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Ghinelli: "Ero pronto a ritirare le deleghe al mio vice. Salvini? Non mi ha aiutato"

Campagna elettorale, litigi, tensioni politiche e programmi per il futuro. È il sindaco di Arezzo, nonché candidato del centrodestra, a fornire il proprio punto di vista

"Ero pronto a ritirargli le deleghe. Poi tutta la giunta mi ha chiesto di non prendere decisioni di questo tipo". Le parole sono quelle usate dal sindaco Alessandro Ghinelli durante una lunga intervista rilasciata venerdì 10 luglio ai microfoni di RadioFly e riferite al suo vice, Gianfrancesco Gamurrini. Soltanto una settimana prima, sempre all'interno dell'approfondimento radiofonico "Arezzo Svegliati" condotto da Giuseppe Misuri e Ivo Brocchi, il braccio destro del primo cittadino si era espresso sul suo "burrascoso" rapporto con Ghinelli sostenendo: "penso che sia un po' confuso o abbia problemi di bipolarità. Siamo partiti da una base di amicizia. In questo caso forse ho sbagliato". Parole che non avrebbero lasciato il sindaco indifferente. "Nel pomeriggio di venerdì passato - ha spiegato Ghinelli durante il live in radio - c'è stato un incontro al quale ha preso parte tutta la giunta. In maniera molto calma ho rappresentato le cose per come mi erano arrivate. Tutta la giunta mi ha detto di non prendere decisioni di quel tipo, perché ero intenzionato a togliergli le deleghe vista l'espressione utilizzata nei miei confronti. Ciascuno dei presenti ha sottolineato la non intenzionalità nella scelta delle parole di Gianfrancesco. Ho lasciato fino all'ultimo una porta aperta. Se mi avesse telefonato per spiegarsi avrei recuperato credibilità nei suoi confronti, così non è stato, dunque ha detto esattamente quello che pensava, e questo traccia un solco molto profondo". Una considerazione che ha fatto seguito ad un lungo ragionamento, partito proprio dall'uscita di Gamurrini da OraGhinelli, lista civica con la quale venne eletto nel 2015 e che oggi si ripropone, nella versione 20.25, come realtà principe in supporto alla ricandidatura del sindaco uscente. Capolista, già annunciata da qualche tempo, Lucia Tanti, assessore ed ex militante di Forza Italia. La mancata adesione al progetto OraGhinelli-bis e il corteggiamento della Lega che vorrebbe Gamurrini tra le proprie fila, avrebbero portato all'acuirsi di qualche perplessità in più.

"Mi sono sorpreso non tanto delle parole usate da Gianfrancesco - ha sottolineato il sindaco - quanto dai concetti. Lui non ha accettato di entrare a far parte della lista OraGhinelli 20.25, ritenendola non più civica ma, diciamo, popolata anche da persone che hanno fatto politica in passato. Poi leggo dai giornali che si sarebbe messo a disposizione della Lega. Questa secondo me è un po' una contraddizione perché, se vuoi essere civico fai il civico se, invece vuoi fare politica, la fai. Ma comunque non mi ha fatto arrabbiare nulla, mi dispiacerebbe invece che lui rischi di stare un turno fermo e non portasse un contributo efficace alla causa essendo lui persona valida".

Ed è poi sul tema lavori pubblici, assessorato capitanato dal proprio vice, che si è soffermato Ghinelli. "Questa mia consigliatura non è stata una stagione di grandi lavori pubblici - ha sostenuto - i motivi sono da ricercare in varie considerazioni. Se da una parte non c'è stata la capacità di spendere fondi poiché arrivati in forte ritardo (problema figlio di un sistema burocratico particolarmente gravoso), dall'altra si è innestato un meccanismo di lavoro dei nostri uffici dei lavori pubblici che è assolutamente garantista. Non si prendono mai scorciatoie, lecite e legittime, ma si segue la strada maestra. Su questo secondo me è mancata l'incisività dell'assessore Gamurrini. È possibile talvolta sveltire i lavori. Lo si può fare con un impegno continuo, costante, prendendo talvolta posizioni pesanti nei confronti di dirigenti e funzionari. Gianfrancesco ha lavorato moltissimo non posso dire il contrario. Forse però non è stato in grado di influire in maniera forte su un sistema molto rigido. Al contrario nelle opere di manutenzione è riuscito a realizzare un piano davvero straordinario".

