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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Fusioni in Casentino, Dindalini (Pd) sbotta: "La nuova geografia? 4 comuni. E basta inerzia"

Torna d'attualità il dibattito sulle fusioni dei Comuni. A far sentire la propria voce, soprattutto in merito alla questione casentinese, è il segretario provinciale del Partito Democratico Massimiliano Dindalini, anche in relazione alle...

Torna d'attualità il dibattito sulle fusioni dei Comuni. A far sentire la propria voce, soprattutto in merito alla questione casentinese, è il segretario provinciale del Partito Democratico Massimiliano Dindalini, anche in relazione alle dichiarazioni del sindaco di Talla e vice presidente della Provincia di Arezzo Eleonora Ducci.

"Al momento attuale - tuona Dindalini - non registro la volontà politica di portarle avanti. A fronte di una netta indicazione da parte del partito che rappresento e nonostante gli incentivi di cui le amministrazioni del territorio, fondendosi, potrebbero usufruire".

Qual è il problema?

"Ci sono delle situazioni di stallo. In questi casi la politica dovrebbe attivarsi per sciogliere i nodi, ma mi pare ci sia una volontà malcelata di non fare le fusioni. Come in Casentino".

Colpa dei comuni?

"Da un lato ci sono le delibere dei comuni. Si delibera di tutto e di più. Dall'altro c'è il consiglio regionale che si permette di non ascoltare".

Bisognerebbe far chiarezza all'interno del partito?

"Il Pd ha una linea chiara. La stragrande maggioranza di sindaci e segretari comunali del partito hanno concordato la linea. Il Pd dice sì alle fusioni. E adesso, a seguito delle indicazioni di facciata, occorre far seguire gli atti pratici".

Ci sono contributi a rischio?

"Sì. Si rischiano di perdere i finanziamenti. Dal prossimo anno è probabile che le fusioni non vengano più incoraggiate come sono state finora".

Quale è l'idea del Pd riguardo il nuovo Casentino delle fusioni?

"La proposta è nota da tempo. Andare verso quattro comuni: rispetto a questa idea alcuni percorsi sono stati avviati dai consigli comunali di vallata e mi aspetterei che la Regione portasse avanti questa proposta. Invece di tergiversare, rischiando di fare un danno ai territori.".

In che senso?

"Mi pare che ci siano vari tentativi di non arrivare a nulla. Il primo: la Regione che autorizza la raccolta di firme - pressoché identica - a due distinti comitati civici per la fusione di Capolona e Subbiano. Ma così si genera soltanto confusione. In secondo luogo la non decisione rispetto alle delibere dei comuni e la raccolta delle firme dei cittadini sulle forme di aggregazione: io propendo per la soluzione individuata dai comuni, ma in ogni caso la Regione si decida. Infine mi meraviglio che i sindaci invochino fantomatici tavoli con la Regione: mi ricorda un'immagine calcistica, quella di buttare continuamente la palla in tribuna per arrivare ai calci di rigore. E invece il tempo è tiranno. Da oltre sei mesi il Pd provinciale ha inviato una proposta ai consiglieri regionali del Pd, al capogruppo del Pd, al segretario regionale, al vice e alla presidenza del consiglio regionale. Ma ad oggi nessun passo in avanti è stato fatto".

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