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Nuova Banca Etruria. Andreani: "Attori o semplici spettatori?"

Il consigliere comunale di Arezzo, Egiziano Andreani sul tema riguardante la cessione delle 4 good bank e la Nuova Etruria. Considerato il silenzio assordante, a livello locale, sul futuro della Nuova Banca Etruria intendo riportare...

Il consigliere comunale di Arezzo, Egiziano Andreani sul tema riguardante la cessione delle 4 good bank e la Nuova Etruria.

Considerato il silenzio assordante, a livello locale, sul futuro della Nuova Banca Etruria intendo riportare all’attenzione le gravi conseguenze che la crisi dell’istituto ha generato nel territorio. Centinaia di persone hanno perso i risparmi di una vita e affrontano una condizione di incertezza decine e decine di lavoratori. Il Governo ha adottato una soluzione discutibile che ha lasciato la maggior parte del problema sulle spalle dei risparmiatori, tra cui molti anziani che hanno perso tutto. Le conseguenze del crac della vecchia Banca Etruria sulle aziende del territorio ancora devono manifestarsi completamente, con effetti drammatici per il tessuto economico locale.

E’ dei giorni scorsi un intervento del sindacato Fabi in merito al futuro dei dipendenti dell’istituto di via Calamandrei che ha fatto un’analisi della situazione occupazionale di centinaia e centinaia di lavoratori, per i quali, attualmente, non ci sono certezze.

La crisi della banca ha dato un duro colpo al settore orafo, fulcro dell’economia aretina, che si è trovato a fare i conti, oltre che con la crisi economica, anche con un’altra emergenza legata al credito.

Non possiamo focalizzarci esclusivamente su quello che ormai è stato, se non per sostenere i clienti che hanno perso i propri risparmi di fronte ad una pressoché immobilità del Governo. Chi di dovere, dovrà verificare la correttezza delle operazioni svolte in passato, e soprattutto, qualcuno dovrà dirci che cosa facevano Bankitalia, principale organo di controllo, e la Consob mentre la vecchia Banca Etruria stava affondando.

Ma soprattutto è importante guardare al futuro dell’istituto, per questo ho voluto riaccendere i riflettori su quello che sarà il destino di Nuova Banca Etruria. In questa fase è il momento di decidere se essere semplici spettatori o attori, nello scenario locale, affinché vengano tutelati i posti di lavoro dei dipendenti: un ulteriore perdita di occupazione sarebbe un grosso colpo per la società e l’economia aretina. Inoltre, se negli sviluppi dell’acquisizione, Nuova Banca Etruria entrerà a far parte di un gruppo bancario internazionale le imprese rischiano di non avere più un punto di riferimento locale per l’accesso al credito e soluzioni specifiche come per il settore orafo, questo potrebbe genere un’ulteriore crisi a livello locale.

Quindi, in questo momento, ritengo necessario che il nostro territorio faccia quadrato, unendo le forze tra istituzioni, associazioni di categoria, l’ente camerale, gruppi politici, per difendere il futuro di Nuova Banca Etruria e che questa rimanga punto di riferimento ad Arezzo, seppure inserita in un contesto societario più ampio. Per questo mi metto a disposizione sia personalmente che nella mia figura di consigliere comunale.

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