L'ex presidente del Senato Grasso ad Arezzo: "Il Governo si svegli su corruzione e disoccupazione". E sul Pd: "Niente alleanze, noi l'unica sinistra"
Pietro Grasso, ex presidente del Senato della Repubblica ed ex procuratore nazionale antimafia, ha chiuso la festa di Liberi e Uguali ad Arezzo, organizzata al parco di Villa Severi. Grasso è intervenuto nell'ambito dell'iniziativa dal titolo...
Pietro Grasso, ex presidente del Senato della Repubblica ed ex procuratore nazionale antimafia, ha chiuso la festa di Liberi e Uguali ad Arezzo, organizzata al parco di Villa Severi. Grasso è intervenuto nell'ambito dell'iniziativa dal titolo: "Per una nuova politica, per una sinistra utile e popolare, per una vita migliore". Con lui, a colloquio, i candidati aretini di LeU alle ultime politiche: Guido Pasquetti, Ivano Ferri e Francesca Cardelli. All'arrivo, il saluto con l'ex senatrice aretina del Pd Donella Mattesini.
Grasso ha attaccato duramente l'attuale Governo:
Reddito di cittadinanza, abolizione della legge Fornero, Flat Tax - ha detto Grasso - misure che un calcolo approssimativo avevano stimato in 100 miliardi. Poi si è passati a 50. Ora, forse, addirittura di meno. Ma per il reddito di cittadinanza ci sono pure minacce nei confronti dei funzionari del Mef che cercano di far ragionare il Governo, perché giustamente dicono: "Non possiamo trovare soldi che non ci sono". Non si possono togliere soldi alle future generazioni, creando più debito e innalzando interessi e spread.
Grasso ha insistito puntando l'indice contro il populismo che "ingigantisce il problema dell'immigrazione per far passare in secondo piano difficoltà enormi sul piano economico e su quello del funzionamento della macchina pubblica": disoccupazione, corruzione, evasione fiscale.
E poi ha tagliato ogni ponte con il Pd.
L'unica sinistra vera rappresentata in Parlamento in questo momento siamo noi e non può esserci un'alleanza con il Partito Democratico.
Infine si è concesso una battuta:
Non abbiamo più nulla perdere - ha detto sorridendo facendo riferimento al risultato elettorale dello scorso 4 marzo, ma anche per scuotere i suoi - ormai quello che potevamo, lo abbiamo perso tutto.
@MattiaCialini