In tutto questo si inserisce un clima politico piuttosto movimentato che si interseca con la vicenda giudiziaria Coingas-Multiservizi-Estra, dove Ghinelli è tra i 13 indagati. Tra le migliaia di carte prodotte dagli inquirenti ce ne sono alcune che riportano frasi poco lusinghiere pronunciate dal sindaco e aventi come oggetto i parlamentari aretini di Forza Italia. Parole che, sebbene abbiano suscitato reazioni specifiche da parte dei diretti interessati, non avrebbero avuto come conseguenza quella di far cadere l'appoggio a Ghinelli nella sua seconda corsa a Palazzo Cavallo. A questo si sono aggiunte le tensioni con Gamurrini che, come noto, sono culminate con la fuoriuscita da OraGhinelli. "È una persona vivace e intelligente - ha aggiunto Ghinelli - e sono certo che porterà a termine il proprio impegno come amministratore indipendentemente da tutto. Ci sono delle tensioni ma siamo in un momento, la campagna elettorale, in cui ognuno tira a prendere più voti possibili. Siccome Gianfrancesco ha un buon successo personale nell'appeal degli elettori, tutti cercando di accaparrarselo. A me dispiace che non sia in OraGhinelli e che non stia in coalizione. Se entrerà nella Lega lo farà per un obiettivo di successo personale. Lo capisco ma non lo condivido perché, personalmente, tutto quello che ho fatto in questi 5 anni l'ho fatto per spirito di servizio".

E sui rapporti tra Ghinelli e Lega si inserisce l'ultima uscita pubblica di Matteo Salvini, leader nazionale del partito del Carroccio, che recentemente ha fatto tappa ad Arezzo in sostegno, oltre alla candidatura di Susanna Ceccardi, anche di Ghinelli. È stato durante questa visita che l'ex ministro ha dichiarato in riferimento all'inchiesta Coingas-Multiservizi-Estra: "Quella stessa magistratura che per anni ha dormito mentre spolpavano la città e gli aretini, adesso (con Ghinelli ndr) ha scelto l'uomo e il momento sbagliati. Lasci che il sindaco continui a fare il proprio lavoro". Affermazione alla quale è seguita una replica da parte della Procura della Repubblica che ha tenuto a puntualizzare alcuni aspetti relativi alla vicenda del crac di Banca Etruria alla quale il leader della Lega ha fatto esplicito riferimento.

"Io al posto suo non l'avrei detto - sottolinea Ghinelli - riconosco che l'ha fatto col cuore, e gli riconosco anche una capacità di convincimento degli uditori superiore dalla norma. Ma con quelle parole mi ha aiutato solo fino a quando ha ricordato che un sindaco va lasciato lavorare. Insinuare che una procura lo deve fare perché ha degli scheletri nell'armadio, non mi ha aiutato sicuramente".

Un'estate calda, caldissima, fatta non solo d'inchieste e dichiarazioni pungenti ma anche di sorprese visto che, recentemente, i candidati alla poltrona di sindaco sono passati da sei a sette. Ultimo, in ordine cronologico, è Fabio Butali ex sostenitore del sindaco Ghinelli durante la prima corsa a Palazzo Cavallo. "Fabio Butali? - ha affermato il sindaco - ha un gran coraggio. Non credevo che arrivasse a candidarsi a sindaco. La sua è una "lista di disturbo" per affermare un'idea diversa di amministrazione. È una persona per bene e, se fossi stato ad ascoltarlo di più, forse oggi non si candiderebbe contro di me".

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