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Liliana Segre cittadina onoraria di Castiglion Fiorentino. La senatrice rifiuta e scoppia la polemica politica

E' stata la senatrice a rispondere all'invito del primo cittadino castiglionese. Pronta la replica da parte del gruppo di opposizione Città al Centro

"Grazie ma non potrò prendere in considerazione la sua proposta".
E' stata la senatrice Liliana Segre a rispondere direttamente al sindaco di Castiglion Fiorentino, Mario Agnelli, in merito alla volontà espressa dal comune della Valchiana di conferirle la cittadinanza onoraria dopo i numerosi attacchi subiti nelle settimane passate. 

“Mi hanno davvero stupito i tempi e i modi con cui la senatrice Segre ha risposto alla mia missiva attraverso i quali si evince la levatura di questa donna che anziché farsi tirare per la giacchetta dall’una o dall’altra parte spiega a chiare note il suo impegno verso lo Stato e affida a noi il compito di divulgare ai più giovani e in particolare agli studenti, il suo messaggio di pace andando contro ogni tipo di discriminazione razziale e schivando ogni pretestuosa polemica politica - ha scritto il sindaco Agnelli sulla pagina Facebook del Comune di Castiglion Fiorentino - Faccio mio l’appello della senatrice e lo trasferisco a tutti i gruppi consiliari visto che, nell’ultimo consiglio comunale, un gruppo di minoranza in particolare, dopo aver parlato delle gesta della senatrice e dei riconoscimenti ad essa conferibili, censurando ogni tipo di discriminazione, si è immediatamente contraddetto uscendo dal consiglio di fronte alle posizioni di un consigliere di Libera Castiglioni che manifestava i suoi convincimenti.
Spero che le parole della senatrice Liliana Segre siano da stimolo per ritornare ad essere quello che siamo sempre stati, ovvero una Città che si batte per la difesa della Costituzione, dei diritti e anche di ogni appartenenza politica democraticamente rappresentata".

Pronta la replica da parte del gruppo consigliare Città al Centro. 

"Il rispetto che è doveroso portare alla senatrice ci ha fatto ben riflettere se fosse davvero il caso di rispondere allo strumentale intervento dello stesso sindaco lanciato anche dalla pagina facebook del Comune. Abbiamo alla fine deciso per il sì, in quanto crediamo che i cittadini castiglionesi non si meritino quotidianamente solo questo tipo di faziosa “informazione istituzionale” che li sta subissando ormai da oltre un lustro.

Il sindaco approfitta  anche di questa occasione per confondere le acque in cambio dei pollicini alzati. Cosa c’entra infatti l’ aver presentato in una seduta del Consiglio (22 novembre) la mozione per la cittadinanza onoraria alla Segre con la nostra uscita dall’aula consiliare (27 novembre) mentre un consigliere non “manifestava i ..convincimenti” di Libera Castiglioni, quanto piuttosto alcuni tra i  più retrivi di quelli propagandati dalla Lega? Agnelli stesso avrebbe dovuto richiamare il consigliere che rivendicava un’Italia che non sottostesse alle leggi europee. 

Forse sbagliamo però noi a meravigliarci, visto l’opportunismo che le truppe di Agnelli hanno  praticato nel raccogliere l’inspiegabile invito da parte dei figliocci del Pd a sottoscrivere una mozione assurdamente suggellata dal goffo tentativo di invitare Liliana Segre a guadagnarsi la cittadinanza. E’ vero che “Libera Castiglioni” si è trovata recapitata su un piatto d’argento la possibilità di uscire indenne da una situazione in cui il sindaco ed altri suoi consiglieri si sarebbero ai certo sentiti  tirare (e forte !)per la giacca dalla componente di “Libera C.”  che si riconosce addirittura nella destra più estrema, ma ciò non rappresenta  una scusante.
Sapevano tutti – e noi di “Città al Centro” lo abbiamo ribadito più volte -  dell’altissima possibilità che la signora Segre non avrebbe potuto accettare l’invito. Quindi il finto “sì” alla cittadinanza onoraria, come era chiaro, diventa sostanzialmente un no.

Visti i buoni propositi del sindaco e le morali che sta dispensando, lo invitiamo allora a dare una sterzata decisa alla questione: prenda atto della situazione e insignisca incondizionatamente della cittadinanza onoraria, come “Città al Centro” ha chiesto e come la senatrice Segre merita, la signora miracolosamente scampata ad Auschwitz perdonandole ogni tipo di impedimento anagrafico od istituzionale. Così dimostrerà che le sue reali intenzioni andavano e vanno ben oltre gli opportunismi politici che inaspettati, ma non del tutto nuovi alleati, gli hanno offerto".

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