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Marconcini e Insieme Possiamo contro l'Ato rifiuti: "Aumento della Tari imposto da Siena, ma il servizio è peggiorato"

L'argomento politico di questi giorni è la Tari. Dai consigli comunali si registra la tendenziale diminuzione della tariffa sui rifiuti. Così è al Comune di Arezzo, così è Civitella in Val di Chiana e a Monte San Savino per esempio. Il meccanismo...

L'argomento politico di questi giorni è la Tari. Dai consigli comunali si registra la tendenziale diminuzione della tariffa sui rifiuti. Così è al Comune di Arezzo, così è Civitella in Val di Chiana e a Monte San Savino per esempio. Il meccanismo di abbassamento delle tariffe della Tari non è scattato però a Sansepolcro. Il consiglio comunale del 27 ha portato a conclusione la pratica sul bilancio e ha approvato un aumento del 4,1% come ha spiegato lo stesso assessore di riferimento Gabriele Marconcini :

“Ci troviamo a deliberare tariffe non favorevoli il rincaro del 4,1% deriva da un processo di aggiustamento delle tariffe che mira ad uniformare il costo del servizio in tutto il macro ambito Toscana-Sud”. Una manovra forzata che ha penalizzato gran parte dei comuni valtiberini.

“A differenza delle altre tasse dove il Comune può intervenire - ha precisato Del Furia - in questo caso siamo soggetti agli obblighi dettati da queste gestioni che implicano l’integrazione della tassa sui rifiuti tra le voci del bilancio comunale.” L'approvazione è arrivata da una lunga serie di interventi dei vari capigruppo, con il voto favorevole di Democratici per Cambiare, Il Nostro Borgo e Insieme Possiamo, astensione del gruppo Pd-In Comune e contrario di Lega, Forza Italia e 5 Stelle.

Insomma all'assessore in quota Insieme Possiamo non è andato giù l'aumento che ha dovuto avallare delle tariffe della Tari. Per questo ha diramato ieri una lunga spiegazione tecnica e per questo oggi anche il suo partito ha voluto ribadire la posizione di questa giovane formazione politica.

Alla base dell'aumento ci sarebbe il piano economico e finanziario del 2017 approvato dall'ultima assemblea dell'Ato rifiuti.

Marconcini dice:

"dovendo subire un aumento complessivo della tariffa del 4,1% ci vediamo costretti a esprimere la nostra disapprovazione nei confronti di un criterio di calcolo dei costi che ha penalizzato quasi tutti i comuni della Valtiberina. Un metodo di ripartizione a nostro avviso assolutamente iniquo, figlio di una politica gestionale che non ci rappresenta e verso la quale la nostra amministrazione ha espresso più volte il suo fermo disappunto. A causa di un processo di aggiustamento delle tariffe che mira ad uniformare il costo del servizio in tutto il macro ambito “Toscana-Sud” il nostro territorio ha dovuto subire i maggiori rincari: secondo tale meccanismo è come se in alcuni comuni della Valtiberina, a tre anni dal subentro di Sei, lo standard dei servizi sia ancora più alto rispetto alle tariffe pagate e dunque, anno dopo anno, ci troviamo (e purtroppo ci troveremo anche in futuro) a pagare di più rispetto allo storico precedente. In altre parole dobbiamo (e dovremo) pagare ogni anno di più non tanto per nuovi servizi aggiuntivi, ma per un aumento graduale dei costi fissi che è stato deciso e quantificato dall’Ato negli anni precedenti."

Per Marconcini questo è un paradosso:

"Inutile dire che tutto ciò ci appare davvero paradossale se si considera che negli ultimi anni la qualità del servizio di raccolta dei rifiuti non è di certo migliorata. Un paradosso doppio se poi si considera che tali aumenti ci sono stati imposti dall’Ato, cioè da quell’ente – di cui siamo parte per lo 0,77% – che in teoria dovrebbe esercitare un’azione di tutela nei confronti dei comuni stessi. Aumenti che peraltro arrivano in un momento particolare, nel bel mezzo di un’inchiesta, quindi in un contesto in cui, essendo il gestore stesso commissariato, sarebbe stato forse più opportuno sospendere qualsiasi decisione relativa agli aumenti tariffari. Insomma una sorta di forzatura alla quale il consiglio comunale di Sansepolcro non può opporsi in virtù degli obblighi dettati da queste gestioni che implicano l’integrazione della tassa sui rifiuti tra le voci del bilancio comunale.

Dall'aumento alla raccolta differenziata, Marconcini commenta infine:

In questo contesto in cui il margine di azione appare molto esiguo, l’Amministrazione comunale è già da mesi al lavoro per rendere più efficiente il servizio di raccolta e puntare sempre di più sulla differenziazione dei rifiuti. Una sfida difficile, quest’ultima, che sarà possibile vincere solo grazie alla sensibilità etica e al coinvolgimento attivo dei cittadini, dato che il modello di gestione attuale rende molto oneroso e, allo stesso tempo, poco remunerativo investire sulla raccolta differenziata. A questo proposito, il nostro Comune si è impegnato a promuovere un progetto per la raccolta differenziata in tutti i plessi scolastici facenti capo al liceo “Città di Piero” (biennio e triennio del liceo e Ite “Pacioli”); grazie al coinvolgimento attivo degli alunni e del personale scolastico questo progetto mira proprio a sensibilizzare la cittadinanza su questo tema e a promuovere la pratica della raccolta differenziata.”

