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Giorgia Meloni: "Arezzo città simbolo, lanciamo No Grazie con il centrodestra unito"

Un prova generale verso un centro destra unito? Di certo il tema della riforma costituzionale del governo Renzi ha riunito ad Arezzo tutte le compagini che in quell'area politica si riconoscono, ma che negli ultimi anni non sono riusciti a stare...

Un prova generale verso un centro destra unito? Di certo il tema della riforma costituzionale del governo Renzi ha riunito ad Arezzo tutte le compagini che in quell'area politica si riconoscono, ma che negli ultimi anni non sono riusciti a stare insieme, tranne che in qualche elezione amministrativa, un passo che in molti casi si è rivelato vincente. Tanto che oggi ad Arezzo per lanciare il comitato nazionale No Grazie sono arrivati all'auditorium di Arezzo Fiere, Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia, Raffaele Fitto di Forza Italia, Roberto Maroni della Lega Nord eletto con una sua lista a presidente della Regione Lombardia, tra gli aretini si è visto anche l'onorevole Maurizio Bianconi che è sempre stato in forte polemica con le dinamiche attuali di Forza Italia e NCD, perfino un consigliere comunale di stampo radicale eletto con la lista civica di Ghinelli.

Quello che noi vogliamo fare qui è ripartire dal territorio e ricordarci che le nostre idee hanno ancora molto consenso, la storia di tanti sindaci eletti nelle ultime amministrative questo racconta - ha detto la Meloni - Quando si ha la capacità di rappresentare delle idee con chiarezza e determinazione e coerenza, quelle idee possono vincere, allora noi non ci stiamo al racconto di una Italia dove l'unica partita possibile è quella tra Renzi e il Movimento Cinque Stelle. C'è bisogno di crederci e di ripartire obiettivamente dalle idee, noi non siamo qui per dire solo che osteggiamo la riforma di Renzi, noi siamo qui per raccontare la nostra idea di Costituzione e quindi di Italia e d'Europa. Per dire a Renzi che volevamo il presidenzialismo, l'abolizione del senato, un tetto alle tasse in costruzione , un federalismo municipale, la possibilità per gli italiani di votare i trattati internazionali, lo facciamo da una città simbolo che ha dato i natali al ministro Boschi è la città dei risparmiatori truffati a Banca Etruria, è anche la città dove un anno fa con il centro destra compatto ha vinto.

Preoccupato dell'esito della riforma anche il primo cittadino Alessandro Ghinelli:

Dalla riforma non ne viene gran che di bene per i sindaci, avremo un ulteriore carico di lavoro, di deleghe, di responsabilità, senza rientro dal punto di vista delle risorse, quindi i sindaci che sono già in difficoltà oggi, lo ebbero ancora di più. Arezzo è una città dove la politica del Partito Democratico negli ultimi anni non ha portato bene, tanto è vero che non sono un sindaco di centrosinistra, e questa riunione del centro destar unito per dire no alla riforma è emblematico che avvenga ad Arezzo. Questa di stamani è come la prova generale per un format che distingua la politica di centro destra in Italia.

Non è passata inosservata la presenza dell'onorevole Maurizio Bianconi che è uscito da Forza Italia ed ha aderito al gruppo di Conservatori e Riformisti.

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