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Pd e InComune attaccano il sindaco di Sansepolcro: "Scarso interesse per il Giudice di Pace"

Il gruppo Consiliare PD-InComune presenta una nuova interrogazione al sindaco Cornioli di Sansepolcro con lo scopo di conoscere le modalità e i tempi per la ricostituzione dell’ufficio del Giudice di Pace a Sansepolcro. "Fin dal suo...

Il gruppo Consiliare PD-InComune presenta una nuova interrogazione al sindaco Cornioli di Sansepolcro con lo scopo di conoscere le modalità e i tempi per la ricostituzione dell’ufficio del Giudice di Pace a Sansepolcro.

"Fin dal suo insediamento il sindaco - si legge nella nota - ha dimostrato di trattare la questione del Giudice di Pace con scarso interesse e con una forte dose di superficialità".

L'interrogazione

Infatti, di fronte ad un iter già ampiamente avviato, presso gli uffici competenti del Ministero della Giustizia, per la ricostituzione di questo servizio per tutto il territorio valtiberino, obiettivo coronato con successo dal Decreto Ministeriale del 27 maggio 2016 che accordava il ripristino dell’ufficio del Giudice di Pace di Sansepolcro dal 1° gennaio 2017, ha deciso di votare la delibera della Giunta dell’Unione dei Comuni (n. 104 dell’11/10/2016) con la quale si è ritenuta “non più percorribile l’ipotesi che l’Unione dei Comuni Montani della Valtiberina e, conseguentemente, tutti i Comuni ad essa appartenenti, si facciano carico dei costi di mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace consistente nelle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia della sede, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo”. Tale delibera è stata prontamente inviata agli uffici competenti del Ministero della Giustizia che hanno bloccato l’iter per la ricostituzione del servizio, non essendoci, da parte delle Amministrazioni la volontà di proseguire. Ciò che lascia increduli è il fatto che il Comune di Sansepolcro aveva già formato l’unità di personale che sarebbe andata a coprire il servizio di segreteria e le spese di cui si doveva fare carico l’Unione dei Comuni erano quelle legate al riscaldamento e le utenze per due uffici, poche centinaia di euro, a fronte del vantaggio per i cittadini di Sansepolcro e dell’intera Valtiberina di poter contare sulla vicinanza del servizio nel momento in cui le funzioni del Giudice di Pace sono aumentate notevolmente sia in materia civile che penale. Quando il nostro sindaco, su sollecitazione di numerosi avvocati e dopo le interrogazioni del Partito Democratico, si è reso conto della brutta figura che stava facendo e dell’impoverimento provocato, ha cercato di correre ai ripari senza successo perché purtroppo, come era prevedibile dopo la rinuncia comunicata al Ministero, a fine anno sono state rese note le sedi ricostituite e Sansepolcro non era fra queste. Chiediamo al Sindaco che dia conto di tutte le comunicazioni intercorse con gli uffici competenti del Ministero, di chiarire con quale modalità e soprattutto quale tempistica prevede per la ricostituzione dell’Ufficio del Giudice di Pace. Per il Partito Democratico di Sansepolcro questo servizio è molto importante e siamo disponibili a sostenere le azioni dell’amministrazione volte al suo ripristino, non dimenticandoci che oggi sarebbe potuto essere già attivo come sta accadendo in altri comprensori.

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