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Dindalini su Montevarchi: "Il Pd prosegue sulla strada scelta a settembre"

Dichiarazione del Segretario provinciale Pd, Massimiliano Dindalini   Le elezioni amministrative di Montevarchi rappresentano un test fondamentale per il Pd locale, provinciale e regionale. Tutti siamo impegnati a definire la strategia...




Dichiarazione del Segretario provinciale Pd, Massimiliano Dindalini



Le elezioni amministrative di Montevarchi rappresentano un test fondamentale per il Pd locale, provinciale e regionale. Tutti siamo impegnati a definire la strategia migliore per programma, alleanze e, ovviamente, scelta del candidato a Sindaco.

Il Pd di Montevarchi, con la riunione della sua Direzione nel settembre scorso, che vedeva anche la mia presenza, aveva elaborato e condiviso un percorso che individuava nel Sindaco Grasso, in considerazione del lavoro svolto dalla sua Amministrazione, il candidato naturale per la ricomposizione della coalizione di centro sinistra. Resta fermo, che è sempre stata ritenuta prioritaria la definizione di un programma che sapesse trarre dall’attività di questi cinque anni, dall’analisi delle nuove emergenze e dalle opportunità di nuovo sviluppo una sintesi politica che stesse alla base della coalizione e del candidato alla guida di essa.

Il lavoro concordato nell’autunno scorso sta procedendo. Il Pd nazionale terrà la sua Direzione il 30 gennaio e definirà regole e criteri per le primarie che, laddove saranno organizzate, si terranno il 6 marzo.
Questi sono i punti di riferimento che orientano la strategia del Pd provinciale. Comprendo le naturali fibrillazioni che valuto come segni di dinamicità interna ai quali porre attenzione. Sono convinto che la vivacità del dibattito sia la condizione essenziale per una buona campagna elettorale. Sono meno convinto che la loro trasposizione sui media favorisca il raggiungimento di più avanzati punti di sintesi; è probabile, invece, che inducano alla cristallizzazione delle posizioni e quindi ad un irrigidimento politico funzionale solo alla disgregazione e non alla ricomposizione. Al momento quello che serve e, su cui mi impegnerò, è invece un confronto sereno, franco e magari anche duro. Ma sicuramente diretto e svolto faccia a faccia nelle sedi di partito per quel che compete e successivamente anche tra i cittadini.



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