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Porte chiuse in consiglio comunale: continuano le polemiche. M5S: "Noi pronti con la sfiducia per Sacchetti"

L'episodio non ha tardato a suscitare polemiche e reazioni anche da parte del mondo politico locale, primi tra tutti gli esponenti di Arezzo Possibile

La bufera ancora dopo la tempesta. Se ieri non sono mancate polemiche e forti reazioni oggi, 24 ore dopo il consiglio comunale, ecco che il dibattito politico continua ad essere particolarmente infiammato. Da parte dei consiglieri di minoranza e dei rispettivi gruppi e partiti politici non sono mancate prese di posizione e ferme condanne alla scelta di chiudere le porte dell'assise a giornalisti e cittadini durante le interrogazioni su Nuove Acque e sulla nomina di Alberto Lapenna nel CdA dell'azienda. Una pratica prevista dal regolamento che però raramente viene utilizzata. "Ho solo reputato opportuno - ha spiegato il presidente del consiglio comunale, Alessio Mattesini - che in una discussione relativa a una persona fisica, fosse evitata la diffusione di notizie su caratteristiche personali del soggetto interessato e delle altre persone che sarebbero state citate durante il dibattito".

Bagarre in consiglio ad Arezzo, cittadini fatti uscire per interrogazioni su Nuove Acque VIDEO

Dunque, a detta del regolamento e degli esponenti di maggioranza, niente di strano ma mero 'buon senso'. Ma una precisazione sul regolamento va fatta. Già perché stando a quanto previsto "il consiglio può deliberare il passaggio alla seduta privata" e non il presidente dell'assise. Di fatto dunque, prima di chiudere le porte sarebbe stato necessario che i vari consiglieri votassero la proposta. Così però non è stato. Ma non solo. Neanche l'ufficio di presidenza, composto da Rossi e Caneschi, è stato chiamato per un confronto sulla possibilità di procedere in forma privata. È stato proprio il consigliere di OraGhinelli e vice presidente dell'assise cittadina Angelo Rossi, a scegliere di dissociarsi pubblicamente dalla scelta di chiudere le porte a pubblico e giornalisti.

L'episodio non ha tardato a suscitare polemiche e reazioni anche da parte del mondo politico locale, primi tra tutti gli esponenti di Arezzo Possibile che hanno posto l'accento sulla discrasia tra quanto previsto dal regolamento e quanto invece messo in atto lo scorso giovedì: “Il consiglio comunale deve essere una casa di vetro, inaccettabile esclusione cittadini e stampa ”

"Per la prima volta nella storia di Arezzo il sindaco Ghinelli e il Presidente del Consiglio Comunale buttano fuori dall'aula i cittadini e i giornalisti presenti mentre si parla del CdA di Nuove Acque - ha sottolineato Francesco Romizi di Arezzo In Comune - Una vergogna! Tra le altre cose stiamo aspettando un chiarimento circa il mandato politico che verrà dato a questo nuovo amministratore pubblico che dovrà rappresentare Arezzo in una partita assai complessa qual è quella della gestione dell'Acqua".

"E' successo un fatto incredibile - scrivono invece dalla segreteria comunale Pd Arezzo - A causa di un'interrogazione presentata dal nostro consigliere comunale Alessandro Caneschi, ritenuta "scomoda" da parte della maggioranza, sono stati fatti uscire i cittadini e i giornalisti dalla sala del Consiglio Comunale. L'interrogazione riguardava la nomina nel consiglio di amministrazione di Nuove Acque di un cittadino pistoiese dirigente politico di Forza Italia. Ci dispiace che le forze politiche di maggioranza non si siano opposte alla decisione del presidente del Consiglio Comunale (esponente di Forza Italia)".

