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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

L'ordinanza anti-alcol, le fondazioni cultura e turismo e gli impianti sportivi: le interrogazioni in consiglio comunale

La prima interrogazione del consigliere comunale Donato Caporali ha rilevato che l'ordinanza anti-alcol è stata emessa “solo per fare cassa con le multe, praticamente sta diventando un balzello a danno delle famiglie e dei ragazzi, senza effetti...

La prima interrogazione del consigliere comunale Donato Caporali ha rilevato che l'ordinanza anti-alcol è stata emessa “solo per fare cassa con le multe, praticamente sta diventando un balzello a danno delle famiglie e dei ragazzi, senza effetti concreti visti i dati che ancora si registrano sull'abuso di bevande, dati che destano molta preoccupazione. Mancano vigilanza e informazione e la filosofia è solo quella della repressione. Basti considerare cosa è successo nella notte di Halloween. Serve un regolamento consiliare che si assuma un ruolo educativo-culturale oltre che normativo”.

L'assessore Lucia Tanti: “è già in vigore un protocollo sottoscritto dall'amministrazione con Asl e categorie economiche che contiene quegli intenti educativi che il consigliere comunale reclamava. E proprio in questo momento sta nascendo una rete di esercizi commerciali che lavorano con impegno sul terrena della sensibilizzazione culturale. Grazie al prefetto, è stata inoltre convocata una riunione venerdì prossimo per implementare la collaborazione con le scuole. Il nostro percorso, meno retorico e molto di sostanza, sta dunque procedendo con risultati che ci soddisfano. Ad Halloween, i 7 ragazzi hanno assunto alcol in modo eccessivo in case private e non in giro per la città in esercizi pubblici e questo dimostra come la fase repressiva messa in atto dall'amministrazione stia in realtà dando i suoi frutti. Per quei 7 ragazzi il problema è, appunto, di educazione innanzitutto in ambito familiare”.

Luciano Ralli ha ricordato che i revisori dei conti del Comune di Arezzo hanno presentato un esposto in merito alla delibera del 24 luglio scorso sulla gestione del parcheggio Baldaccio. “Pur non entrando al momento nel merito su quanto esposto dai revisori, il fatto è grave da un punto di vista del conflitto istituzione tra organi che dovrebbero collaborare. Il conflitto istituzionale mi pare che rimanga a prescindere dalle considerazioni del sindaco. Personalmente, fin dalla prima occasione, ho lamentato l'assenza dei revisori alle sedute consiliari, una situazione che non agevola il nostro lavoro perché i consiglieri comunali devono essere messi in condizione di votare con tranquillità”.

“Questa interrogazione – ha rilevato il sindaco Alessandro Ghinelli – mi permette di fare chiarezza sulla questione. Il Collegio dei Revisori dei Conti ha trasmesso al Consiglio Comunale e contestualmente alla Procura della Repubblica di Arezzo e alla Procura presso la Corte dei Conti della Toscana, un referto per presunte gravi irregolarità di gestione relative all'approvazione della recente delibera del Consiglio Comunale relativa alla risoluzione anticipata consensuale della convenzione tra il Comune e un privato avente per oggetto il parcheggio Baldaccio. Nella nota lo stesso Collegio sottolinea che la proposta di delibera era già stata sottoposta due volte al suo parere e che in entrambe le volte era stato dato parere negativo. Le due proposte in questione erano state inviate al Collegio sulla base del presupposto che avessero a oggetto una transazione, atto che è sottoposto al parere preventivo, pur non vincolante, del Collegio dei Revisori dei Conti. La delibera di cui si parla, qualificata come risoluzione consensuale anticipata, non è stata nuovamente trasmessa al predetto organo di revisione: ed è sulla base di tale assunto che i revisori sostengono che il nuovo procedimento avesse come finalità quello di escludere la necessità di un loro nuovo parere e pertanto che è stato eluso il loro controllo. Il Collegio ritiene inoltre che l'atto sia sostanzialmente identico a quelli precedenti e ravvisa una contraddizione rispetto al passato. Non è così, a partire dalla natura giuridica dell'atto configurabile come risoluzione consensuale, anziché, come inizialmente previsto, 'transazione “economica', questione sulla quale è stato acquisito anche un parere notarile. Infatti giurisprudenza e dottrina sono concordi nel ritenere che nella risoluzione consensuale difetta proprio quel conflitto giuridico, la 'lite', che invece è il presupposto per la transazione. Peraltro il Comune di Arezzo, in linea con l'orientamento giurisprudenziale della Corte dei Conti in materia di risoluzioni consensuali, nella nuova deliberazione consiliare ha evitato di accollarsi oneri impropri e ha inserito tra le poste attive e passive unicamente i corrispettivi dovuti da entrambe le parti, senza prevedere alcuna ipotesi di reciproche concessioni.

