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Obiettivo "Strade Sicure", gli atti di indirizzo proposti dalla Lega Nord al consiglio comunale

Il gruppo Lega Nord, con la capogruppo Tiziana Casi, ha chiesto al sindaco di attivarsi nei confronti del governo affinché Arezzo possa essere compresa nell'elenco delle città italiane considerate “obiettivo sensibile” e affinché sempre dal...

Il gruppo Lega Nord, con la capogruppo Tiziana Casi, ha chiesto al sindaco di attivarsi nei confronti del governo affinché Arezzo possa essere compresa nell'elenco delle città italiane considerate “obiettivo sensibile” e affinché sempre dal governo sia destinato un contingente dell'operazione “strade sicure” che, operando con le altre forze dell'ordine, possa dare una risposta ai cittadini in termini di sicurezza e vivibilità.

“L'operazione è presente in varie città italiane, i militari garantiscono presenza capillare in prossimità di luoghi sensibili, possono procedere a identificazioni e perquisizioni, quindi prevengono situazioni di rischio per l'incolumità pubblica, e accompagnamento dei fermati. Arezzo necessiterebbe di militari in strada anche come deterrente alla criminalità dilagante in certe zone. Il mancato controllo del territorio d'altronde è la causa prima del proliferare del degrado e di fenomeni quali l'esclusione sociale e la radicalizzazione islamica. Da 10 anni non facciamo che lamentare la continua riduzione delle forze dell'ordine e dunque le città necessitano di risorse umane che integrino gli effettivi”.

Angelo Rossi: “esprimo contrarietà all'atto perché 'strade sicure' si occupa di tutelare obiettivi sensibili al terrorismo e dubito che Arezzo ne abbia. Il problema della città è di ordine pubblico e quale divisa serve per tutelarlo? Quella dei vigili urbani. Pensiamo a implementare il corpo della polizia municipale, anche con un piano di assunzioni straordinario. I militari vadano, giustamente, a presidiare obiettivi sensibili nelle città dove esistono”.

Jacopo Apa: “l'atto presuppone una modifica legislativa, a oggi, non presente”. Egiziano Andreani ha presentato un emendamento proprio per specificare questo aspetto e ha aggiunto: “in prefettura fanno servizio una dozzina di membri della polizia, liberiamo queste persone da tale ambito sostituendoli con militari. Dodici poliziotti in più sul territorio”.

Massimo Ricci: “sono d'accordo con Angelo Rossi. In campagna elettorale sentivo circolare la proposta di spostare la sede della PM in centro. La trovo come soluzione più adeguata: è quello che un Comune potrebbe fare in maniera diretta”. L'atto è stato approvato con 15 voti favorevoli e 2 contrari.

Atto di indirizzo del consigliere comunale Tiziana Casi che ha chiesto a sindaco e Giunta di intitolare una strada, una piazza o un giardino all’interno del territorio comunale ai profughi di Sappada. “Premesso che il 28 ottobre 1917, a seguito della disfatta di Caporetto, il fronte venne arretrato sino al Piave e sotto la pressione dei militari gran parte della popolazione venne evacuata, circa 840 sfollati raggiunsero la Toscana dove vennero trasferiti ad Arezzo e nella sua provincia. Fu proprio ad Arezzo che Sappada tornò a vivere istituendo il proprio municipio extra-territoriale in via Bicchieraia 13. Tenuto conto che questo Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità lo scorso 25 settembre la delibera di gemellaggio tra il Comune di Arezzo e quello di Sappada al fine di onorare il ricordo di queste persone, chiedo di procedere alla suddetta intitolazione”. Approvato all'unanimità con 17 voti favorevoli.

