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Forza Italia, tripudio per la chiamata di Berlusconi. E sfilano i big del partito

Alla fine non è riuscito ad arrivare ad Arezzo. Silvio Berlusconi non è salito questo pomeriggio sul palco di Arezzo Fiere e Congressi dove si è svolto #ForzaItaliaè. Ma il leader del popolo azzurro - radunato oggi in città - è riuscito a...

Alla fine non è riuscito ad arrivare ad Arezzo. Silvio Berlusconi non è salito questo pomeriggio sul palco di Arezzo Fiere e Congressi dove si è svolto #ForzaItaliaè. Ma il leader del popolo azzurro - radunato oggi in città - è riuscito a collegarsi telefonicamente.

Alle 17,50, lo squillo del telefono. Uno scroscio di applausi e subito dopo l'inconfondibile voce di Berlusconi si è irradiata nel padiglione gremito. "Grazie ad Arezzo - ha esordito il cavaliere - una città che ha strappato alla sinistra il comando. Nella vostra regione e nelle vostre città, non solo siete stati capaci di resistere ma anche di vincere. E vincerete anche a Grosseto e nelle altre città dove si svolgeranno le elezioni". Circa 20 minuti di intervento telefonico con un messaggio chiaro, volto a sostenere i politici regionali candidati alle prossime amministrative, ma soprattutto una chiamata alle urne: "Il Pd - ha detto - ha paura di questo voto, per questo hanno scelto per le elezioni una data prossima alle vacanze estive: per avere meno persone possibili alle urne". E ha parlato anche di un esercito di "missionari del voto", che vada alla ricerca di elettori azzurri: "Nei test che abbiamo fatto oltre il per cento delle persone vorrebbe andare al voto e condivide i nostri obiettivi - ha detto - anche questo referendum potremmo vincerlo. E da ora in avanti dobbiamo pensare soprattutto questo percorso di democrazia e libertà". E poi ha dato appuntamento ad Arezzo ad un futuro prossimo.



Nel pomeriggio però i big del partito non hanno disertato, anzi. Animata la tavola rotonda moderata da Deborah Bergamini (responsabile nazionale della comunicazione) che ha visto avvicendarsi ai microfoni Altero Matteoli, Daniela Santanché, Renato Brunetta, Elena Centemero, Lara Comi, Marco Marin, vicepresidente del parlamento europeo Antonio Tajani (che oltre ad una sua analisi su accade nel parlamento europeo, ha posto l'accento sulla questione delle banche) Renato Brunetta. E scroscianti sono stati gli applausi che hanno scandito gli interventi. Come quello appunto di Daniela Santanché che ha parlato di libertà e di terrorismo, o quello di Matteoli.

Parole legate da un doppio fil rouge, quello che vede come obiettivo la fine di Renzi e del renzismo (e naturalmente i rimandi alle dimissioni del ministro Guidi e della scottante telefonata con Maria Elena Boschi) e quello che rivendica e riconosce come unico leader Berlusconi. E proprio dalla terra toscana, la terra rossa ormai quasi per antonomasia, i big di Forza Italia rilanciano il ruolo del partito e il peso che ha in parlamento.


"Torneremo presto al Governo del Paese. Agli amici di Lega e Fratelli d'Italia dico: salvaguardiamo la nostra coalizione nel rispetto delle nostre diversità. Rappresentare segmenti diversi della società è la nostra forza". Ha detto Deborah Bergamini, in un passaggio del suo intervento.
"I governi Berlusconi - ha proseguito Bergamini - hanno sempre avuto alle porte quel popolo viola che oggi tace di fronte all'operato di questo esecutivo, ma non hanno mai avuto cittadini derubati o truffati da qualche decreto. Ricordiamocelo bene".

Tra gli argomenti di dibattito, il problema del terrorismo, l'immigrazione, ma anche quanto è avvenuto dall'approvazione del decreto salvabanche ad oggi: "Le banche - ha sottolineato Tajani - devono essere al servizio delle imprese e delle famiglie, favorire la crescita del paese: la politica delle banche non deve rendere gli istituti di credito strumenti di potere".



E un riferimento tutto aretino è arrivato da Renato Brunetta: "Sono stato alla fiera dell'antiquariato prima di salire su questo palco e mai come oggi avevo trovato ad Arezzo tanta gente che mi ha detto 'avanti così, è l'ora di farcela' - e aggiunge- nella mia vita c'è stata sempre una stella polare: dove sono i comunisti, ecco io sto dall'altra parte".


Bandiere, bandierine, applausi e sorrisi. L'atmosfera dentro al padiglione di Arezzo Fiere e Congressi è apparsa d'altri tempi. Con i calorosi supporter della candidata a sindaco di Sesto Fiorentino, e di quella di Montevarchi, Silvia Chiassai. Tutti pronti, si dicono, a scrivere il futuro di Forza Italia.

La giornata, promossa dal coordinamento regionale di Forza Italia, si è articolata in vari spazi. La sessione mattutina dal titolo #ForzaItaliaè: per la Toscana, tutta un’altra storia ha visto i saluti del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli ed una serie di interventi che si sono conclusi con le parole di Stefano Mugnai intorno alle 12.45. Il pomeriggio il confronto si è spostato a livello nazionale, con la passerella dei big del partito.
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