A rincarare la dose la nota di Insieme Possiamo che conferma:

"Pieno sostegno all'amministrazione comunale nella lotta a un modello di gestione totalmente fallimentare. Quello che si è verificato con la tassa sui rifiuti è davvero grottesco: gli aumenti che ricadranno su Sansepolcro e la Valtiberina sono infatti prevalentemente imputabili ad un ingiustificabile aumento dei costi fissi che è stato quantificato e decretato dall'Ato. L'Ato, questo famigerato ente composto dai rappresentanti dei comuni e da un gruppo di tecnici e funzionari che in teoria dovrebbero esercitare un'azione di supporto per i comuni, ha infatti calcolato tali aumenti asserendo che alcuni comuni della Valtiberina paghino meno rispetto ai servizi ricevuti; incredibile, a noi cittadini di Sansepolcro capita spesso, ad esempio, di rimpiangere la precedente gestione e da Siena ci dicono che dobbiamo metterci le mani in tasca per uniformare il nostro standard “costi-servizi” a quello degli altri territori dell'Ato Toscana Sud. Insomma, nel nostro caso il soggetto appositamente creato per tutelare i cittadini, lo stesso che negli ultimi quattro mesi ha visto dimettersi due direttori generali per l'inchiesta “Clean City”, non sa fare di meglio che imporci consistenti aumenti in tariffa che poi andranno a rimpinguare le casse della Sei Toscana, una società che da qualche settimana - sempre a seguito all'inchiesta “Clean City” - è stata commissariata dal Prefetto di Siena.

Le domande, a questo punto, sorgono spontanee:

Alla luce di tutto ciò e di fronte al rischio che certe tariffe possano essere illegittime (tutto dipenderà dalla conferma o meno dei capi d'imputazione dell'inchiesta in corso) perché non si è deciso per sospendere qualsiasi forma di aumento in bolletta? Perché chi dovrebbe tutelarci continua a martoriarci? La risposta a queste domande (retoriche) è ovviamente contenuta in un modello di gestione accentrato e aberrante che oggi ci mostra, sulla nostra pelle, le sue tante incongruenze. Un modello che per mezzo dell'assessore Marconcini abbiamo cercato di scalfire e mettere in discussione in tutte le sedi possibili. Purtroppo durante l'ultimo consiglio comunale non è stato possibile non ratificare il prospetto con i nuovi aumenti che Siena ci ha imposto; non è stato possibile perché la voce Tari era obbligatoriamente da approvare per essere incorporata nelle voci del nostro bilancio comunale di previsione. Ma a prescindere dal senso di frustrazione provato quando ci siamo dovuti piegare all'imposizione delle nuove tariffe, la nostra lotta contro certi modelli di gestione delle risorse continuerà con forza e decisione, con la speranza che il fronte dei comuni ribelli possa crescere e soverchiare certe logiche perverse che a seconda dei casi ci riducono ad essere un feudo di Siena o di Firenze.

Intanto dal Pd biturgense arriva il commento "com’è duro essere maggioranza di Governo":

L’assessore Marconcini, quando sedeva, non molto tempo fa, sui banchi della minoranza, di fronte ai rincari di questa tassa votava contro invitando con veemenza l’amministrazione comunale a fare di più. Oggi è chiamato in prima persona, avendo la delega ai servizi, a gestire la questione ed è stato proprio lui a comunicare l’aumento della tariffa. Si può fare di più? Sicuramente, aiuterebbe partecipare all’assemblee dell’Ato, è molto facile, quando non si hanno responsabilità, fare la voce grossa e chiedere agli altri di intervenire, oppure si può continuare a fare opposizione, ma bisogna cambiare il banco dal quale si parla. Oggi spetta a questa maggioranza prendersi le proprie responsabilità di fronte ai cittadini e non crediamo che questo atteggiamento rinunciatario sia di buon auspicio.

Il Pd di Sansepolcro avrebbe preferito una discussione più ampia in commissione e nel consiglio dedicato al bilancio:

Invece di lamentarsi, come ci hanno abituato da tempo, sarebbe più costruttivo proporre di calmierare gli effetti dell’aumento della tariffa per le fasce di reddito più deboli o per le attività produttive con i cospicui fondi da recupero da evasione. Sicuramente, sarebbe stato più corretto affrontare la questione della Tari nel consiglio comunale dedicato al bilancio in quanto ne è un aspetto fondamentale e dibatterne approfonditamente in commissione e quindi posticipare la discussione del bilancio di circa una settimana. Una scelta a nostro avviso poco trasparente che denota, scarsa condivisione. Sulla questione Estra avevamo chiesto l’avvio di un dibattito pubblico con un consiglio comunale aperto che permettesse ai cittadini di comprendere la portata della quotazione in borsa. Ci domandiamo, inoltre, se è stata richiesta la copertura delle nuove zone di lottizzazione del Comune di Sansepolcro o se queste spese graveranno sui cittadini. Purtroppo la tempistica scelta non ha permesso all’amministrazione di fare tutti i passaggi richiesti, forse perché è stata sottovalutata tutta la questione. Sul metodo adottato esprimiamo la nostra perplessità perché il sindaco rifugge a più riprese il confronto con le minoranze, ma non potrà evitare quello con i cittadini che hanno creduto alle sue parole propagandistiche in campagna elettorale ha promesso che avrebbe risolto i problemi della Valtiberina, che non ci sarebbero stati rincari nelle tasse e la gestione dei servizi lo avrebbe visto protagonista di scelte diverse perché possibili.

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