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Memar, approvata mozione in consiglio regionale per trovare un acquirente

L’impegno viene chiesto alla giunta da Casucci (Lega), che ha ricevuto nell’aula di palazzo Panciatichi le lavoratrici della ditta aretina rimaste senza occupazione. Accolto un emendamento della vicepresidente De Robertis

Dare un sostegno concreto ai dipendenti della Memar-Monteassegni spa, l’azienda che è punto di riferimento per la gestione elettronica documentale e del business process outsourcing di Arezzo. L’impegno viene chiesto alla giunta regionale in una mozione presentata da Marco Casucci (Lega), poi sottoscritta anche dalla maggioranza e votata in aula all’unanimità. L’atto impegna, inoltre, a porre in essere tutte le iniziative possibili per provvedere ad una ricollocazione sul mercato del lavoro.

L’azienda che era partner di Banca Etruria per le lavorazioni di data management ed archiviazione delle operazioni bancarie, “con la fusione tra Banca Etruria ed Ubi Banca - come si legge nell’atto – ed il successivo ciclone che ha investito la banca aretina, ha internalizzato questi servizi e da questo è scaturito un ridimensionamento aziendale”. Come ha fatto presente Casucci si tratta soprattutto di donne, di oltre cinquant’anni d’età, da ricollocare nel mondo del lavoro.

Nell’atto è stato accolto un emendamento della vicepresidente Lucia De Robertis per far sì che la Regione Toscana stia accanto sia alle istituzioni locali che alle organizzazioni sindacali per risolvere concretamente questa situazione. 

“Con soddisfazione ho dato il mio contributo affinché una triste vicenda, quella della Memar, fosse messa al centro dell'attenzione istituzionale. Dapprima con un'interrogazione in consiglio comunale ad Arezzo, nella cui occasione il sindaco Ghinelli ha annunciato la disponibilità a impegnarsi per trovare, nel territorio, un'impresa o un ente interessati ad acquisire i servizi offerti dall'azienda così da mantenere i livelli occupazionali. E oggi in consiglio regionale con una mozione, approvata all'unanimità accogliendo un emendamento della maggioranza, diretta ad impegnare la Giunta regionale ad affiancarsi al sindaco e alle organizzazioni sindacali per mettere in campo tutte le iniziative possibili per trovare un acquirente. Attraverso il concreto impegno di tutti, siamo certi che agli impegni presi seguiranno finalmente fatti” ha dichiarato il consigliere regionale Marco Casucci (Lega).

“Siamo fuori dall’azienda dal gennaio 2018. Ci hanno mandato la lettera di trasferimento nella sede di Reggio Emilia, che non abbiamo accettato per ovvi motivi legati alla famiglia e al basso stipendio, poi ci hanno notificato il licenziamento. Siamo in disoccupazione, 14 donne sui 50 anni con enormi difficoltà di ricollocamento. Siamo a casa, senza lavoro e senza stipendio, questa è la nostra ultima spiaggia” sottolineano Rita Guiducci e Cinzia Volpi.

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