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Giuseppe Giorgi (Pd): "Ecco perché aderisco al Comitato Nazionale per il No al referendum"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Giuseppe Giorgi esponente aretino del Partito Democratico, che ha aderito alla corrente di Convenzione Democratica. Giorgi analizza dal suo punto di vista la riforma costituzionale che si andrà a votare in...

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Giuseppe Giorgi esponente aretino del Partito Democratico, che ha aderito alla corrente di Convenzione Democratica. Giorgi analizza dal suo punto di vista la riforma costituzionale che si andrà a votare in autunno con il referendum confermativo.

Giorgi auspica che il popolo del Partito Democratico in maniera massiccia aderisca al Comitato Nazionale per il No. Ecco Perché:

La carta fondamentale della nostra coesione sociale, la Costituzione repubblicana, rischia una involuzione dirigista con la controriforma della stessa, in particolare con un Senato non eletto direttamente dai cittadini, togliendo agli stessi il diritto dovere del voto.

Si mantiene una Camera dei deputati pletorica, di nominati, si crea un Senato posticcio formato da consiglieri regionali e qualche sindaco che dovrebbero occuparsi a tempo pieno di territori e comuni, a questo si aggiunge una legge elettorale, l’Italicum, che numeri alla mano consentirebbe a una minoranza di governare l’Italia.

Già il “ porcellum “ è stato definito incostituzionale, ora una nuova ennesima legge elettorale che sembra disegnata ad uso e consumo di minoranze “dirigiste".

Spesso i cosiddetti cerchi magici o i candidati periferici fanno riferimento ai vari paesi europei facendo sfoggio di esterofilia improvvisata ma dimenticano le differenze storiche, antropologiche, culturali, statuali.

Il rischio di una ulteriore disaffezione al voto, la caduta di partecipazione si acuirebbero con una controriforma che svilisce lo strumento principe della democrazia: il voto diretto del cittadino.

Dare meno valore all’elezione dei rappresentanti popolari inficia la loro autorevolezza, già minata dalla sola nomina, creando un parlamento dequalificato, distaccato dal popolo.

La controriforma costituzionale è davvero un pasticciaccio che è insulto alla democrazia italiana.

Noi invece vogliamo unire il Paese in un grande confronto di passione civile, informando, dibattendo, votando le ragioni della democrazia. E’ lo “spirito repubblicano" che ci muove al di là dei partiti ridotti a comitati elettorali avulsi dai territori popolari.

I partiti sono essenziali alla vita democratica ma il trasformismo truccato dalla velocità e leggerezza portano al “capo" che decide per tutti, a larve di partiti che sono al massimo uffici di reppresentanza: non vogliamo più capi ma politici che rappresentano le esigenze popolari in Italia e nel mondo.

Secondo Convenzione Democratica il partito della Nazione o il PdR come lo chiama Diamanti è il trasformismo di questi tempi della barbarie della politica, noi dobbiamo impegnarci di più per ricondurre la democrazia italiana nell’alveo del confronto programmatico, della partecipazione popolare, della Bella politica in breve, quella per cui vale la pena di spendere una vita di passione.

Non dividere ma partecipare, noi non lasceremo mai il PD ma si pone la questione che qualcuno ha definito “ immensa “ della perdita di un popolo, in specie di quello che si riconduce alle esperienze popolari italiane. Ripensiamo ad Aldo Moro, Riccardo Lombardi, Pietro Ingrao, ai figli migliori della storia repubblicana, non per volgersi indietro ma per andare avanti verso lo Stato espressione di cui la matrice Popolare, insieme a quella socialista e comunista, sono collante di una comunità viva e coesa. Il plebiscito personale appartiene a una tradizione conservatrice che non ci appartiene, deprime lo Stato espressione delle rappresentanze popolari, per questo auspichiamo una adesione vasta, senza tatticismi, senza le furbizie dell’attendismo, dal popolo del PD e oltre il PD al COMITATO NAZIONALE per il NO.

Qualcuno tenta con il “pasticciaccio brutto del Nazareno“ di dividere il Paese, noi vogliamo unirlo, rilanciando democrazia e partecipazione: 100 Senatori e 300 Deputati eletti direttamente dal popolo italiano.

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