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Commissione Pari opportunità, è guerra: 5 Comuni con Erica Rampini. Ma la Tanti vuole Tiziana Nisini

La nota dell'assessore "totiana": "Arezzo abbia una rappresentanza di centrodestra, non può essere strumento culturale e politico in mano soltanto alla sinistra". Ducci e Rampini: "Nisini non ha curriculum e ha sostenuto il ddl Pillon"

E' scontro sulla candidatura aretina nella commissione Pari opportunità della Provincia di Arezzo. I comuni che fanno parte dell'area si dividono tra chi sostiene Erica Rampini, assessore di Monte San Savino, e chi Tiziana Nisini, in giunta nell'amministrazione di Arezzo. Cinque comuni sono per Rampini, mentre quello di Arezzo sostiene Nisini. La candidatura della senatrice leghista è sostenuta con forza dall'assesore Lucia Tanti, da poco uscita da Forza Italia per aderire alla proposta "Cambiamo!" di Giovanni Toti.

E’ giusto - dice Tanti - che anche l’area aretina abbia una sua rappresentanza di centrodestra all’interno della commissione pari opportunità della Provincia. Chiedermi di rinunciare a quello che è un nostro diritto, è una bizza e una provocazione politica che non posso accettare e che manifesta una scarsa consapevolezza circa il vero valore della commissione, che non può essere strumento culturale e politico in mano soltanto a esponenti di sinistra e di sinistra radicale. Così sarebbe se rinunciassimo a dare spazio a culture politiche alternative che hanno lo stesso diritto di potersi esprimere all’interno di un consesso che la sinistra ancora ritiene di sua proprietà.

Il punto della situazione: i nomi per la commissione Pari opportunità

La scadenza per la presentazione dei nominativi era fissata per l'11 settembre. Il Casentino aveva già formulato la propria proposta, indicando il nome di Valentina Calbi, primo cittadino di Chitignano. Anche la Valtiberina aveva deliberato un nome: quello di Catia Del Furia, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Sansepolcro. Sul nome dell'area aretina, però ci sono contrasti. 

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Mi preme peraltro aggiungere  - dice Lucia Tanti - che non si tratta di uno scontro tra parti politiche ma del giusto e legittimo confronto tra sensibilità diverse, anche trasversali, che non possono essere soffocate dalla logica del posticino per forza. Tiziana Nisini non è semplicemente un assessore e un esponente politico della Lega, ma è una persona che su alcuni princìpi di fondo ha una sensibilità che la caratterizza e che è patrimonio non solo del centrodestra, sensibilità che ha dimostrato nel lavoro e nell’impegno con le associazioni in tutti questi anni. Tenere fuori questa sensibilità dalla commissione significa non aver capito nulla di ciò che la commissione dovrà fare: essere espressione di più voci, avere un legame con il territorio e incarnare davvero un’idea di pari opportunità, che proprio laddove si vogliono ridurre a una sola parte, perdono completamente di significato e di utilità. La commissione pari opportunità ha un valore politico rilevante e, se avessimo accettato la candidatura di Erica Rampini, la sensibilità di una larghissima fetta di cittadinanza, che si riconosce nell’area di centrodestra, non sarebbe stata rappresentata. Non c’è nessun tipo di preclusione personale nei confronti dell’assessore Rampini, alla quale riconosco un grande impegno sui temi dei diritti delle donne, ma una semplice e legittima valutazione politica. E’ per questo motivo che, come espressione della conferenza di zona, non posso e non intendo fare passi indietro. Anzi, rivendico con forza la necessità di avere voce in un consesso così prezioso”

Il post di Erica Rampini: "Nisini appoggia il ddl Pillon

La nota di Lucia Tanti è una replica a un post di Erica Rampini, comparso ieri sera.

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Da pochi giorni è nata la commissione pari opportunità della provincia, nel cui bando si legge che le nomine delle componenti devono essere fatte anche dalle conferenze zonali. Avviene così che la sottoscritta si candida con il sostegno di 5 comuni (di cui due vicini al centrodestra) su 6 della zona aretina. L’unico contrario è il comune di Arezzo, il quale vuole imporre, oltre ogni regola democratica, la propria assessora alle pari opportunità. Colei che risiede anche in Senato e che pare voglia fare incetta di posti (con la Lega in calo chissà quando le ritocca) proprio alla faccia delle pari opportunità e della democrazia. Ma fin qui nulla di male, si fa per dire, infatti la detentrice di questa delega non ha mai fatto nulla sul tema: non esiste più l’ufficio smantellato proprio dalla giunta Ghinelli, non esistono atti o delibere attinenti a questo tema, se non dei patrocini, che come si sa non si negano a nessuno, non esistono iniziative né l’8 marzo né il 25 novembre, né in qualsiasi altro giorno dell’anno, direttamente organizzate dall’amministrazione. Inoltre nel suo mandato al Senato non si è occupata del tema e anzi ha sostenuto fermamente il ddl Pillon, fortemente osteggiato da donne anche di destra. Mi chiedo dunque che ruolo svolgono le competenze, che peso diamo alla meritocrazia. E posso ben dirlo di fronte ai due curriculum pubblici e inviati alla segreteria. Ma nulla, il Comune va avanti ostinato, perché il nome viene imposto dall’alto e lei ne vuole fare parte. Ma una domanda sorge spontanea: come mai il Comune non ha una sua commissione?! Come mai in questi anni questo tema non è stato trattato e adesso nasce tutto questo interesse?

Ducci: "Rampini o Nisini? Si scelga in base al curriculum. Non c'è storia"

Infine arriva anche la presa di posizione di Eleonora Ducci, sindaco di Talla e membro di diritto della commissione e responsabile Anci Toscana per il contrasto alla violenza di genere.

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Il Casentino ha già scelto il proprio nome per la nomina nella neo istituita commissione pari opportunità della provincia di Arezzo, ci auguriamo che la convocazione tardiva della zona socio sanitaria, che dovrà indicare i nomi individuati dai tre ambiti di Arezzo, Casentino e Valtiberina, sia solo una svista e non una manovra studiata a tavolino. Vorrei fare un appello alla collegialità  invitando a valutare, vista la non condivisione sul nome, il curriculum delle candidate ispirandosi così al principio di meritocrazia. L’assessora alle pari opportunità del comune di Arezzo, indicata per la nomina nonostante 5 comuni su 6 abbiamo espresso la loro preferenza per Erica Rampini, non si è mai occupata concretamente  del tema oggetto della commissione, mentre l'assessora Rampini ha una comprovata esperienza sul tema delle pari opportunità, non solo a livello istituzionale ma anche per la sua formazione, unita a una sensibilità non comune .

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