Altra affermazione destituita di fondamento è quella che 'il mutamento della natura giuridica dell'atto avrebbe come finalità quella di eludere la necessità di richiedere il parere del Collegio atteso che la nuova deliberazione consiliare sarebbe sostanzialmente identica alla precedente'. In questa affermazione c'è una palese contraddizione. Se i due atti deliberativi fossero identici, ne conseguirebbe che il parere espresso dal Collegio dei Revisori sulla precedente deliberazione sarebbe valido anche per quella in oggetto e come tale non ci sarebbe stata la necessità di richiedere un nuovo parere. In realtà, in essa l'amministrazione comunale ha dedicato un paragrafo alle osservazioni del Collegio dei Revisori dei Conti, tutte puntualmente controdedotte nell'allegata relazione tecnica: tali controdeduzioni sono state fatte oggetto della deliberazione e della sua approvazione, a dimostrazione che l'amministrazione comunale non aveva alcun intendimento di eludere le osservazioni del Collegio dei Revisori dei Conti. Si ribadisce però che si è controdedotto alle osservazioni unicamente per rispetto dei principi di trasparenza e perché esse riguardavano aspetti generali connessi anche alla delibera in questione, benché l'ultima deliberazione fosse profondamente diversa rispetto alla precedente, sia per l'inquadramento giuridico, ma soprattutto per i mutati presupposti di fatto. La pretestuosità dell'argomentazione addotta dal Collegio peraltro è dimostrata anche dalla considerazione che questa amministrazione ha avvisato previamente il Collegio dell'adozione della delibera in Consiglio Comunale e il Presidente del Collegio ha richiesto e ottenuto quattro giorni prima della seduta consiliare la proposta di deliberazione. Se il Collegio avesse avuto dei dubbi sulla legittimità della procedura avrebbe avuto il tempo per segnalarlo al Consiglio Comunale, anche eventualmente intervenendo personalmente in quella sede. Al contrario, il Collegio non ha avuto nulla da eccepire e, a distanza di quattro mesi, porta ora a conoscenza del Consiglio la presunta irregolarità gestionale. Nel merito delle considerazioni del referto inoltre va precisato che l'ultima deliberazione consiliare non è affatto, come sostiene il Collegio, sostanzialmente identica alla proposta di delibera precedente. Qui basti solo evidenziare che è stata rivista completamente l'impostazione delle poste attive e passive: la loro differenza si spiega con il fatto che nella nuova versione, seguendo la linea della risoluzione consensuale, sono stati inseriti a valore tutti gli oneri e gli obblighi a termini della convenzione originaria, compresi i valori dei canoni e delle spese condominiali future.

A corollario della pretestuosità delle affermazioni del Collegio dei Revisori, emerge quanto evidenziato dagli stessi nel referto, laddove individuerebbero nella figura del segretario generale il soggetto a cui farebbe capo l'iniziativa relativa all'approvazione della delibera consiliare del Baldaccio e nel contempo si collega questa azione alla precedente, oggetto di referto per gravi irregolarità, riguardante la sottoscrizione dei contratti collettivi integrativi del personale dipendente relativi agli anni 2015 e 2016, caso anche questo in cui il Collegio ha mosso osservazioni sul fatto che si sarebbe omesso di richiedere il loro parere: circostanza controdedotta puntualmente sia nella delibera di autorizzazione alla stipulazione del contratto che nelle osservazioni del segretario generale. Ma vi è di più: la decisione di sottoscrivere i contratti collettivi decentrati relativi agli anni 2015 e 2016 era basata sul presupposto di aver ottenuto un parere favorevole della Corte dei Conti per la Toscana sulle questioni relative alla costituzione del fondo del salario accessorio. Nel corso del 2017 quest'amministrazione al fine di poter sottoscrivere il nuovo contratto decentrato, sempre sulla base di tale orientamento espresso dalla Corte dei Conti, ha provveduto a inviare al Collegio, per il prescritto controllo dei revisori, la bozza contrattuale: il predetto Collegio, dopo aver impiegato oltre due mesi per il rilascio di tale parere, mentre la normativa prevede un termine massimo di 15 giorni per tale adempimento, e quindi contravvenendo ai propri obblighi di servizio, ha nuovamente espresso un parere negativo identico a quello dell'anno precedente. A una esplicita richiesta del segretario generale e del dirigente del personale, se fosse stato tenuto in debito conto il parere della Corte dei Conti, anche in considerazione degli speciali poteri di indirizzo assegnati al predetto organo contabile, il Collegio ha addirittura eccepito l'incompetenza del supremo organo di controllo in materia di contabilità pubblica. È evidente, quindi, che ci troviamo di fronte a un comportamento contrario ai doveri di leale collaborazione da parte del Collegio dei Revisori e che l'iter procedurale che ha portato all'approvazione della delibera di Consiglio Comunale relativa alla pratica della risoluzione consensuale della concessione del parcheggio Baldaccio non può essere addebitata al segretario generale. La pratica, infatti, gestita con la partecipazione di numerosi uffici, ha visto come responsabile del procedimento il dirigente dell'area urbanistica. Notoriamente, il segretario generale ha un ruolo di supporto e di consulenza giuridica. Anche in questa circostanza il Collegio dimostra scarsa conoscenza della materia e dà l'impressione di anteporre delle questioni personali. Sulle gravi e immotivate accuse lanciate nei confronti di detto funzionario e sui riflessi inevitabili all'immagine dell'amministrazione comunale che tali considerazioni producono, ovviamente, ci si riserva di agire per le vie giudiziarie. Infine, ancora a testimonianza dell'atteggiamento persecutorio e di disprezzo delle regole, rilevo che nel caso di trasmissione della denuncia penale, il Collegio dei Revisori dei Conti non deve fornire notizia né all'amministrazione controllata, né alle amministrazioni vigilanti stante quanto previsto dall'articolo 329 del codice di procedura penale, fermo restando che della decisione e delle modalità con le quali la stessa è stata definita, deve essere lasciata traccia documentale nelle carte del Collegio”.

