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Pd su Banca Etruria: “azione istituzionale e non partitica riunisca la città”

"Il Governo ha salvato la banca dal fallimento e il Pd sta ottenendo un fondo per gli obbligazionisti". Inizia così la nota della segreteria comunale del Partito Democratico di Arezzo che, all'indomani delle vicende che hanno travolto Banca...

"Il Governo ha salvato la banca dal fallimento e il Pd sta ottenendo un fondo per gli obbligazionisti".

Inizia così la nota della segreteria comunale del Partito Democratico di Arezzo che, all'indomani delle vicende che hanno travolto Banca Etruria e il ministro Maria Elena Boschi, prende la parola sulla vicenda. "Il Sindaco di Arezzo rappresenti, in modo istituzionale, le istanze e gli interessi di tutti: risparmiatori, imprenditori, dipendenti. E la magistratura faccia chiarezza sul perché il pilastro dell’economia locale era fatto di sabbia e non di cemento armato - proseguono dal Pd di Arezzo - La vicenda Banca Etruria ha assunto forti ed esasperate connotazioni politiche. E’ evidente che ad alcuni partiti, e non solo della destra, il drammatico epilogo della secolare storia di questo istituto di credito, ben poco interessa. Il loro orologio si è messo in movimento con il decreto del Governo e tutto viene focalizzato su questo atto. Con un obiettivo preciso: strumentalizzare questo dramma per mettere in difficoltà il Governo Renzi e il Pd. Deve essere chiara una cosa: questo partito, nella storia di Banca Etruria, non ha scheletri negli armadi. Possono dire altrettanto tutti i fustigatori che si ergono oggi a moralizzatori e a tagliatori di teste? Il Governo Renzi ha fatto un decreto che ha salvato occupazione e offerto una prospettiva per questa banca. Non ha ovviamente risolto tutti i problemi perchè quelli creati in anni o forse in decenni di cattiva gestione non potevano essere certo risolti in un attimo e con un decreto. Il Pd, in modo particolare con l’impegno dei suoi parlamentari Donati e Mattesini, si è attivato per contenere il dramma sociale che la conclusione della storia di Banca Etruria ha provocato. E avremo il fondo annunciato dal Governo con il quale saranno rimborsati i risparmiatori, partendo dalla fascia più debole. Sarà costituita la Commissione Parlamentare di inchiesta. Questi sono fatti. Questi sono i fatti concretamente realizzati dal Pd. Gli altri hanno prodotto una sola cosa: chiacchere. Niente di più, niente di meno. Coerentemente con il nostro bisogno di concretezza, abbiamo presentato un atto d’indirizzo in Consiglio comunale. Atto, per rispondere ad un consigliere di Forza Italia, che ci colloca sia con Renzi che con il risparmiatori. L’abbiamo fatto per tempo, 15 giorni fa, mentre gli altri preferivano l’impatto mediatico, noi pensavamo alle soluzioni. Fa piacere vedere che, dopo le polemiche pretestuose iniziali, anche qualche elemento della destra cittadina si sia allineato al nostro pensiero. Chi pensa semplicemente di risolvere il problema con un’interrogazione o un comunicato stampa arreca il maggior danno possibile a chi, a parole, dichiara di esprimere solidarietà. La situazione è talmente drammatica che rischia di essere ignobile giocare le proprie fortune politiche sui problemi degli obbligazionisti subordinati. Il gruppo consiliare Pd propone un’opzione istituzionale e non partitica: il Comune di Arezzo, attraverso il suo Sindaco, si confermi in questa drammatica occasione, IL rappresentante dell’intera città e non di una sola parte. Perché noi non vogliamo obbligazionisti contro dipendenti, non vogliamo che il futuro della Nuova Banca Etruria sia messo in discussione da speculazioni di partito. Va posto un argine alla marea di fango che alcuni pensano di convogliare esclusivamente sul Pd ma che, com’è naturale, finirà per travolgere l’immagine e la sostanza sia della nuova banca che è di Arezzo. Poniamo tre priorità. La prima è (pensiamo al presente) rispondere ai problemi degli obbligazionisti subordinati. La seconda è (pensiamo al futuro) rendere il Comune e quindi la città interlocutore sia della bad bank che della nuova Banca Etruria. La terza è (pensiamo al passato) sostenere in ogni sede, compresa quella giudiziaria, l’affermazione dell’indispensabile chiarezza su quanto è avvenuto in questi anni in Banca Etruria. Le azioni compiute hanno cancellato i risparmi degli obbligazionisti ma questa è solo una sfaccettatura del diamante nero che si è dimostrata questa banca. I danni maggiori devono emergere e sono i problemi che avranno le imprese e il sistema economico aretino che proprio alla vigilia di una possibile ripresa, vede venir meno quello che considerava un pilastro fondamentale. Qualcuno dovrà spiegare perché questo pilastro era fatto di sabbia e non di cemento armato". Unione Comunale PD Arezzo e Gruppo Consiliare PD Arezzo

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