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Martedì, 16 Aprile 2024
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"Non c'è il Pionta nel piano strutturale, un segnale preoccupante", l'osservazione del Comitato per la rinascita del parco

Secondo il comitato serve un piano attuativo unitario che dia una visione strategica totale di un'area di 15 ettari che si estende da Pescaiola alla stazione, passando per Saione

"Non c'è il Pionta nel piano operativo adottato dal Comune di Arezzo, ci sembra una grave mancanza, per questo abbiamo deciso di presentare un'osservazione al piano strutturale". E' il Comitato per la Rinascita del Pionta che si è unito alla schiera di coloro che hanno optato per un'osservazione e ha così depositato una planimetria e il documento d'intenti per chiedere una integrazione allo strumento che delinea il futuro urbanistico e lo sviluppo economico territoriale di Arezzo. 

Il comitato ormai lavora da tempo sulle progettualità, sulle idee e le sinergie che servirebbero per ricucire il parco cittadino con i quartieri che lo circondano, elevandolo dal punto di vista funzionale e di conseguenza delle frequantazioni. L'amministrazione, partecipando a convegni, assemblee pubbliche e incontri ha ricevuto gli imput elaborati dalle associazioni e dalle persone che hanno partecipato a questo processo, ma il piano operativo a quanto pare non ne ha tenuto conto. 

Le richieste del Comitato per la rinascita del Pionta

Il comitato, negli incontri con i vari enti proprietari delle sttutture interne al parco, cioè Comune, Usl  e Università, ha avanzato due richieste basilari per il ecupero e la valorizzazione dell’area. La prima è l’istituzione di un tavolo di confronto permanente e non episodico, coordinato dal comune, partecipato dagli enti e dalle varie associazioni riunite nel comitato. Questo al fine di superare la frammentarietà degli interventi e la mancanza di un coordinamento come fino ad oggi registrato. 

La seconda è quella di costruire un progetto unitario, organico e partecipato di riqualificazione dell’area che consideri tutti gli aspetti: dal recupero degli edifici per rafforzare le vocazioni dell’area (polo della formazione, servizi sanitari territoriali, spazi aggregativi e culturali), alla manutenzione, sosta, accessi, controlli, sviluppo delle attività aggregative, ecc.

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L'osservazione al piano strutturale

Per il comitato "rappresenta una grave carenza la mancanza nel piano operativo adottato recentemente dal Comune di Arezzo, di qualsiasi indicazione rispetto al Pionta, a una grande area interamente pubblica che collega la stazione e il centro con i quartieri di Saione e Pescaiola., che presenta tanti criticità, ma anche potenzialità per la città. 

L’osservazione, accompagnata da una planimetria che definisce l’area e da un documento di intenti sottoscritto da sedici associazioni cittadine che partecipano al comitato, chiede di legare gli interventi nell’area alla adozione di un piano attuativo unitario, comprendente il parco del Pionta, la zona ospedaliera, il campus universitario, le varie scuole presenti, il sito archeologico e le aree pubbliche comprese in questo comparto individuato. 

L'area a cui fa riferimento il comitato quindi va ben oltre il parco in se stesso, si estende per circa 15 ettari e si focalizza sul sistema degli accessi, sull'utilizzo delle strutture interne, con l'indicazione che non vengano abbattute, ma recuperate, con l'intento di far lavorare insieme gli enti che hanno proprietà in questa zona, compresi i giardini di Campo di Marte e il palazzo ex Arpat che qui si affaccia. Una zona che va riconnessa e ricollegata nel segno della rigenerazione urbana e della riqualificazione, di questa parte così importante della città che coinvolge il quartiere di Pescaiola, quello di Saione, la zona della stazione. 

Secondo il comitato il lavoro dovrà essere portato avanti con "la partecipazione degli enti proprietari, degli enti del terzo settore interessati e dei singoli cittadini. Questa operazione dovrà diventare un laboratorio urbanistico che consenta di sperimentare una metodologia di urbanistica partecipata anche da applicare per altre parti della città. Infine si propone di bandire un concorso di idee che possa consentire di sviluppare una qualità progettuale nella ridefinizione urbana di questa zona.  

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