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Ghinelli studia la causa ai Boschi, le reazioni. Caneschi: "Solo campagna elettorale, dichiarò Gelli cittadino illustre"

Pd presente alla conferenza stampa del sindaco Ghinelli dove il primo cittadino ha spiegato e rincarato la dose nei confronti dell'ex ministro per le riforme Maria Elena Boschi e del padre, Pier Luigi all'epoca vice presidente di Banca Etruria. Pd...

Pd presente alla conferenza stampa del sindaco Ghinelli dove il primo cittadino ha spiegato e rincarato la dose nei confronti dell'ex ministro per le riforme Maria Elena Boschi e del padre, Pier Luigi all'epoca vice presidente di Banca Etruria. Pd che alla fine del discorso di circa 20 minuti del primo cittadino ha reagito.

Luciano Ralli, il capogruppo in consiglio comunale e Alessandro Caneschi, consigliere e segretario comunale del Pd, hanno ascoltato le dichiarazioni circa la denuncia per danno d'immagine per la città e le mancate chances per le imprese dopo il crack Banca Etruria.

Ma alla fine qualche battibecco c'è stato. Se Ghinelli ha detto loro di leggere bene le dichiarazioni prima di fare polemica, Caneschi ha risposte per le rime, di fronte a giornalisti anche nazionali e ai molti consiglieri comunali presenti: "Lei sindaco in quanto a stile non ha nulla da insegnare, ricordo bene quando dichiarò che Gelli era stato un cittadino illustre."

L'affaire Banca Etruria, seppure la banca non esista più, continua ad essere al centro del dibattito politico e campeggia nella campagna elettorale.

"Non è una mossa da campagna elettorale- ha detto Ghinelli - non ho nessuna parte nella corsa per le elezioni del 4 marzo."

Ma alla fine della conferenza stampa ha anche aggiunto che: "Nel momento in cui si capirà se si potrà procedere legalmente con i Boschi, tra qualche mese, mi auguro che il non sarà più al suo posto, ma non per merito mio, ma perché ritengo che il suo partito non vincerà l'elezioni."

A distanza di qualche ora è lo stesso Alessandro Caneschi che torna sulla vicenda:

"Questa annunciata è un'azione legale basata sul niente, che non ha ancora nessun approfondimento fatto con gli uffici, sa solo di battage elettorale. E io mi domando lo fa per farsi notare e ottenere una candidatura? Oppure proprio perché nessuno gli ha chiesto di candidarsi? Di certo lo fa per essere al centro dell'attenzione e coprire il niente di questa giunta."

Vi siete attaccati sullo stile questa mattina: "Tengo molto al ruolo istituzionale, anche se non è il mio sindaco, ho sempre tenuto il livello di scontro su toni civili, ma quando mi si attacca sullo stile del nostro comunicato, non lo accetto, specialmente da chi come lui ha definito cittadino illustre Licio Gelli. Le responsabilità degli amministratori della banca sono oggetto di indagine alla magistratura al centro dei processi e ci rimettiamo alle decisioni che verranno prese, ma non ci dimentichiamo che tra questi ci sono personaggi molto vicini al sindaco Ghinelli che l'hanno sostenuto in campagna elettorale e che hanno fatto parte della sua personale lista. Ma poi, se la cosa dovesse andare avanti, cosa che io non ritengo sia possibile in caso di perdita della causa, chi pagherà le spese legali e processuali? I cittadini di Arezzo? Per me è inaccettabile."

Nel video le dichiarazioni di Ghinelli e il battibecco con Caneschi:

Nel Partito Democratico ha preso posizione anche Andrea Modeo che sarà di nuovo in aula dal prossimo consiglio comunale, al posto di Elisa Bertoli, postando una foto dei festeggiamenti al comitato elettorale di Ghinelli nel 2015 scrive:

"Arezzo 14 Giugno 2015. Ecco chi festeggiava accanto a Ghinelli la conquista del Comune. Il sorridente vice presidente di Banca Etruria Guerrini. Oggi il Sindaco annuncia l'intenzione di fare causa alla sottosegretaria Boschi per danni di immagine alla nostra città, quando per mesi in campagna elettorale ha viaggiato a braccetto con i veri responsabili del disastro della banca. È solo un'arma di distrazione di massa, un tentativo di mascherare le responsabilità degli amici di Ghinelli e un modo per distarre Arezzo dalla inconsistenza dell'attività della sua amministrazione dopo tre anni di nulla. Ghinelli inizi, seppur tardivamente, ad occuparsi dei problemi di Arezzo e dei suoi cittadini, smetta di fare speculazioni politiche."

