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Rinvio piano strutturale e bocciatura dalla Regione, Bardelli: "E' evidente che siamo già in campagna elettorale per il 2020"

“Regione Toscana: pagine sprecate da campagna elettorale”

La bocciatura della chiusura dell'anello a nord da parte della Regione Toscana e poi il ritiro di tutta la pratica complessiva del piano strutturale che doveva essere adottato, dal consiglio comunale, stanno facendo ancora discutere. In entrambi i casi si è registrato problemi nella presentazione di documenti, nel primo caso per l'approfondimento dell'impatto del progetto della nuova strada che passa sotto gli archi vasariani e nel secondo caso, per non aver inviato ai consiglieri comunali ciò che spettava a loro conoscere prima di votare o meno per la pratica.

Il no della Regione: ecco le motivazioni

Sul tema torna con un commento politico il consigliere comunale del gruppo misto Roberto Bardelli:

Al di là delle schermaglie fra maggioranza e opposizione che rientrano in una logica politica del tutto normale, il rinvio in Consiglio Comunale della pratica relativa a piano strutturale e piano operativo evidenzia un dato di fatto: è  partita la campagna elettorale per le elezioni del prossimo anno. La bocciatura da parte della Regione Toscana della variante a nord di Arezzo è chiaramente politica e non tecnica, un’ingerenza precostituita di un ente su un altro ente, per attaccare un progetto di sviluppo della città. Da una parte abbiamo una giunta comunale che s’impegna per proseguire il rilancio di Arezzo, visibile sotto gli occhi di tutti, dall’altra burocrati, il cui ruolo politico può dirsi esaurito, che mettono i bastoni fra le ruote. Sono servite ben sei pagine di relazione per bocciare un progetto peraltro tecnicamente semplicissimo. Se questi dovevano valutare il ponte tra Danimarca e Norvegia o il progetto di Renzo Piano per Berlino, quante ne scrivevano: 600? Quel parere contiene peraltro parole solo negative, con continui rimandi a salvaguardie e tutele che solo a pensarci gira la testa. È evidente che infastidisca la voglia di fare, che piaccia ancorarsi a un’idea dirigista di sovietica reminiscenza, per tenere sotto controllo dal centro. Questo continuo arroccarsi su posizioni assurde, in realtà, nasconde una cosa: la paura di perdere. Oggi un anello a nord, capirai, il prossimo anno, speriamo, qualcosa di più grande”.

Il ritiro della pratica dal consiglio comunale dopo l'azione di Alessandro Caneschi del Pd

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