Atto di indirizzo dei consiglieri Alessandro Casi, Tiziana Casi, Egiziano Andreani, Marco Casucci, Paolo Bertini e Roberto Bardelli con cui intendono impegnare sindaco e Giunta a manifestare la volontà del Consiglio Comunale presso il Governo e il Parlamento in merito alla legge sullo Ius Soli, anche al fine di avviare la dovuta concertazione sulla materia con le Regioni e gli enti locali. “Chiediamo anche di farsi portavoce di un'ulteriore esigenza, anche alla luce dei dati elaborati quest'anno che vedono l’Italia come primo Paese in Europa come numero di nuove cittadinanze rilasciate, a conferma che gli attuali metodi di concessione della cittadinanza non sono dunque rigidi: approntare dei test per valutare il grado di integrazione dei soggetti residenti da almeno dieci anni in Italia che richiedono la cittadinanza italiana, prima di procedere al rilascio della stessa. La cittadinanza è il punto di arrivo del processo di integrazione, non l'inizio. In Francia, gli attacchi terroristici recenti sono stati compiuti da cittadini francesi di religione musulmana, in Gran Bretagna nel 2017 annoveriamo tre attentati e anche in questo caso da cittadini britannici integralisti islamici. Per contro, sempre più cittadini italiani necessitano di misure di sostegno che potrebbero conoscere un decremento a seguito dello Ius Soli. D'altronde, tutti i minori stranieri hanno diritto a scuola, cure ambulatoriali e ospedaliere, vaccinazioni, profilassi internazionale. Non esistono disparità di trattamento tra bambini italiani e stranieri sul suolo italiano”.

Angelo Rossi: “chi come me ha dato la disponibilità a partecipare alla cerimonia di rilascio delle cittadinanze ha il polso della situazione. La cosa più impressionante è la facilità con cui viene conseguita e molte persone non conoscono le parole che compongono il giuramento. Sono solo 14. Se si parla di integrazione siamo su un altro pianeta. La mia opinione è che già allo stato attuale le leggi non sono sufficientemente restrittive. Con lo Ius Soli sono ulteriormente preoccupato”.

Massimo Ricci: “chiedo di ritirare l'atto. A livello locale si può fare veramente poco. La legge è in discussione in una sede dove è impossibile incidere. In secondo luogo se chiedete di togliere lo Ius Soli dal dibattito politico, così non fate altro che metterlo in agenda. Come si fa inoltre a citare nelle premesse persone che si sono fatte esplodere fra la gente senza creare allarme sociale? Non si mette poi in evidenza che le regole andrebbero cambiate a livello europeo”.

Simone Chierici: “votando quest'atto, rimarrà agli atti che questa maggioranza era ed è contraria a una legge sbagliata”.

Federico Scapecchi: “molti atti di indirizzo riguardano materie in cui il Consiglio Comunale si esprime su principi e non su aspetti in cui può incidere direttamente. Più se ne parla di questa materia più facciamo rendere conto al Parlamento che questa legge non incontra la maggioranza degli italiani. Se il il dibattito si accende, le forze politiche in Parlamento indecise ancora sullo Ius Soli potranno sciogliere la loro riserva in senso contrario. Pensiamo alle scuole: il numero degli alunni stranieri in una classe raggiunge oggi una percentuale importante. Se passa lo Isu Soli questi bambini diventano italiani in un colpo ma mantengono le loro esigenze particolari e diverse dagli italiani”.

Marco Casucci: “tutte le forze politiche hanno la responsabilità di porre tali questioni. Per noi è importante avere portato questo argomento nel Consiglio Comunale di Arezzo perché saremo sempre pronti a ogni mobilitazione utile a non consentire l'allargamento delle maglie della cittadinanza. L'Italia è un territorio densamente abitato e una norma che amplia la concessione della cittadinanza può mettere in crisi welfare e sicurezza. Conti alla mano circa 800.000 persone diventerebbero cittadini italiani. La vera emergenza è il lavoro. La cittadinanza è la fine di un percorso di integrazione, non è solo un diritto ma una responsabilità e un onore. Lo Ius Soli è l'ennesimo attacco alla nostra identità”.

Alla votazione dell'atto è mancato il numero legale.

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