituto di credito fino all’'azzeramento totale del valore delle azioni e delle obbligazioni subordinate. Azzeramento che ha colpito pesantemente i risparmiatori, il tessuto economico cittadino e l'immagine generale di Arezzo. Il tribunale fallimentare di Arezzo, con una sentenza dell’'11 febbraio 2016, ha dichiarato l'’insolvibilità e il fallimento di Banca Etruria consentendo così al pubblico ministero di aprire un fascicolo di indagine per bancarotta nei confronti dei responsabili del dissesto che hanno guidato la banca dal 2013 al 2015. Esistono inoltre altri quattro filoni di inchiesta con le ipotesi di reato: ostacolo alla vigilanza, false fatturazioni, conflitto di interessi e truffa. È proprio nel caso in cui queste ipotesi vadano a processo, al Comune di Arezzo è stato chiesto di costituirsi parte civile.

In realtà il processo per ostacolo alla vigilanza è ben avviato, il giudice ha ammesso soltanto Banca d'Italia come parte civile e comunque non ci sarebbero stati i tempi tecnici per i quali questa delibera di iniziativa popolare potesse essere vincolante anche per questo filone.

Il dibattito

Voto positivo è stato annunciato innanzitutto da Massimo Ricci del Movimento 5 Stelle - “l'auspicio è quello di una posizione unanime come primo passo per individuare le responsabilità nella vicenda” - e da Luciano Ralli del Pd. Luciano Ralli ha anche rilevato la positività di una delibera che “per la prima volta dà applicazione e un istituto come la proposta di delibera popolare previsto nello statuto e come sia l'opposizione a rendere possibile il dibattito con la presenza dei suoi consiglieri che permettono il raggiungimento del numero legale”. Egiziano Andreani ha ricordato come il Consiglio Comunale avesse anticipato i tempi con un atto di indirizzo approvato 7 mesi fa dove già si faceva riferimento alla costituzione di parte civile. Voto convinto del gruppo Lega Nord annunciato da Marco Casucci in base al principio del “chi sbaglia paghi”. Analoga presa di posizione di Fratelli d'Italia con Francesco Macrì: “questo documento non sostituisce il precedente approvato dal Consiglio Comunale, si tratta di due atti politici, il primo di natura consiliare il secondo sostenuto da una porzione del corpo elettorale. Sarei stato ancora più rigoroso sui 'destinatari' dell'atto scrivendo 'chiunque responsabile', rispetto alla dizione riferita agli amministratori”. Francesco Romizi e Jacopo Apa hanno chiuso il dibattito condividendone i contenuti.

Il testo originale conteneva la parola “dirigenti” nell'oggetto e nella proposta ma un emendamento dei capigruppo e dell'ufficio di presidenza del Consiglio Comunale ha sostituito “dirigente” con “amministratore”.

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