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Il Pd che sarà, Arezzo, Banca Etruria e un messaggio a Renzi. L'intervista ad Albano Ricci

E' il segretario provinciale designato, da domani sera lo sarà a tutti gli effetti. Con l'assemblea degli iscritti parte infatti l'era di Albano Ricci alla guida della federazione provinciale del Pd di Arezzo. Si è presentato come candidato...

E' il segretario provinciale designato, da domani sera lo sarà a tutti gli effetti. Con l'assemblea degli iscritti parte infatti l'era di Albano Ricci alla guida della federazione provinciale del Pd di Arezzo. Si è presentato come candidato unitario, riuscendo a ricomporre le anime di renziani non proprio del tutto allineati, orlandiani e seguaci di Emiliano.

Il discorso di insediamento è pronto, manca solo qualche dettaglio, ma le idee sono chiare e Albano Ricci non è tenero con il suo Partito Democratico con il quale lancia di nuovo uno sguardo alla coalizione di centro sinistra pensando prima di tutto a ricostruire il dialogo con Mdp.

Che tipo di Federazione provinciale sarà quella guidata da Albano Ricci?

"Vicina ai territori, vicina ai comuni soprattutto quelli da noi non amministrati. Le parole d'ordine: ricostruire, riannodare, ascoltare e dialogare, stando sui temi più importanti. Il Partito Democratico aretino dovrà essere un partito pensante più che un partito elettorale, quindi con una segreteria attiva ed efficace, con forti coordinamenti di vallata. Dovrà esprimere tanta generosità, discutere con toni decisi, ma corretti e pacati e riportare quello che manca, una grande carica di umanità."

Come trova il Pd provinciale adesso?

"Lo trovo in difficoltà in molte vallate, la perdita dei comuni che è avvenuta rappresentano la fase acuta di una malattia. Vedo un partito disorientato in alcuni aspetti, che soffre la divisione tra bande interne, dove solo un intervento esterno può agevolare la ricostruzione. Vedo però anche grande voglia di starci dentro a questo Pd, di dare il proprio contributo. Per questo sono molto fiducioso, ci sono molte persone competenti e professionali, come i nostri amministratori, i nostri giovani segretari."

Tra le sconfitte elettorali, quella più cocente al Comune di Arezzo?

"Cocente sì per Arezzo e perché sono un grande amico di Matteo, sarebbe stato un ottimo sindaco, giovane e dinamico".

Quanta colpa ha il Pd in questa sconfitta?

"Nelle nostre sconfitte c'è sempre un concorso di colpa, c'è molta bravura nel godere delle nostre sconfitte, ma c'è anche la corsa di tutti a dare contro al Pd."

Quindi che impegno c'è da mettere ad Arezzo?

"C'è da fare un'opposizione forte e visibile al sindaco sui temi che erano i suoi cavalli di battaglia, ma che sono le peggiori sconfitte, come la sicurezza, il controllo delle dipendenze da droga e alcol, l'assenza di politiche culturali e tutte le difficoltà sociali che la città esprime. Noi dovremo stare dove si fa politica, cioè in mezzo alla gente, tra le imprese."

Arezzo è stata investita dal ciclone Banca Etruria, con le diverse sfaccettature legate ai risparmiatori, ad una città sbattuta in prima pagina, alla ricerca di verità e di giustizia. Che idea si è fatto?

"Il Pd aretino si è nascosto, appiattendosi sui temi nazionali, sarebbe stato necessario maggior ascolto senza avere paura. Ci vorrebbero ore per analizzare tutta la vicenda che è stata in parte anche politica. Io ad esempio mi trovavo d'accordo con Renzi per non confermare Visco alla guida di Banca d'Italia, perché gli istituti di vigilanza hanno le loro responsabilità. Certo è stato ed è un tema difficile, ma il Pd avrebbe dovuto metterci maggiormente la faccia perché sono convinto che se non stiamo sui temi ci estraniamo, invece si poteva porre dei distinguo, porre al centro politiche di difesa del territorio, tutto difficile da comunicare, ma non si doveva fare finta di nulla."

Quali altri temi al centro dell'agenda di Albano Ricci?

"Sicuramente quello dei servizi gestiti in area vasta, si dovrà tornare a porre al centro la politica di qualità del servizio e non dell'organizzazione, sia sulla sanità che su ambiente e rifiuti, che ancora sull'acqua. Poi le nuove povertà, ce ne sono tante e non penso ai migranti, ma a coloro che perdono lavoro a 50 anni, i mono reddito e che devono essere tutelati. Inoltre lo sviluppo, attraverso la cultura, perché questo è un territorio troppo ricco di talenti per non essere rilanciato e il Pd ci deve essere sui nuovi modi di fare economia."

Ricci continuerà ancora per qualche mese a portare avanti il suo impegno di assessore nella giunta Basanieri a Cortona, ma quanto è stato importante questo ruolo?

"Il periodo da amministratore è stato importante per capire quanto dare una risposta in un senso o in un altro genera delle conseguenze a domino, sarà utile anche nel mio nuovo impegno."

Che messaggio vorrebbe mandare al suo segretario nazionale, a Matteo Renzi?

"C'è un mondo fuori che non ci sta più ascoltando, che ha bisogno di meno slogan e di maggiore empatia."

Questi temi li porterà di fronte all'assemblea degli iscritti lunedì. Cosa dirà loro?

"Si porterò un po' tutti questi temi, e dirò loro che se perdiamo, perdiamo tutti, se vinciamo, vinciamo tutti e che preferisco un partito arrabbiato, piuttosto che ripiegato a leccarsi le ferite, prendiamoci le nostre responsabilità e andiamo ad affrontare a viso aperto le idee, perché una sconfitta pulita ha un altro valore."

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