Andrea Sisi ha rilevato la pericolosità della percorrenza pedonale di via Andrea della Robbia. È stata consegnata all'amministrazione una petizione di cittadini della zona che lamentano questo aspetto. Occorre la messa in sicurezza della strada con dossi e marciapiede.

Luciano Ralli ha invece sottolineato l'usura e la tinteggiatura sbiadita delle strisce pedonali in via Ristoro: “una situazione di rischio che ci permette di allargare il discorso a tutte le strisce pedonali in città che necessitano di manutenzione”.

“In questi due anni – ha ricordato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – qualcosa è stato fatto: in via Francesco Redi, alla Marchionna, in via Chiarini, San Clemente. L'attenzione sul tema, dunque, è alta, ci siamo dati un programma per la realizzazione di attraversamenti rialzati con illuminazione specifica”.

Claudia Maurizi ha chiesto informazioni sui botti di fine anno: “una pratica che molesta animali ed esseri umani. I fuochi artificiali rappresentano un momento di gioia ma in mani poco esperto diventano armi pericolose. Che succederà il prossimo 31 dicembre? Auspico un divieto in tutto il territorio comunale”.

“Come lo scorso anno – ha risposto l'assessore Barbara Magi – faremo un appello affinché venga rispettata la normativa. Il divieto esiste ma la particolarità del momento ne determina una sostanziale violazione. Però faremo il possibile per sensibilizzare i cittadini e l'obiettivo anche per noi è che sia garantita la tutela di animali e persone”.

Alessandro Caneschi ha reiterato le domande sulle fondazioni “oggetto di una mia precedente interrogazione: come saranno scelti i partner, con un avviso pubblico o altro, con quale personale funzioneranno, se tale personale sarà di provenienza comunale, se in merito sono state attivate trattative sindacali, come saranno individuati il presidente e il direttore, le fondazioni esistenti che fine faranno. Mi risulta che ci sono stati incontri con il personale comunale e i sindacati. Il sindaco nel frattempo ha dichiarato che prenderanno vita due fondazioni, Guido d'Arezzo sulla cultura, Arezzo in tour dedicata al turismo. Mi pare che siamo avanti nell'iter”.

L'assessore Marcello Comanducci: “nello scorso Consiglio Comunale eravamo in una fase ancora non definita, oggi posso fare invece alcune precisazioni. I partner: le fondazioni in partecipazione nascono per essere aperte a tutti, chiunque crede nel progetto potrà aderirvi, come socio partecipante che dà un apporto anche economico ed esprime membri del cda o come socio sostenitore. Anche questi ultimi abbiamo pensato di riunirli in un'assemblea e assegnare loro un membro del cda. Nella fondazione sul turismo, inoltre lo statuto prevederà un'assemblea di soci istituzionali per allargare la progettualità all'area provinciale. Alle fondazioni saranno trasferiti servizi svolti oggi dall'amministrazione e questo implica trasferimento di personale. L'assegnazione temporanea è stata vista come la soluzione migliore, chi decide di passare alla fondazione resterà dipendente comunale con i benefici che ne conseguono. Le fondazioni sono enti per potenziare due mercati su cui noi crediamo molto, il loro funzionamento risponderà a principi di trasparenza. Nello specifico, la Fondazione Guido Monaco si configura come un potenziamento di quanto già esistente. La Fondazione In Tour nasce ex novo e si prevede di potenziarla con tanti servizi in più rispetto a quelli forniti dal Comune. È previsto, in questa fase, che resti l'Istituzione Giostra del Saracino, mentre la Biblioteca Città di Arezzo vorremmo comprenderla dentro la fondazione culturale. L'iter vedrà comunque protagonista il Consiglio Comunale”.

