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"Non lasciamo soli i lavoratori del turismo"

Sostenere il turismo aretino, toscano, italiano. Il Turismo borghigiano per Arezzo e provincia

Giuseppe Giorgi, consigliere nazionale del Pd scrive una lettera sul turismo e sulle consguenze dell'emergenza da coronavirus.

Considerazioni, proposte, non chiudere in tempi come questi al pensiero, come dico da settimane, non avvitarsi interamente al Covid 19, alle difficoltà ma pensare alla ripresa. Da anni lavoro politicamente attorno al turismo di qualità attività produttiva per Arezzo e provincia. Un impegno che parte da lontano e vuole contribuire a dare speranza. Un prima nota positiva: abbiamo battuto costantemente su questa linea, “ martellato “ da anni per far passare un’idea a cui pochi, anni fa, prestavano attenzione, oggi non solo nell’immaginario ma concretamente il turismo è una attività produttiva aretina. La nota negativa: il disastro del fermo obbligato dalla pandemia.

E’ tempo di un impegno nazionale in difesa delle aziende turistiche. Il turismo contribuiva per il 13% al Pil italiano, una massa di 232 miliardi complessivi. Una cifra enorme.

Accettiamo la sfida del cambio della conversione ambientale. In questi giorni leggo e rileggo la Laudato Sì di Papa Francesco e vi ritrovo una tensione rivoluzionaria che ci salverà se sapremo ricondurre la persona umana alla ragione. Le ragioni della slow life, del rispetto del mare, dell’ambiente, dell’aria, della biodiversità.

Arezzo ha la grande possibilità del turismo borghigiano, un turismo lento, di apprezzamento culturale per una città vivibile, i percorsi di fede religiosa, atti alla riflessione e meditazione, le centinaia di agriturismi della nostra bella provincia con i loro percorsi geo ambientali ( segnalo solo ad esempio la mia Valtiberina con la sua meravigliosa Riserva Naturale del Sasso di Simone e Simoncello ) ed enogastronomici dove tempo e sogno s’incontrano. Il cambio della conversione ambientale ci chiama a ripensare a come godere del Creato.

E’ in tema per Arezzo, per quello che m’interessa per le nostre comunità, aprire filiere d’investimento per il turismo borghigiano e più in generale. Unisco la mia semplice voce, anche come semplice consigliere nazionale di un partito come il Pd, attento al lavoro, ai lavori, per pensare alla ripresa e al ruolo del turismo. 

Non lasciamo soli i lavoratori del turismo.

Ho ascoltato con grande condivisione le parole del presidente della commissione regionale sviluppo Anselmi in un recente video quando ha detto che sia “… la Toscana a proporre all’Italia un nuovo modello evoluto del turismo”.

Al ministro Dario Franceschini, al politico di tante battaglie comuni, va con sollecitudine e amicizia l’appello per la difesa del lavoro  del turismo italiano.

Intellettuali, operatori turistici, sportivi, associazioni, grandi operatori del settore, hanno aperto una petizione nazionale con il Manifesto per il Turismo Italiano a cui ho aderito. Termino questa nota citandone una frase “ …Il turismo non è solo strategico per il nostro Paese, è anche nutrimento per l’anima. Sosteniamolo e sarà tra i contributi più grandi che noi Italiani potremo dare alla nostra Nazione, per farla ripartire “.

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