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Domenica, 28 Aprile 2024
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Logge del Grano, università e Lucia Tanti replicano a Valentina Vaccari

L'ateneo in una nota specifica che intende "rettificare alcune affermazioni errate e a fornire alcuni chiarimenti"

Alla presa di posizione di Valentina Vaccari (Pd) sul futuro delle Logge del Grano rispondono sia L'università sia la vicesindaca di Arezzo Lucia Tanti.

La nota dell'Università di Siena

In relazione ai recenti interventi della consigliera Valentina Vaccari seguiti all’accordo tra Comune di Arezzo e Università di Siena per la concessione dello stabile delle Logge del Grano, l’Università è costretta a rettificare alcune affermazioni errate e a fornire alcuni chiarimenti. Innanzi tutto va precisato che “Patrimonio culturale, turismo e sistemi agroalimentari” non è un Corso di studio annunciato e mai realizzato, come sostiene la dottoressa Vaccari, bensì un curriculum del Corso di laurea in Servizi Giuridici, attivato nel 2021 e che si svolge regolarmente presso la Ex-Casa delle Culture. Inoltre dal prossimo anno accademico l’Università di Siena apre a Arezzo una nuova laurea magistrale in “Lingue per l’impresa e lo sviluppo”, progettata di concerto con enti e imprese del territorio. Ai corsi di laurea triennali e magistrali di recente istituzione va aggiunto anche il Corso di specializzazione per insegnanti di sostegno, cui vengono ammessi tra i 300 e i 500 studenti all’anno.

Si tratta di nuove e importanti attività didattiche che testimoniano la volontà dell’Università di Siena di ampliare e arricchire la sua offerta formativa nel territorio aretino; e che evidentemente spiegano la necessità di reperire nuovi spazi per una comunità universitaria in costante crescita. L’Ateneo esprime tutta la sua gratitudine al Comune di Arezzo per aver accolto questa richiesta, che ci consente di proseguire nell’opera di rafforzamento e ampliamento dell’offerta formativa universitaria in città.

La risposta di Lucia Tanti

Sorprende un po' che alcuni consiglieri comunali del Pd siano così scombussolati dal fatto che questa amministrazione abbia ottimi rapporti con l'Università di Siena, ma così è, e continuo a pensare che sia una buona cosa che l'ateneo di riferimento cresca in città mettendo a valore nuovi spazi che noi concediamo più che volentieri perché sono spazi che mettono al centro il sapere, la ricerca e la conoscenza con declinazioni diverse. Quindi questa amministrazione ha accordi di collaborazione per gli spazi alla ex Casa delle Culture, per gli spazi di Via Pellicceria e per gli spazi alle Logge del Grano. Pluralità di luoghi per una pluralità di progetti che guardano al futuro e che solo una analisi frettolosa non permette di comprenderne il senso. Le economie immateriali - quelle legate alla cultura, al turismo, ai beni culturali, ai servizi alla persona, ai diritti, al paesaggio - sono centrali per una città come la nostra che cresce in servizi e che intorno al proprio patrimonio, anche esperienziale, crea ricchezza vera. In questa prospettiva l'alleanza tra le pubbliche amministrazioni e gli atenei è prassi di governo locale e sorprende che ad una parte della sinistra sfugga che il contributo di un ateneo non si risolve solo nelle lezioni che eroga, ma si snoda in traiettorie molto più ampie che Arezzo sta mettendo in campo. Il discorso ci porterebbe lontano e forse richiede anche approfondimenti oltre il banale, quello che invece è alla portata di tutti sono i fatti oggettivi, cioè le cose che accadono. Venendo quindi al dettaglio del Polo delle economie immateriali si ricorda che dal 2022 le porte di quel Palazzo si sono aperte per una serie di iniziative sociali, educative e formative - legate al concetto di economia immateriale - organizzate e gestite in collaborazione con vari enti e associazioni dalla Fondazione Arezzo Comunità e dalla Fondazione Arezzo Intour. Nel 2022 si è tenuto il corso di sensibilizzazione alla lingua italiana dei segni promosso dall'ente nazionale sordi in collaborazione con la Diocesi e il mondo sanitario e al Progetto Eye sviluppato con i giovani di Confindustria e le scuole aretine focalizzati proprio sulle economie immateriali con particolare riguardo a come si crea impresa nei settori turistico, culturale, sociale, educativo, digitale, svolgendo il ruolo di incubatore di impresa.
A partire da settembre inizierà la collaborazione con il club Unesco per l'organizzazione di percorsi anche questi incentrati su beni immateriali, in particolare legati alle manifestazioni storiche della nostra città e, con Toscanabile saranno proposti percorsi laboratoriali in ambito culturale e turistico destinati alle persone con disabilità. Via Pellicceria entro i primi mesi del 2024 ospiterà lo sportello del Cif (Centro Italiano Femminile) per la presa in carico di uomini autori di comportamenti violenti nelle relazioni affettive: un progetto in applicazione della Legge Cartabia destinata all'ascolto, il contatto e il reinserimento attraverso un percorso progettuale. Ma non è tutto: a dispetto di chi ritiene questa amministrazione poco attenta alla crescita e allo sviluppo della città e alla formazione dei giovani, al fine di promuovere la conoscenza riscoperta dei mestieri tradizionali aretini, a giugno di quest'anno, è stato creato all'interno del palazzo di via Pellicceria un ambiente innovativo dove lavorare, incontrarsi e imparare tra generazioni. E' “La stanza delle Arti”, luogo dove gli antichi saperi dell'arte e dei mestieri si apprendono in laboratori e workshop. Già tre associazioni stanno lavorando ad un programma di attività specifico che va a coprire un'ampia gamma di proposte esperienziali, creando opportunità per la formazione di professioni creative e manifatturiere. Il programma complessivo delle attività inizierà a settembre e prevede anche il coinvolgimento delle scuole. Ringrazio quindi la consigliera del Pd che ormai da tempo ci dà l'occasione di valorizzare il nostro lavoro chiedendoci dettagli che ci permettono di tornare su argomenti che abbiamo già trattato, ma che ci è utile ricordare e approfondire.

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