Ancora Alessandro Caneschi ha chiesto chiarimenti “sul crono-programma previsto nell'atto di indirizzo di maggioranza che dovrebbe disciplinare i tempi di approvazione dei nuovi strumenti urbanistici. A oggi si registrano già ritardi per il primo bando per l'individuazione di un professionista esterno”.

L'assessore Marco Sacchetti: “il rispetto del crono-programma è ovviamente fondamentale, personalmente mi sono impegnato per cercare di ottenere l'uscita di questo bando nei tempi previsti. È stato necessario un approfondimento del testo del disciplinare di gara e siamo finalmente in dirittura di arrivo. Entro il mese il bando sarà pubblicato”.

Luciano Ralli: “oggi 4 moduli delle scale mobili non sono funzionanti. C'è un programma di manutenzione per risolvere definitivamente il problema”?

“Ci sono verifiche obbligatorie – ha rilevato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – e abbiamo pensato di svolgerle a novembre e non il mese prossimo perché l'afflusso di persone nel periodo delle feste è ovviamente superiore. Durante i controlli ovviamente i moduli vanno bloccati”.

Massimo Ricci: “la Regione Toscana il 10 aprile ha chiesto al Comune di Arezzo il parere sul progetto di ampliamento dell'attività di recupero metalli preziosi da rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi presentato dalla ditta Chimet. Si è espresso in merito un nucleo di valutazione che ha chiesto documentazione integrativa alla Chimet sul rischio incidente rilevante ed emissioni in atmosfera. La ditta ha fornito tale documentazione alla Regione Toscana che ha chiesto al Comune di Arezzo un nuovo parere. È ancora lo stesso nucleo di valutazione a esprimersi segnalando che la documentazione integrativa non è esaustiva e sufficiente a soddisfare le richieste espresse nel primo parere. Il Comune di Arezzo non pretende una risposta completa da parte di Chimet? La questione continuerà a essere seguita come merita”?

Claudia Maurizi: “pongo ancora una volta la questione dell'attendamento dei circhi che utilizzano animali negli spettacoli. Il Comune dovrebbe vietarli anche in virtù di un atto di indirizzo approvato da tempo. Nonostante questo passaggio in Consiglio Comunale, i problemi restano irrisolti. Il periodo natalizio peraltro si avvicina. Serve un tavolo di incontro con associazioni animaliste e consiglieri comunale per discutere i risvolti della nuova normativa nazionale approvata di recente”.

L'assessore Marco Sacchetti: “la nostra volontà è individuare percorsi atti a scongiurare l'attendamento di circhi con animali. Che c'è una nuova legge lo apprendo adesso e mi prendo l'impegno di fare valutare agli uffici il nuovo quadro normativo”.

Claudia Maurizi: “c'è stato un avviso di selezione, scaduto, su sei guardie ambientali. Le competenze e le attività sono importanti per il decoro e il territorio. Chi lo ha vinto? Come verrà sviluppata la progettualità futura di questi servizi che comprendono anche la raccolta di deiezioni e mozziconi abbandonati”.

Alessandro Caneschi: “presso la piscina in zona stadio lo sconto applicato ai disabili è veramente ridotto. Seppure sia una gestione privata, parliamo della struttura sportiva di punta della città e anche i portatori di handicap dovrebbero accedervi. Quali azioni l'amministrazione intende mettere in campo per ottenere un congruo sconto per i disabili”?

L'assessore Tiziana Nisini: “il project financing ha una conseguenza: non comporta l'obbligo per il gestore di condividere le tariffe con l'amministrazione. Certo, un solo euro di sconto è poco per i disabili. Cosa possiamo fare? Aprire un dialogo con la società per riuscire a dare più opportunità ai portatori di handicap”.

Alessandro Caneschi: “il costo delle utenze degli impianti sportivi, specie il riscaldamento, per le società è una voce di spesa importante. Quali azioni intende mettere in atto l'amministrazione comunale per mitigarlo”?

L'assessore Tiziana Nisini: “c'è stato un aumento del riscaldamento anche perché adesso è commisurato sul consumo effettivo ma stiamo cercando di convincere le società sportive a gestire direttamente le utenze, intestandosele. Peraltro, una parte dei costi addebitati alle società, relativi alla manutenzione degli impianti, è stata scomputata”.

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