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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Pd e Arezzo in Comune: "Tanti incarna l'anima più oscurantista di una giunta di destra"

Dopo le polemiche social, Pd e Arezzo in Comune intervengono con un comunicato congiunto sul post facebook dell'assessore Lucia Tanti in merito alla graduatorie per gli asili. L’Assessore Tanti sembra decisa ad incarnare l’anima più oscurantista...

Dopo le polemiche social, Pd e Arezzo in Comune intervengono con un comunicato congiunto sul post facebook dell'assessore Lucia Tanti in merito alla graduatorie per gli asili.

L’Assessore Tanti sembra decisa ad incarnare l’anima più oscurantista di una Giunta comunale già di per sé fortemente spostata a destra. Due sue frasi sono interessanti e rivelatrici. La prima: “bentornata normalità”. È riferita al minor numero di bambini stranieri nelle scuole comunali dell’infanzia. È una frase che si associa, istintivamente, a un sospiro di sollievo: finalmente fuori gli stranieri dalle scuole pubbliche.

Dal punto di vista amministrativo, l’assessore dimentica volutamente che ha applicato un Regolamento non suo ma del centro sinistra, anno 2008. Se ha bisogno di acquisire meriti di fronte alla destra xenofoba e ai cittadini inquieti per le trasformazioni sociali, perlomeno si attribuisca quelli che derivano dalla sua attività. Al di là di questa puntualizzazione, dobbiamo ringraziare l’assessore Tanti perché rende ogni giorno più chiara quale destra ella rappresenti e che è ben lontana da quella moderna e liberale che illusoriamente tentano di rappresentare. E che ha una strana interpretazione del Giubileo della Misericordia: va bene per la Giostra del Saracino, ma non per i bambini stranieri.

La seconda frase: “farmi divertire”. E’ il risultato che attribuisce alle critiche che le sono state rivolte per la sua precedente affermazione. E chiude il cerchio di quale destra abbiamo di fronte. Critiche e confronto sono strumenti di democrazia che all’assessore Tanti fanno divertire. A conferma che questa destra aretina è anche arrogante e autoritaria.

Sulla questione interviene Giuseppe Brogi di Sel

Passo dopo passo si delinea il volto politico della destra al Comune di Arezzo. L'assessore Tanti guida la crociata col supporto di comparse e di misconosciuti assessori. Ci sono pochi posti negli asili nido? Anziché lavorare e dare battaglia per estenderli, i posti diminuiscono e Tanti fa festa se vengono assegnati soprattutto a bambini con cittadinanza italiana, dividendo i diritti dei più piccoli in brutte categorie di serie A e serie B, ripudiando, nei fatti, il ruolo fondamentale di ogni scuola per la socializzazione tra i bambini e la reciproca conoscenza e integrazione tra tutti i loro genitori.

Ad Arezzo arrivano minori non accompagnati e non bastano i denari? Tanti taglia le risorse e reclama il rimpatrio, anziché darsi da fare per avere le dovute risorse dallo Stato. E se il dramma della povertà si manifesta con l'elemosina, qualche comparsa della maggioranza comunale anziché combattere la povertà s'ingegna a fare mozioni contro i poveri, mentre la Giunta si limita a guardare gli sforzi generosi di alcune associazioni, senza mettere in campo alcuna strategia.

Così, quasi senza accorgersene e senza una estesa reazione, la destra, con atti simbolici e pratici, sta plasmando la sua cultura impregnata di egoismo su di una città che si faceva vanto di avere un'anima solidale e un'ossatura fatta di tante associazioni di volontariato. Una città diventata silente, precipitata nel provincialismo, dove fa più clamore la discussione su quante sagre estive o quante giostre straordinarie e non la regressione politica e culturale di un'amministrazione che la destra ha conquistato a causa di troppi errori dei suoi avversari.

Tuttavia, ad Arezzo esistono una maggioranza di cittadini con sentimenti democratici e di sinistra, un'estesa rete di volontari i quali ispirano la propria azione a valori positivi, ceti sociali non coinvolti dalla crisi e interessati ad una città coesa e senza ferite sociali, emarginazioni e discriminazioni, validi enzimi culturali che guardano al mondo in termini cosmopolitici. Ci sono, ma non esiste chi li chiama, chi fornisce loro occasioni di confronto e azione, chi li coinvolge da protagonisti in un progetto alto di vita e di città che liberi energie, faccia respirare aria buona, costruisca il futuro. Questo sarebbe il compito della politica: nel suo piccolo Sel-Sinistra italiana proverà a fare la sua parte.

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