Dello stesso tenore il post di Lucia De Robertis, mentre Tito Barbini di Liberi e Uguali si dichiara in disaccordo con Ghinelli, anche se imputa responsabilità al governo Renzi e all'allora ministro Boschi:

"Ho letto che il sindaco Ghinelli, lo stesso che proclamò Licio Gelli "cittadino illustre" di Arezzo, promuove un'azione legale verso Maria Elena Boschi e la sua famiglia per procurata cattiva immagine e danno economico alla Città di Arezzo. No, caro Ghinelli, è proprio fuori strada. La città, casomai, doveva promuovere un'azione contro di lei quando affermò, come sindaco, che Licio Gelli era stato un cittadino illustre ed esemplare. Allora davvero si trasmise al mondo intero una immagine triste e si procurò un danno enorme a questa città. Questo assurdo accanimento personale verso una ministra della repubblica e per di più a nome di una intera città è disgustoso e lei non ha nessun diritto a farlo anche in nome dei cittadini. Ora, sia ben chiaro, la responsabilità del governo Renzi, e quindi anche della Boschi, è innegabile sia sul colpo dato ai risparmiatori aretini e non solo e in quell'intreccio di interessi tra banche e politica che è venuto alla luce. La responsabilità sta tutta in quell'assurdo decreto, che in quella opaca riunione del Consiglio dei Ministri convocato di domenica, ha rovinato migliaia di persone azzerando i loro risparmi. Decreto non necessario, come si è poi dimostrato. Ma questa è una responsabilità politica e come tale la giudicheranno i cittadini elettori. Non mi interessano i risvolti politici o elettoralistici che possono nascondersi dietro a questa vicenda ma credo che lei non abbia il diritto di insultare nessuno. Ritengo personalmente Maria Elena Boschi una parlamentare preparata e onesta, anche se non condivido il suo operato ma proprio per questo e per quel giuramento che lei ha fatto sulla Costituzione (...servire il Paese con disciplina e onore) dovrebbe oggi avere il coraggio di presentarsi agli elettori aretini. Forse è tardi, a parer mio doveva fare un passo indietro alcuni mesi fa per aver semplicemente , con il suo diretto interessamento su Banca Etruria, nascosto la verità al Parlamento. Soltanto con le sue dimissioni poteva difendersi meglio, far valere le sue ragioni, e non trascinare il suo partito verso un ulteriore baratro. Ma questo, ripeto, è un giudizio squisitamente politico."

E non poteva mancare la reazione politica di Maurizio Bianconi, che non si ricandiderà, ma che è attento commentatore delle vicende aretine:

Non sono stato tenero con l’on. M.E. Boschi, a mio avviso vero disonore di questa legislatura, mentitrice seriale, insensibile ai doveri istituzionali discendenti dai ruoli ricoperti. Ma attribuire a lei responsabilità specifiche sul crack di Banca Etruria, è come attribuire al vescovo di Arezzo la responsabilità diretta circa gli scandali orrendi di sesso e pedofilia che da anni travagliano la Chiesa anche dalle nostre parti.

E poi ritenere che la Boschi o il suo babbo (le cui responsabilità in funzione delle cariche ricoperte e di quanto commesso o omesso rimangono al vaglio dei giudici) siano direttamente colpevoli del disdoro che ha investito Arezzo (peraltro non nuova a sputtanamenti semiplanetari) e per questo pensare di chiamarli in giudizio per il ristoro dei danni, sembra più vicino a un episodio di 'Scherzi a parte' che alla realtà.

Mi domando se crei più danno ed imbarazzo alla città un sindaco, peraltro professore, ottimo ingegnere, figlio di avvocato e per di più attempato che si attarda in simili esternazioni, piuttosto che le asserite responsabilità boschiane sul fallimento di Banca Etruria.

Ciò detto, riaffermo quanto, già espresso in Parlamento: la Boschi resta un pericolo pubblico, per l’ Italia, per la democrazia, per la verità. Ma questa è un’altra storia.

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