Dai banchi della maggioranza, pronta e non certo priva di dettagli la replica di Federico Scapecchi, consigliere comunale di Forza Italia. "Questione Nuove Acque e nomina di Alberto Lapenna - scrive il consigliere - E' un dirigente di partito? Si, a Pistoia, e non prende un euro per questo ruolo, a differenza di altri dirigenti di altri partiti che invece sono pagati e ricoprono contemporanemente ruoli remunerati in aziende partecipate da enti pubblici. E' residente ad Arezzo? No, ma non lo è nemmeno l'attuale Presidente di Nuove Acque, precedentemente indicato e tuttora confermato alla guida dell'azienda da tutti i Sindaci, in stragrande maggioranza di centrosinistra e del PD. Tanto clamore per un pistoiese ad Arezzo, ma nessuno del centrosinistra ha parlato quando la Città ha perso importanti presidi nella logica delle aree vaste imposta dalla Regione. La residenza ad Arezzo è un requisito fondamentale? No, lo sono la competenza e il rapporto di fiducia con l'Amministrazione Comunale. E' competente in materia di servizio idrico? Si, e molto. E' stato sindaco, assessore, presidente Apt, vice-presidente Asl, vicepresidente Fondazione mediateca toscana. Ma soprattutto: assessore all'ambiente e ai lavori pubblici che ha lavorato nell'organizzazione di società partecipate e all'affidamento del servizio di acqua pubblica ai privati. Ha la fiducia del Sindaco? Si, assolutamente. Lo ha appena nominato.Era opportuno aumentargli l'indennità? No, assolutamente no. Non è il momento e nemmeno il luogo per farlo, ma i 12000 euro annui lordi in più al mese proposti e non approvati non avrebbero influito sulla tariffa e quindi sui cittadini, ma solo sul risultato d'esercizio dell'azienda (che ha chiuso l'ultimo bilancio in utile per diversi milioni di euro). Chi ha votato Alberto Lapenna? Tutti. E' stato votato dall'assemblea dei soci di Nuove Acque composta per lo più da Sindaci del PD della Provincia di Arezzo. E oggi il gruppo consiliare e la segreteria comunale di Arezzo dello stesso PD si indignano per questa nomina. Ennesimo segno delle contraddizioni e delle vedute diverse, profondamente diverse, che contraddistinguono questo partito tra la Provincia e il comune capoluogo Infine, cosa successe nel 2012, con la Precedente Amministrazione? Il Sindaco Fanfani propose Giuseppe Caroti come Presidente, gli altri Sindaci (renziani compresi) non ce lo vollero e gli preferirono Paolo Nannini, Caroti rinunciò alla carica di consigliere e Fanfani fu costretto a nominare temporaneamente il segretario comunale... Un ottimo risultato per Arezzo e il suo allora Sindaco... e poi? Fu nominato Enrico Valentini, con l'incarico da parte di Fanfani di "contenere le tariffe soprattutto per le fasce più deboli della popolazione e dare corso al risultato referendario": secondo voi c'è riuscito? Quindi, concludendo, un consiglio per gli indignati rappresentanti della minoranza: criticate o apprezzate le persone per ciò che fanno (in questo caso faranno) e non per la loro città di residenza, e quando parlate e fate domande sui compensi dei rappresentanti pubblici nelle società partecipate guardatevi in casa che avete già tutte le risposte, o quasi".

Nel frattempo però, ecco che dal Movimento 5 Stelle arriva un'altra 'tegola' lanciata proprio sui banchi della maggioranza e su quelli della giunta comunale. Di oggi la notizia riguardante la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti dell'assessore Marco Sacchetti in quanto, come scrivono i portavoce del Mov, "non possiamo fidarci del suo operato in quanto ricopre la carica di dirigente presso una società: la CSAI spa". La CSAI Spa è un’azienda che gestisce due discariche: quella “Podere Rota” di Terranuova Bracciolini e quella di Castiglion Fibocchi “Podere il Pero”. La CSAI Spa ha una quota di partecipazione anche in SEI Toscana, il gestore unico dei rifiuti di ATO sud. "È evidente pertanto il conflitto di interessi che l’assessore Sacchetti ha nel prendere le decisioni riguardanti i rifiuti - spiegano i consiglieri penta stellati - I provvedimenti che firmerà saranno nell’interesse del Comune di Arezzo o nell’interesse della società che dirige?"

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